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I bambini della sua vita: Cineblog intervista il regista Peter Marcias

In occasione dell’uscita al cinema del film drammatico I Bambini della sua vita, Cineblog è felice di proporvi una chiacchierata con il regista Peter Marcias che, gentilmente, ci ha concesso un po’ del suo tempo.1. Chi è Peter Marcias? Raccontati ai lettori di Cineblog Ho 33 anni e sono nato ad Oristano, ma vivo a

di carla
pubblicato 26 Aprile 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 12:39


In occasione dell’uscita al cinema del film drammatico I Bambini della sua vita, Cineblog è felice di proporvi una chiacchierata con il regista Peter Marcias che, gentilmente, ci ha concesso un po’ del suo tempo.

1. Chi è Peter Marcias? Raccontati ai lettori di Cineblog
Ho 33 anni e sono nato ad Oristano, ma vivo a Roma da tanti anni. Da super appassionato di cinema sono passato dietro la macchina da presa con grande orgoglio realizzando in questi anni tanti lavori tra corti, documentari, spot e tre lungometraggi. Qualcuno riuscito altri meno, ma felice di averli realizzati.

2. Come definiresti il film I bambini della sua vita?
È una favola drammatica che racconta la ricerca della verità da parte di Alice, ormai ragazza (interpretata magnificamente da Carla Buttarazzi) sul suo passato abbastanza “oscuro”. L’aiuterà nell’impresa Julien, un ex architetto francese in carcere. Un film sull’incomunicabilità e la ricerca d’amore da parte del prossimo che ti “dona” chiavi di lettura per vivere il presente.

3. Da 1 a 10 che voto gli daresti?
Con grande presunzione 10! E’ un film a cui tengo molto perché è girato nella mia terra, la Sardegna. Partendo dalla sceneggiatura di Marco Porru, la scenografia di Osvaldo Desideri e le luci del giovane direttore della fotografia Alberto Lopez Palacios mi sono immerso nella mia Cagliari con grande amore. Quasi mi sono perso tra i vicoli.

I bambini della sua vita: Cineblog intervista il regista Peter Marcias
I bambini della sua vita: Cineblog intervista il regista Peter Marcias
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I bambini della sua vita: Cineblog intervista il regista Peter Marcias

4. Hai scelto la Sardegna per affetto o per altri motivi?
L’ho scelta perché è la mia terra ci sono affezionato! Volevo renderla diversa agli occhi di tutti e poi non avevo ancora girato un film lungo a Cagliari. Sottolineo però la grande difficoltà per girare il film, infatti solo grazie alla troupe tecnico e artistica e gli attori ho portato alla luce il film. È stato davvero complesso, a causa dei pochi fondi messi a disposizione dalla casa di produzione.

5. Com’è stato lavorare con Piera Degli Esposti?
È un’attrice straordinaria, una persona che segue il lavoro con grande attenzione e soprattutto ti riempie di consigli come solo una madre sa fare. Un talento e una intelligenza che appartengono solo agli “attori maestri” come lei. Abbiamo lavorato molto (intere sere) al suo personaggio di Rosaria, una nonna/mamma quasi morbosa. Questo le è valso un premio meritato al 12° Festival Europeo del Cinema per la migliore interpretazione.

6. Come hai raggruppato il cast?
In quasi un anno di lavoro ho visto tanti attori, fatto tanti provini. Per il personaggio di Julien sono andato in Francia a Parigi, amando a teatro Julien Alluguette (attore di grande versatilità), invece ero abbastanza sicuro su Caterina Gramaglia grande interprete teatrale e Giulia Bellu. Il cammeo di Nino Frassica è soprattutto un atto di “amore” verso la sua carriera, lo trovo strepitoso.

7. C’è qualche attore o attrice con cui vorresti lavorare? Vuoi lanciare un appello?
Il top sarebbe Geoge Clooney! E poi Toni Servillo e Carlo Verdone insieme. Al femminile invece Laura Morante e Charlotte Rampling. Speriamo bene

8. Domanda difficile: a quale dei tuoi lavori sei più affezionato? E perché?
Beh questo ultimo film perché è stato come un parto! Portarlo a compimento, ripeto è stato molto difficile.

9. Il tuo film preferito?
Tanti… Ultimamente ha amato molto “Non lasciarmi” di Mark Romanek e il capolavoro di Martone “Noi credevamo” che ho visto ben due volte.

10. Convinci i lettori ad andare a vedere il film.
Se volete riflettere su alcune tematiche quali l’incomunicabilità e ricerca d’amore, vedere una Cagliari cupa e insolita mai vista prima, apprezzare degli attori giovani e bravi, ascoltare una buona colonna sonora di Romeo Scaccia e soprattutto dare “vita lunga” ad un piccolo film moderno italiano, vi consiglio il mio I BAMBINI DELLA SUA VITA.

Ringraziando ancora Peter, vi rimando al trailer del film. Nelle sale dal 22 aprile.