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Libera Uscita – Hall Pass: Recensione in Anteprima

Dopo Scemo & + Scemo, Tutti Pazzi per Mary e Io, Me e Irene tornano i Fratelli Farrelly con Libera Uscita. Farà ridere? Scopriamol insieme…

pubblicato 10 Giugno 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 11:31

Libera Uscita (Hall Pass, Usa, 2011 – Commedia) di Bobby Farrelly, Peter Farrelly; con Owen Wilson, Jason Sudeikis, Jenna Fischer, Christina Applegate, Richard Jenkins, Alyssa Milano, Nicky Whelan, April Tyler, Melissa LeEllen, Bruce Thomas, Taylor Treadwell, Rob Moran, Christa Campbell, Gwendolyn Rogers, M.V. Oliphant, Reagan Michelle, Lauren Bowles, Tyler Hoechlin, Derek Waters, Vanessa Angel, Larry Campbell, Stephen Merchant, Shawn Knowles, Norman Wakefield, Macsen Lintz, Destiny Larae, Diane Young, Cristina Nardozzi, Wen Yann Shih, Kristin Carey, Shannon Kingston, Justin Price, Joy Behar, Alexandra Daddario, Carly Craig, Kristyl Dawn Tift, Landon T. Riddle, Halli-Gray Beasley, Heidi Niedermeyer, J. B. Smoove

11 anni fa Io, Me & Irene, poi il nulla. Dopo aver dato una decisa ed irriverente sterzata alla commedia americana, con cult movie come Scemo & + Scemo, Tutti Pazzi per Mary e il sottovalutato Kingpin, i fratelli Farrelly, Bobby e Peter, si sono tristemente persi. Osmosis Jones, Amore a prima Svista, Fratelli per la Pelle, l’Amore è in Gioco e Lo Spaccacuori. 5 titoli in 10 anni riusciti a distruggere una carriera che in un lustro era decollata, trasformandoli nei Re della commedia americana. La commedia sboccata, ma con intelligenza, coraggiosa, ‘trasgressiva’, delirante, che aveva in Jim Carrey e Ben Stiller due inarrivabili mattatori, e che oggi ha in Todd Phillips il suo principale erede registico. Poi qualcosa si è rotto, perchè i Farrelly quella strada sembrano ormai averla definitivamente persa.

Perché questo Hall Pass, diventato Libera Uscita in Italia, costato 36 milioni di dollari e riuscito ad incassarne 83 worldwide, dimostra tutta la stanchezza autoriale che da anni sta lentamente sotterrando i due fratelli. Neanche fossero ‘costretti’ a dover eccedere, tra tette, culi e battutacce sessiste, Bobby e Peter raschiano purtroppo il fondo del loro repertorio, trascinando a fondo insieme a loro un Owen Wilson semplicemente irriconoscibile.

Rick (Owen Wilson) e Fred (Jason Sudeikis) sono due quarantenni rimasti adolescenti, sposati da molti anni e malati di gnocca. Stanche di dover sopportare le loro esplosioni ormonali da perenni liceali, le due mogli, Jenna Fischer e Christina Applegate, concedono loro un “hall pass”, una settimana di libertà per fare tutto quello che vogliono… senza fare domande. Un sogno che si avvera per Rick e Fred? Apparentemente, se non fosse che la realtà sia ben diversa dalla loro fantasia, 24 ore su 24 a forma di tette.

Quattro anni per tornare al cinema. Quattro anni per lavorare su un soggetto e su una sceneggiatura. Per poi partorire cosa? Hall Pass, autentica parodia dei fratelli Farrelly che furono. Perché dinanzi ad un titolo come Libera Uscita si rimane di sasso. Perché gli ingredienti per realizzare qualcosa di veramente divertente c’erano tutti. La palese libertà autoriale lasciata dalla Warner, il tema trattato, i due protagonisti, e un passato registico preciso, semplicemente da riprendere ed aggiornare. Peter e Bobby Farrelly hanno invece preso lo scheletro dei loro successi più riusciti, per poi vestirlo in modo atroce, lento, scontato, e a tratti imbarazzante.

Perché questo è Hall Pass. Un concentrato di battutacce, di sketch di una volgarità estrema, raramente realmente divertente, e troppo spesso ‘già vista’. I due fratelli non lasciano nulla al caso, infilando dentro masturbazioni, starnuti con puzzette a schizzo, ditalecca, peni extralarge, tette e culi, senza riuscire minimamente ad amalgamare il tutto. Se i primi 15 minuti sono infatti atroci, sia dal punto di vista dei dialoghi che della pessima recitazione dei protagonisti, il film sembra partire allo scoccare dell’inizio settimana che vede ‘liberi’ dal matrimonio Owen Wilson e Jason Sudeikis. E se il secondo si sopporta, chi sconcerta è purtroppo Wilson, non solo irriconoscibile nei lineamenti del volto e nella postura, quanto soprattutto nella recitazione, forzata e posticcia dall’inizio all’ultimo minuto di pellicola.

Dinanzi alla libertà autoriale avuta, Bobby e Peter riescono anche a strappare qualche risata, ma sempre contenuta e sempre perché ‘eccessiva’, per non dire spesso fastidiosa, lasciando interdetti in alcuni casi, come ad esempio quando un pene di un uomo di colore viene inutilmente ripreso più e più volte, senza mai, e dico mai, strappare neanche un accenno di risata. Gratuito, inutile, quel pene non ha senso, come tante, troppe altre gag, intervallate da uno scritp che è un cimitero di dialoghi aberranti, purtroppo appesantiti da un ritmo lento e a tratti quasi narcotizzato.

Spiace infine vedere un attore del calibro di Richard Jenkins concedersi lo stupido ruolo di un guru del sesso, ricco, sessantenne e perennemente allupato, mentre fa indubbiamente sorridere l’autoironia di Kathy Griffin, celebre personaggio tv statunitense prestatosi ad una ricca presa in giro, con tanto di cameo finale, per un film che dura troppo, parte malissimo e raramente riesce a far sorridere, strizzando l’occhio non tanto agli indimenticati e irripetibili Farrelly d’annata, ma ai peggiori cinepanettoni nostrani.

Uscita italiana: 15 giugno
Qui il trailer italiano
Voto Federico: 4,5
Voto Carla: 4