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The Past: recensione in anteprima del film di Asghar Farhadi

Dopo Una separazione, l’iraniano Asghar Farhadi gira in Francia il suo nuovo The Past. Una matrioska di storie, sensi di colpa, gesti e comportamenti che ragiona sulla costante presenza del passato. Il regista si conferma ottimo direttore d’attori: Bérénice Bejo ha vinto il premio come miglior attrice al Festival di Cannes 2013. Ecco la recensione in anteprima del film.

pubblicato 17 Maggio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 14:44

Dopo quattro anni di separazione, Ahmad torna dall’Iran a Parigi per finalizzare la richiesta di divorzio della moglie Marie. L’uomo scopre che il nuovo compagno della donna, Samir, sta già vivendo in casa assieme a lei. Una situazione che non va per niente a genio alla prima figlia della donna, Lucie, anche perché la moglie di Samir è da mesi in coma…

Asghar Farhadi torna lì dove lo avevamo lasciato: alla separazione di una coppia. Due anni dopo il suo capolavoro Una separazione, il regista iraniano vola in Europa per girare il suo primo film francese. Cambia luogo, ma non cambia né il suo stile né le sue tematiche, e si dimostra uno dei migliori registi in circolazione.

La prima cosa che salta agli occhi in The Past rispetto ad Una separazione, che restava ancorato alla storia dei due protagonisti, è la capacità del suo autore di riuscire a raccontare un puzzle di storie e spostarsi pian piano verso diversi personaggi senza quasi che lo spettatore se ne accorga: il protagonista all’inizio pare essere infatti Ahmad, poi Marie, ed infine è Samir.

Farhadi fa quindi pendere il racconto verso uno dei personaggi centrali in diversi momenti dell’opera: ma il racconto è uno solo, e coinvolge tutti quanti, anche se cambiano i punti di vista e le rivelazioni svelano altre facce della stessa medaglia. The Past è una matrioska di rivelazioni e sensi di colpa che, come suggerisce il titolo stesso, mostra le conseguenze del passato sull’oggi. Sempre sul filo della soap, è vero: ma la grande differenza la fanno il controllo del regista, i dettagli e il cast sensazionale (su cui spicca una sorprendente Bérénice Bejo).

Forse non c’è quasi nessuno in circolazione che riesce a descrivere le problematiche del nucleo famigliare come Farhadi. Certo, in Una separazione il regista girava in Iran e le implicazioni socio-culturali erano piuttosto chiare e potenti, mentre in The Past non si vede l’influenza o la Storia di un luogo. Però resta un dramma da camera che, proprio come il film precedente, svela i segreti, le paure e le fragilità dei diversi personaggi con un intreccio da thriller.


Gli svelamenti e i colpi di teatro sono tanti, è vero, ma controllati con arguzia e messi al punto giusto. Attraverso invece momenti meno significativi, Farhadi ci fa capire molto dei personaggi e delle relazioni che hanno tra di loro: come quando fa dire a Lucie che la madre ha cambiato già tre uomini da quando lei è nata. Ed è già chiaro così che la reputazione della ragazza verso Marie non è delle migliori…

In The Past le frasi e le parole sono armi con cui colpire l’altro, i propri cari, spesso senza alcuna pietà. Ma sono solo la punta dell’iceberg di comportamenti spesso terribili, dettati da rabbia ed ingenuità, che possono compromettere le vite di tutti quanti. Il nuovo film di Farhadi ci parla proprio di questo: di vendette e mosse sbagliate, con conseguenti sensi di colpa che saltano fuori quando ormai è troppo tardi per correggere il tiro.

Ne esce fuori un quadro desolante, dove l’uomo pare ormai incapace di comunicare con gli altri, e quando lo fa è nel modo peggiore. Quasi tutti giocano in difesa, recitano una parte o nascondono qualcosa, per paura che il passato possa saltar fuori in tutta la sua prepotenza, cambiando la propria vita per sempre. E c’è poi qualcuno per cui il passato è bellissimo, e quindi oggi risulta straziante, quindi lo nasconde costruendosi un’altra vita…

The Past funziona come un diesel: uno slow burner che si carica pian piano e spara alla grande tutte le sue cartucce nel terzo atto. Nonostante sia anche “troppo carico” e a rischio sbandamento, riesce ad essere tesissimo e a volte straziante. Si chiude con un’immagine dolorosissima e di rara intensità, in cui si ritorna verso il passato tra le mura glaciali di un ospedale, e con alcune boccette di profumo che forse, quel passato, lo possono riportare indietro.

Voto di Gabriele: 9

Le Passé (Francia / Italia 2013, drammatico 130′) di Asghar Farhadi; con Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis, Jeanne Jestin, Sabrina Ouazani, Babak Karimi, Valeria Cavalli. Qui il trailer. Prossimamente in sala grazie a Bim Distribuzione.

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