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Night Moves: recensione in anteprima del film di Kelly Reichardt

Festival di Venezia 2013: Kelly Reichardt porta in concorso Night Moves. Un “eco-noir” asciutto, sottile e teso: la regista usa il genere con il proprio stile come usava il western in Meek’s Cutoff. Un complesso studio di un personaggio che ragiona su motivazioni e colpe. Da premio.

pubblicato 31 Agosto 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:29

Night Moves è il nome di una barchetta: quella che i tre eco-terroristi protagonisti usano per piazzare una bomba vicino a una diga per farla esplodere. Ma i “movimenti notturni” sono molto probabilmente quelli dell’anima, messi in scena da Kelly Reichardt nel suo film non a caso più notturno.

Ma come, la Reichardt che fa un film sull’ecologismo radicale? Gli appassionati del suo cinema possono stare tranquilli, perché l’operazione è molto più simile a Meek’s Cutoff di quello che potrebbe sembrare. Come la regista utilizzava il western nel film precedente, utilizza qui il noir allo stesso modo: lo asciuga e lo plasma con il suo stile. Il risultato è un’opera ancora una volta forse per pochi, ma quei pochi sapranno di che gioire per il risultato.

Tre ambientalisti radicali si uniscono per mettere in atto la più grande protesta della loro vita: far esplodere una diga idroelettrica. Harmon è un ex marine, radicalizzato dal servizio prestato oltreoceano. Dena ha abbandonato il mondo dell’alta società, disgustata da quel consumismo in cui è nata. Infine Josh, figlio del ceto medio che lavora in una fattoria biologica, è un militante formatosi da solo e impegnato nella difesa della Terra con qualsiasi mezzo necessario.

Quando il film comincia, incontriamo subito Josh e Dena che da un ponte guardano la diga che progettano di far esplodere. Assieme a Harmon hanno già un piano ben codificato passo per passo, con tanto di falsi nomi e carte d’identità e il patto di non rivedersi mai più una volta portata a termine la missione. Missione che si concluderà proprio su una barchetta, la Night Moves, che Dena ha comprato con 10.000 dollari…

La Reichardt segue passo per passo questa missione. Vediamo il momento in cui i tre eco-terroristi si incontrano, il momento in cui decidono di andare a compare 200 kg di fertilizzante con ammonio, e così via. Per gran parte di questa “descrizione”, il film si mantiene su un registro abbastanza convenzionale, cosa inusuale per il cinema lineare ma “radicale” dell’autrice.


Poi, quando calano le tenebre e quella barca dev’essere portata verso la diga, si scivola man mano verso una tensione che è sottilissima eppure palpabile. A livello narrativo, infine, c’è pure una grossa svolta che non conviene svelare: ma vi basti sapere che successivamente Night Moves vede in scena praticamente solo il personaggio di Josh (interpretato bene da un Jesse Eisenberg controllato ma a rischio tic).

Qui si notano quei “movimenti notturni” che il nome della barchetta mette in gioco: sia a livello visivo, perché le sequenze notturne prendono il sopravvento, sia perché c’è una questione morale di peso in cui contano colpe, motivazioni e responsabilità. La caratterizzazione di Josh diventa sempre più complessa, e lo spettatore deve far luce sulle sue motivazioni e sul suo passato con i pochi dettagli che la Reichardt offre sul personaggio.

Quanto Meek’s Cutoff riusciva ad essere ipnotico, tanto Night Moves riesce a catturare l’attenzione del pubblico volenteroso grazie all’utilizzo dei codici di genere: pare addirittura che ad un certo punto, tra soggettive e uso del buio, la Reichardt voglia citare Halloween! Va da sé che fotografia e musica sono valori aggiunti e fondamentali, come in tutto il cinema della regista.

E come tutti i suoi film anche Night Moves è girato in Oregon. La Reichardt continua ad esplorare lo stato in lungo e in largo, e qui offre un ritratto dell’Oregon più umido, da Lake of the Woods a Eugene (cittadina “hippy” citata perché è il paese di una regista che ha fatto un documentario ecologista che i protagonisti guardano a una specie di cineforum).

Un tempo, quando l’Oregon non era ancora uno stato americano non nome, i pionieri camminavano per giorni e giorni nel deserto sotto il sole rovente. Oggi gli uomini vagano tra i boschi e le pianure: e, tra ideologismi e drammi personali, si perdono nelle tenebre di una nazione violenta.

Voto di Gabriele: 8.5
Voto di Antonio: 6,5

Night Moves (USA 2013, drammatico 112′) di Kelly Reichardt; con Dakota Fanning, Peter Sarsgaard, Jesse Eisenberg, Alia Shawkat, Clara Mamet, James LeGros, Katherine Waterston, Nate Mooney, Logan Miller, Matt Malloy.

Festival di Venezia