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Une Promesse: recensione in anteprima del film di Patrice Leconte

Festival di Venezia 2013: un trio di grandi attori, capitanato da una eccellente Rebecca Hall, non salvano Une Promesse, ritorno in live action di Patrice Leconte dopo la parentesi d’animazione de La bottega dei suicidi. Confezione corretta, ma la distanza con lo spettatore si sente.

pubblicato 4 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:04

Il caro, vecchio tradizionale mèlo d’epoca, con i suoi codici e le sue imposizioni. Dopo l’animazione de La bottega dei suicidi, Patrice Leconte torna al cinema live action con un period drama tratto da una novella di Stefan Zeig, Une Promesse. Si tratta di una produzione franco-belga, ma girata in inglese con un cast britannico, decisamente in gran lusso.

In questo triangolo amoroso fanno a gara di bravura Richard Madden, diventato celebre grazie a Game of Thrones, Rebecca Hall, addirittura la migliore del trio grazie ad un’interpretazione sentita, e Alan Rickman, il Piton della saga di Harry Potter. Sono le loro convincenti prove la cosa migliore di un film altrimenti piuttosto trascurabile.

Siamo in Germania, nel 1912. Ludwig è un giovane laureato di umili origini che viene assunto in un’acciaieria. Grazie alle sua capacità si guadagna la fiducia dell’anziano e malato proprietario, Karl Hoffmeister, che lo sceglie poi come segretario personale. Lavorando spesso a casa del padrone il ragazzo ha occasione di conoscere la sua giovane moglie, la bella Charlotte. Ben presto nasce tra loro un’intesa fatta solo di sguardi e di silenzi, anche perché Ludwig si trasferisce dagli Hoffmeister per poter lavorare con più costanza assieme a Karl…

L’amore del protagonista per Lotte (diminutivo amichevole di Charlotte) è talmente forte che il ragazzo si dimentica in fretta di Anna, l’inserviente che lavora nella palazzina dove abita prima di trasferirsi. “Come si fa a resistere?”, chiede Karl a Ludwig guardando la moglie, ben consapevole che la donna possa essere molto desiderabile.

Dal canto suo Lotte coglie ogni frecciata e ogni sguardo del ragazzo, ricambiandolo, ma sapendo che non può osare troppo: gli equilibri all’interno della sua famiglia riguardano anche Otto, il suo giovane figlio a cui Ludwig dà ripetizioni. A Ludwig e Charlotte la convivenza risulta comunque facile, così tanto che effettivamente il ragazzo inizia anche ad assumere quel compito di “padre educatore” che Otto non ha forse mai avuto.


Une Promesse inizialmente si lascia guardare, proprio perché sembra un mèlo d’altri tempi, onesto e dichiarato. Per non renderlo troppo statico o imbalsamato, Leconte ricorre poi a piccolissimi e nervosi movimenti di macchina, quasi a ravvivare una materia che capisce possa essere rischiosa. Però poi il film continua in modo piuttosto piatto, e nella seconda parte, quando la situazione dei protagonisti precipita, non interessa già più granché.

Il regista sfrutta anche pochino gli elementi che potrebbero essere narrativamente parlando molto funzionali a livello emotivo. Anche se sono due cosette molto sbandierate nel film, quasi “deludono” l’uso che viene fatto del brano suonato da Lotte al pianoforte e l’uso del puzzle che i due compongono assieme. Alla pellicola manca proprio questo: un po’ di vampate ogni anno, qualche sorpresina anche piccola a livello di trama, un dettaglio inaspettato.

Invece tutto è “corretto”, dai costumi ai gioelli, compresi i filtri gialli utilizzati per gli interni al lume di candela e i filtri azzurri per gli esterni durante l’aurora. Certo, poi il film ha un suo movimento nella storia, anche perché parte con le domeniche al parco e “1, 2, 3 stella” per arrivare infine allo spettro del nazismo che ormai in Germania si è materializzato.

Il target del film sembra essere il pubblico femminile, e Leconte quasi quasi lo dichiara in una scena: quella ambientata all’Opera, dove la fila davanti sul palchetto è occupato dalle signore e quella dietro dai signori, tra i quali c’è uno che dorme! Ma al di là di questo, lascia piuttosto perplessi e indifferenti il distacco con cui si guarda Un Promesse, nonostante gli attori siano bravissimi e credibili anche nei momenti a rischio ridicolo. E questo va al di là del pubblico di riferimento.

Voto di Gabriele: 4.5
Voto di Antonio: 4

Une promesse (Francia / Belgio 2013, drammatico 95′) di Patrice Leconte; con Richard Madden, Rebecca Hall, Alan Rickman, Shannon Tarbet, Jonathan Sawdon, Maggie Steed, Toby Murray, Jean-Louis Sbille. Uscita in sala il 19 dicembre 2013 grazie a Officine Ubu.

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