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I Fantastici Viaggi di Gulliver: Recensione in Anteprima

I Fantastici Viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travels, Usa, 2011) di Rob Letterman; con Jack Black, Jason Segel, Emily Blunt, Amanda Peet, Billy Connolly, Chris O’Dowd, T.J. Miller, James Corden, Catherine Tate, Emmanuel Quatra, Olly Alexander, Richard Laing, David Sterne, Stewart Scudamore, Jonathan Aris, Robert Gilbert, Harry Peacock, Christopher Lee ShefstadCon la costante e continua maturazione

pubblicato 1 Febbraio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 15:48

I Fantastici Viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travels, Usa, 2011) di Rob Letterman; con Jack Black, Jason Segel, Emily Blunt, Amanda Peet, Billy Connolly, Chris O’Dowd, T.J. Miller, James Corden, Catherine Tate, Emmanuel Quatra, Olly Alexander, Richard Laing, David Sterne, Stewart Scudamore, Jonathan Aris, Robert Gilbert, Harry Peacock, Christopher Lee Shefstad

Con la costante e continua maturazione degli effetti speciali un ritorno in sala di Gulliver e dei lillupuziani era praticamente certo. Da anni se ne parlava ed alla fine è stato Rob Letterman, regista di Shark Tale e Mostri Contro Alieni ad assumersene la responsabilità, affidando l’arduo compito di ‘reggere’ la pellicola sulle proprie spalle a Jack Black. Da anni considerato il ‘nuovo Belushi’, Black è andato incontro ad un’inattesa e clamorosa involuzione. L’attore che fece impazzire il mondo con School of Rock da anni oramai non indovina un titolo, bruciando sull’altare delle sceneggiature inopinatamente scelte ed avallate il proprio invidiabile ed evidente talento comico.

Floppato con il pessimo Anno Uno, Black si è imbarcato in questo ennesimo rifacimento del celebre romanzo di Jonathan Swift, addirittura co-prodotto, affondando sempre più. Scelleratamente accompagnato da un 3D che non è altro che l’ennesima truffa hollywoodiana di una terza dimensione inesistente, I Fantastici Viaggi di Gulliver oscilla pericolosamente tra il demenziale spinto, solo a tratti divertente, e il dichiaratamente brutto, insensato e sinceramente ingiustificabile, anche perché non si sta parlando di un B-Movie, ma di un blockbuster da 110 milioni di dollari di budget, buttati letteralmente dalla finestra.

Cosa vogliamo inventarci per riportare Gulliver e i lillupuziani al cinema? Seduti attorno ad un tavolo produttori, sceneggiatori e regista molto probabilmente si saranno detti proprio questo prima di affrontare l’argomento ‘Gulliver’s Travels’, facendo affiorare le idee più strampalate, per poi incredibilmente approvarle. I Fantastici Viaggi di Gulliver è infatti di difficile comprensione, perché ostinatamente ‘brutto’ e dichiaratamente folle. Parodiando a più non posso tutto il parodiabile, Black e Letterman hanno completamente perso le redini del film, privo di idee, contenuti e soprattutto ‘qualità’, bruciando così un mastodontico budget.

Tralasciando la credibilità della trama, con uno sfigato impiegato postale che in un giorno viene trasformato in un reporter e inviato per tre settimane nel Triangolo delle Bermuda, a non convincere è lo sforzo, eloquente e quasi fastidioso, di voler realizzare un blockbuster ultra milionario in una sorta di Trash-Movie demenziale. Se alcune idee funzionano e strappano grasse risate, grazie ad un Jack Black che anche in un disastro simile riesce comunque a far esplodere tutta la propria comica fisicità, sinceramente unica nel panorama cinematografico americano, è l’insieme filmico che lascia basiti, per quanto stupido e volutamente kitsch. Se nella versione nostrana c’è anche il doppiaggio a metterci il carico da novanta, con personaggi quasi ridicoli nel parlare, tra accenti e sfumature dialettali padane, I Fantastici Viaggi di Gulliver stenta nel rendersi credibile, tanto da arrivare a malapena agli 80 minuti di pellicola, per palese ed evidente limite autoriale.

Obiettivamente scellerata l’idea di trasformare un romanzo di culto come I viaggi di Gulliver, celebre per la feroce critica alla società che nel 1726 costrinse Jonathan Swift ad uscire sotto pseudonimo, in una pellicola vietata ai maggiori di 11 anni, tra gag spicciole e battute demenziali, con tanto di svolta ‘musical’ nel finale, neanche ci fosse Mel Brooks in cabina di regia, ed un abuso di effetti speciali tutto tranne che soddisfacente, considerando i valori tecnici a cui ci siamo ormai abituati e il mastodontico budget a disposizione. Se alcune ‘parodie’ al cinema degli ultimi 30 anni funzionano, come una divertente rivisitazione lillipuziana di Guerre Stellari, è l’intero film a rasentare l’imbarazzo, con una Emily Blunt atroce ed un Jack Black chiamato immediatamente a ritrovarsi, prima che Hollywood lo abbandoni una volta per tutte.

Qui il Trailer Italiano
Uscita in Sala: 4 febbraio 2011
Voto Federico: 3,5
Voto Carla: 3