Home Curiosità E’ morto Ottavio Missoni: il trailer del documentario Missoni swing – I fili di Tai e Rosita

E’ morto Ottavio Missoni: il trailer del documentario Missoni swing – I fili di Tai e Rosita

Lo stilista tra moda, cinema e sport

di carla
pubblicato 9 Maggio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 14:53

E’ morto oggi 9 maggio a Sumirago 2013 lo stilista Ottavio Missoni, nato a Ragusa di Dalmazia l’11 febbraio del 1921. Oggi Cineblog gli dedica un piccolo spazio “cinematografico”… ad esempio, sapevate che poteva diventare attore? Partecipò infatti alle riprese del film Addio giovinezza! del 1940 diretto da Ferdinando Maria Poggioli.

Decise però di lasciare questo mondo e di dedicarsi allo sport, alla sua amata atletica. Tra il 1935 e il 1948 veste la Maglia Azzurra dell’Italia e proprio nel 1948 partecipò anche ai Giochi Olimpici di Londra nella categoria 400 metri ostacoli (arrivando sesto) e ai 4×400 metri. Anche da anziano non lascerà la sua passione sportiva e partecipà a gare federali ed internazionali di atletica master.

Ma torniamo al cinema. A Missoni è dedicato il documentario Missoni Swing… I fili di Tai & Rosita diretto da Cosimo Damiano Damato, presentato il 17 marzo 2013 in anteprima mondiale al Bif&st Bari International Film Fest. Il film racconta la vita di Ottavio e della moglie Rosita Jelmini da Golasecca (nella foto sopra, insieme), realizzato con il contributo dell’Archivio della Fondazione Ottavio e Rosita Missoni. Le musiche sono di Renzo Arbore e nel documentario c’è la partecipazione amichevole di Dario Fo. Vi riporto la trama ufficiale:

Tai ( come lo chiamano gli amici) si racconta attraverso una lunga intervista, intima e minimale, in cui si annidano ricordi e fili di lana, un grande affresco che racconta anche il Novecento. Un grande racconto di vita di un uomo che ha saputo fare della moda una vera arte. Missoni non è solo un grande stilista ma è stato anche un grande atleta: il racconto di Ottavio parte proprio da 1935 anno in cui vestì la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 hs. A soli 16 anni nel 1937 all’Arena di Milano ebbe la meglio sugli americani in un epico quattrocento piani, con il tempo di 48,8’’. Poi la guerra sul fronte di El Alamein e l’incontro con Rosita e la creazione dei suoi colori. Il suo capostipite fu il pirata Misson, citato nel film Danzando contro i paraventi di Olmi, e come il pirata Missoni ha avuto uno spirito anarchico liberale. “Se Dio avesse una maglia – recita Damato – vestirebbe Missoni”: inizia così il dialogo fra il grande creativo ed il regista, Missoni racconta dell’amore con Rosita, conosciuta sotto la statua di Cupido durante le Olimpiadi a Londra e da allora hanno condiviso una straordinaria storia fatta di creatività e complicità. A scandire il ritmo del racconto le coreografie di David Parson, Daniel Ezhalon e Moses Pendleton.

Ma non è tutto. Andiamo oltre. Con un omaggio di Missoni al mondo del cinema. Nel 2012 infatti partecipa al progetto fashion chiamato Le principesse Disney di Harrods vestendo Mulan, l’eroina Cinese dell’omonimo film per le vetrine natalizie del department store. Ecco il meraviglioso abito. Insieme a Missoni hanno partecipato altri nomi noti: come Marchesa (Ariel), Valentino (Bella), Oscar de la renta (Biancaneve), Roberto Cavalli (Pocanthos) ed Escada (Jasmine).

Ottavio e Rosita hanno avuto 3 figli: nel 1954 nasce Vittorio, nel 1956 Luca e Angela nel 1958. Recentemente la famiglia Missoni è apparsa nelle cronache perché, in Venezuela, il 4 gennaio 2013 è scomparso l’aereo su cui viaggiavano Vittorio Missoni e la moglie.