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Giovane e Bella – Jeune & Jolie: trailer italiano, locandina e foto del film di François Ozon

I video, i trailer, i poster, le immagini e tutte le informazioni su Giovane e Bella (Jeune & Jolie), il film drammatico che uscirà in Italia il 7 novembre 2013.

4 Novembre 2013 11:00

Aggiornamento di Pietro Ferraro

Disponibili trailer italiano, locandina e foto di Giovane e Bella (Jeune & Jolie) il nuovo film del regista François Ozon transitato in concorso al Festival di Cannes 2013.

La trama segue le vicissitudini della diciassettenne Isabelle (Marine Vacth) che si prostituisce di nascosto. Quando viene scoperta, tutto diventa più complicato. Il film è il suo ritratto che si dipana nel corso di quattro stagioni.

Tema sempre attuale quello trattato da Ozon e ancor di più visto sotto la luce dei recenti fatti di cronaca. La sessualità di un’adolescente esplorata attraverso l’ottica del sesso mercenario, ma anche della confusa ricerca di se stessa della giovane protagonista, posta in essere attraverso una trasgressione vissuta quotidianamente che avrà il suo prezzo quando verrà alla luce e perderà gran parte del suo fascino.

Se volete è disponibile anche una recensione in anteprima del film.

Intervista al regista François Ozon:

Qual è il punto di partenza di GIOVANE E BELLA?
Dopo NELLA CASA, e il piacere che ho provato nel dirigere Ernst Umhauer e Bastien Ughetto, ho avuto voglia di lavorare ancora con attori giovani. I miei primi lungometraggi e cortometraggi parlavano molto dell’adolescenza, ma a partire da SOTTO LA SABBIA ho lavorato quasi esclusivamente con attori più grandi. L’ispirazione alla base di GIOVANE E BELLA viene da questo mio desiderio di filmare la gioventù di oggi. E poiché avevo appena lavorato con dei ragazzi, ho avuto voglia di lavorare con una ragazza.

Isabelle non è una ragazza qualsiasi, si prostituisce…
Il tema al centro del mio film ruota attorno alla domanda: cosa vuol dire avere 17 anni e sentire il proprio corpo che si trasforma? Spesso al cinema l’adolescenza è molto idealizzata. Per quanto mi riguarda, è stato un periodo complicato, di sofferenza e di transizione, di cui non ho alcuna nostalgia. Non volevo rappresentare l’adolescenza solo come momento sentimentale, ma anche e soprattutto come momento quasi ormonale: qualcosa di forte accade in noi a livello fisiologico, eppure siamo come anestetizzati. Quindi violentiamo il nostro corpo per riuscire a sentirlo e spingere all’estremo i limiti. La prostituzione era un modo come un altro per esacerbare questo aspetto, per mostrare che l’adolescenza pone soprattutto interrogativi sulla propria identità e sulla propria sessualità. Una sessualità che non è ancora connessa ai sentimenti.

Isabelle proviene da un ambiente agiato, non vende il suo corpo per impellenti necessità economiche…
Non si prostituisce per sopravvivere o per pagarsi gli studi, ma perché sente un bisogno viscerale di farlo. Avrebbe anche potuto essere drogata o anoressica: l’essenziale era che scegliesse qualcosa di segreto, di clandestino, di proibito. L’adolescenza è un periodo selvatico in cui tutto è possibile. È anche questo sentimento di esaltazione che emerge nella poesia di Rimbaud Quando hai 17 anni non fai sul serio. È l’età dell’apertura al mondo, senza considerazioni morali. Prostituendosi, Isabelle fa un’esperienza, un viaggio, e tuttavia non si tratta di una perversione.

Più che esplorare il piacere, Isabelle si scontra con la sua incapacità di sentire, in particolare nel momento in cui perde la verginità…
È stato parlando con Marina de Van che mi è venuta l’idea dello sdoppiamento in un momento cruciale per lei, quando ha il suo primo rapporto sessuale. È una sensazione che capita di provare sia ai ragazzi sia alle ragazze, quando scoprono la propria sessualità: sei lì, ma allo stesso tempo sei altrove, come se fossi un osservatore esterno. E quella scena permette di preparare lo spettatore alla doppia vita di Isabelle.

Il film comincia con l’immagine di Isabelle vista attraverso il binocolo dal suo fratellino. È subito considerata come un oggetto da questo sguardo che «viola» la sua intimità…
Assolutamente. Il comportamento di Isabelle suscita sguardi e ha forti ripercussioni sul suo entourage. L’idea era fare in modo che ogni stagione iniziasse dal punto di vista di uno dei personaggi: l’estate dal punto di vista del fratello, l’autunno dal punto di vista del cliente, l’invero da quello della madre e la primavera da quello del patrigno, anche se in tutte e quattro le stagioni la prospettiva devia rapidamente verso Isabelle. Volevo che il film si sviluppasse in una serie di spirali, strutturate attorno alle quattro stagioni. Un po’ come in CINQUEPERDUE – FRAMMENTI DI VITA AMOROSA, mi sono concentrato su alcuni momenti specifici per tentare di comprendere cosa accade.

