Home Festival di Venezia Il trailer di Videocracy – Basta apparire censurato dalla Rai, scoppia la polemica

Il trailer di Videocracy – Basta apparire censurato dalla Rai, scoppia la polemica

Censura. A pochi giorni dal via del Festival di Venezia scoppia la polemica attorno al discusso e atteso Videocracy, documentario firmato Erik Gandini sul potere in Italia delle televisioni negli ultimi 30 anni e su colui, che da almeno due decenni, direttamente o indirettamente ne muove i fili, Silvio Berlusconi. Ebbene in casa Rai, clamorosamente,

27 Agosto 2009 06:46

Il trailer di Videocracy - Basta apparire censurato dalla Rai, scoppia la polemica Censura. A pochi giorni dal via del Festival di Venezia scoppia la polemica attorno al discusso e atteso Videocracy, documentario firmato Erik Gandini sul potere in Italia delle televisioni negli ultimi 30 anni e su colui, che da almeno due decenni, direttamente o indirettamente ne muove i fili, Silvio Berlusconi. Ebbene in casa Rai, clamorosamente, si sono rifiutati di mandare in onda il trailer del film, in uscita nelle sale il 4 settembre e prodotto da un Domenico Procacci che si dice sconcertato.

Queste le sue parole: Come sempre abbiamo mandato i trailer all’AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film. Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un “inequivocabile messaggio politico di critica al governo” perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi, ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò “l’Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità. Siamo in uno di quei casi in cui si è più realisti del re. Ci sono stati film assai più duri nei confronti di Berlusconi come “Viva Zapatero” o a “Il caimano”, che però hanno avuto i loro spot sulle reti Rai. E il governo era dello stesso segno di oggi. Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l’Italia è cambiata, conclude Procacci.

Il trailer ve lo mostrammo qui. A voi i commenti sulla vicenda, a dir poco clamorosa.

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