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Festival di Venezia 2011: Leone d’Oro a Faust di Sokurov, a Terraferma di Crialese il Premio Speciale della Giuria – Tutti i premi

Premio maggiore al maestro russo, ma c’è anche l’Italia: verdetti discussi e discutibili

pubblicato 10 Settembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 08:30


Insomma, alla fine ce l’abbiamo fatta a portare l’Italia sul podio. Lo andavano chiedendo tutti da anni, qualche anno fa Bondi aveva detto che avrebbe messo mano nelle scelte della giuria, e i quotidiani non fanno altro che parlare delle possibilità dei nostri titoli in ogni festival del mondo. Missione compiuta, quindi: Terraferma di Emanuele Crialese vince il Premio Speciale della Giuria, per gli amici del Lido il “terzo posto”, della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Chapeau, ma ci sembra il suo film decisamente meno risolto.

Il Leone d’Oro è a suo modo sacrosanto, anche se noi avevamo in un primo momento ipotizzato il premio alla sontuosa regia. Il Faust di Aleksandr Sokurov non sarà il prodotto confezionato per le grandi masse che molti avrebbero voluto veder premiato a Venezia, ma è un cinema enorme, potente, intellettuale e molto personale. Siamo invece molto dubbiosi sul Leone d’Argento a Cai Shangjun per People Mountain People Sea, il film sorpresa, quello che molti non hanno visto perché a 30 minuti dall’inizio in Sala Darsena si è sentita (letteralmente) puzza di bruciato. Cinema urgente, ci dicono. Va bene, ma perché un premio alla regia, non certo la migliore vista al Lido? Sicuri fosse meglio di quella di un Polanski, uscito a mani vuote?

Meno male che ci sono le Coppe Volpi, perché i premi a Fassbender (abbiamo un debole per lui, mai nascosto) e Deanie Yip sono gli unici possibili in campo recitativo in questa edizione. Ottima anche l’Osella per la fotografia superba di Wuthering Heights. Però poi arriva l’Osella per la sceneggiatura, andata a Yorgos Lanthimos e Efthimis Filippou per il più che discusso Alps: noi siamo fra quelli che hanno apprezzato, ma davvero si merita un premio per lo script? Non è che i giurati si sono confusi tra sceneggiatura e soggetto? Solo un dubbio, eh: ma anche qui Polanski grida vendetta. A fianco di altri nomi non calcolati, come Friedkin, Alfredson, Clooney o anche il criticato Cronenberg (che di qualità in sceneggiatura ne ha sicuramente). Come dire: Venezia non riuscirà mai ad avere un palmarès completo, “giusto”, che non lasci ogni volta con l’amaro in bocca. Quasi una maledizione.

Di seguito tutti i premi del 68. Festival di Venezia.

Leone d’Oro: Faust – Aleksandr Sokurov
Leone d’Argento (regia): Cai Shangjun per People Mountain People Sea
Premio Speciale della Giuria: Terraferma di Emanuele Crialese
Coppa Volpi (femminile): Deanie Yip per A Simple Life
Coppa Volpi (maschile): Michael Fassbender per Shame
Premio Mastroianni (rivelazione): Shôta Sometani e Fumi Nikaidô per Himizu di Sion Sono
Premio Osella (sceneggiatura): Yorgos Lanthimos e Efthimis Filippou per Alps
Premio Osella (fotografia): Robbie Ryan per Wuthering Heights di Andrea Arnold
Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”: Là-Bas – Guido Lombardi
Premio Orizzonti: Kotoko – Shinya Tsukamoto
Premio speciale della giuria (Orizzonti): Whore’s Glory – Michael Glawogger
Premio Orizzonti Cortometraggio: In attesa dell’avvento – Felice D’Agostino, Arturo Lavorato
Premio Orizzonti Mediometraggio: Accidentes Gloriosos – Mauro Andrizzi, Marcus Lindeen
Premio Controcampo italiano: Scialla! – Francesco Bruni

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