C’è anche una canzone di Françoise Hardy per ogni stagione…
Sì, mi piace fissare una cornice formale all’interno della quale poi mi concedo una libertà totale. Volevo assolutamente che l’arco temporale della storia seguisse un anno scolastico. E le canzoni dovevano fungere da punteggiatura, da momenti di sospensione. È la terza volta che utilizzo dei brani di Françoise Hardy, dopo Traüme in GOCCE D’ACQUA SU PIETRE ROVENTI e Message personnel in 8 DONNE E UN MISTERO. Quello che amo in particolare nelle sue canzoni è la sua capacità di trascrivere l’essenza dell’amore adolescenziale, un amore infelice, disilluso, romantico. Trovavo interessante sincronizzare quella visione iconica con il ritratto più crudo di questa adolescente. Nel profondo del cuore, Isabelle ha anche voglia di aderire al modello di un’adolescenza sentimentale e idealizzata che i suoi genitori auspicano per lei, ma prima di potersi innamorare ha bisogno di trovare se stessa, di confrontarsi con i desideri conflittuali che la attraversano.

Le scale mobili della metropolitana, il corridoio dell’albergo… Lei gioca con i luoghi che ritornano, con la ripetizione dei tragitti che conducono Isabelle dai suoi clienti…
Come in ogni esperienza clandestina, si crea un rituale, con consuetudini e luoghi ricorrenti. Ed è proprio questo che piace a Isabelle: entrare in contatto con qualcuno su Internet, riflettere sulla persona che sta per incontrare lungo il tragitto che percorre, fissare la tariffa… Lo dice allo psicanalista: non sente quasi nulla, ma quello che la eccita è il lato avventuroso della prostituzione, l’esaltazione di un’esperienza proibita che spezza la routine della sua vita da adolescente. In questo si ricollega ad altri personaggi dei miei film che provano questo desiderio di evasione dalla realtà. Tant’è che alla fine alcuni spettatori pensano che ricomincerà a prostituirsi, che abbia sviluppato una dipendenza, come da una droga.

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Cannes 2013 – Jeune & Jolie: teaser trailer del film di François Ozon

Con Jeune & Jolie, François Ozon firma il ritratto di una ragazza diciassettenne, affrontando i temi della sessualità e dell’amore. In concorso al Festival di Cannes 2013, mentre ora è in sala il suo film precedente, Nella casa.

Curiosa coincidenza: proprio ieri, mentre il suo nuovo film veniva annunciato in concorso al Festival di Cannes 2013, quello precedente usciva nelle sale italiane. Nella casa, adesso al cinema, è stato presentato per la prima volta pochi mesi fa a Toronto, ed ora il regista è già pronto a mostrarci Jeune & Jolie. François Ozon è tra gli autori francesi più amati e appunto prolifici di oggi, ma in corsa per la Palma d’oro c’era stato solo una volta: era il 2003, anno del discusso Swimming Pool.

Ozon, fino ad oggi, non ha mai avuto grandi rapporti con Cannes. Il festival che gli ha portato più fortuna dopotutto è San Sebastián (che l’ha premiato per Il rifugio e soprattutto per Nella casa), ed è noto a molti che il regista rimase scocciato parecchio con i selezionatori francesi quando rifiutarono di offrire a Potiche l’apertura di Cannes 2010.

Poco male, perché con Jeune & Jolie l’aria sembra cambiare: anche se è proprio questo uno dei titoli della kermesse in “odore di scandalo”. Del film non si sa ancora molto, ma bastano la breve descrizione della trama e il primissimo teaser trailer per capire i giornali a cosa saranno particolarmente interessati.

Jeune & Jolie (ovvero “giovane e bella”) narra la storia di una ragazza di 17 anni, attraverso 4 stagioni ed altrettanti canzoni. Pare quasi un debito verso la Nouvelle Vague, che a dire il vero non è mai stata la primaria fonte d’ispirazione delle sue opere. Fatto sta che Ozon è pronto a regalarci un altro ritratto al femminile, concentrandosi sulla sua sessualità, l’amore e l’identità.

Nel cast troviamo la giovanissima Marine Vacth, affiancata da Charlotte Rampling e Frédéric Pierrot. Jeune & Jolie uscirà in Francia il 21 agosto 2013.

 

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