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Into Paradiso – La recensione in anteprima

Into Paradiso regia di Paola Randi con Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Peppe ServilloLa commedia italiana sta vivendo un periodo estremamente positivo dal punto di vista degli incassi al botteghino. Le cifre parlano chiare, è un trionfo. Il pubblico fa la fila per andare a vedere Albanese, Bisio, Zalone e ne esce soddisfatto. Evidentemente si crea

pubblicato 3 Febbraio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 15:51

Into Paradiso regia di Paola Randi con Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Peppe Servillo

La commedia italiana sta vivendo un periodo estremamente positivo dal punto di vista degli incassi al botteghino. Le cifre parlano chiare, è un trionfo. Il pubblico fa la fila per andare a vedere Albanese, Bisio, Zalone e ne esce soddisfatto. Evidentemente si crea anche una sorta di spirale virtuosa che induce a tornare al cinema, dopo aver visto un film che è piaciuto. Ma esiste ancora spazio per un cinema che sia qualità e non quantità, in Italia? Prendiamo l’esempio di Into Paradiso, una commedia incentrata sul tema dell’immigrazione e della collusione tra politica e malavita, ambientata nel cuore della città di Napoli. Il film di Paola Randi p un piccolo gioiello di arguzia, una risata beffarda che annulla tutta la spazzatura gettata sulla città partenopea negli ultimi mesi, dando prova che si può ridere in modo intelligente di temi importanti.

Al centro della vicenda c’è Alfonso, un ricercatore universitario di mezza età lasciato a casa per i tagli dei fondi. Timido e impacciato ha come unica possibilità per uscire dal precariato quella di chiedere un favore a un amico di infanzia, diventato politico, per ottenere una raccomandazione. Un favore però si paga con un altro favore e, a sua insaputa, Alfonso, viene coinvolto in una vendetta tra camorristi. Riuscirà a fuggire nascondendosi nell’appartamento di Gayan, un ex campione di cricket srilankese, arrivato in Italia alla ricerca di un sogno e finito a fare il badante. Per una serie di sfortunate circostanze i due uomini dovranno convivere forzatamente per alcuni giorni, nonostante le migliaia di chilometri che separano le loro origini, piano piano inizieranno a conoscersi e a instaurare un rapporto, prima di solidarietà e poi di sincera amicizia.

Napoli è un crocevia di popoli, una città multiculturale, ma anche di malavita. A Napoli però la criminalità spesso è contrastata da solidarietà e solidi rapporti umani, anche e soprattutto tra i più disperati come gli extracomunitari. L’esordio alla regia di Paola Randi è una vera sorpresa, un film che si colloca sulla linea tracciata da film come Machan e il Pranzo di Ferragosto, produzioni dai budget ridotti che puntano su una solida sceneggiatura, scritta con sarcasmo e sagacia.

Il “paradiso” del titolo fa riferimento al casamento dove vive la comunità degli immigrati dello Sri Lanka, un piccolo eden dove si respira l’aria di pace, un enclave dove tutti si conoscono e tutti si aiutano. Il codice scelto dalla regista è quello dell’ironia, non si ride mai sguaiatamente ma si sorride a denti stretti seguendo le peripezie del omarino protagonista di tante sventure, affezionandosi pian piano alla sua anima candida, in mezzo a tante coscienze sporche.

Un nome da ricordare quello di Paola Randi, anche se probabilmente il titolo del suo film non arriverà certo nella top 10 degli incassi. Un film troppo intelligente per sfondare.

Into Paradiso esce nelle sale italiane venerdì 4 febbraio. Qui potete vedere il trailer italiano.

Voto Carlo 7,5