Home Notizie I 3 moschettieri – 3d: Ridatemi il naso posticcio di Charlton Heston!!!

I 3 moschettieri – 3d: Ridatemi il naso posticcio di Charlton Heston!!!

Dalla classica versione degli anni ’70, alla riedizione Disney anni ’90; fino al fumettone di Paul W.S. Anderson… dei Moschettieri di Dumas è rimasto ben poco…

di simona
pubblicato 17 Ottobre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 07:41


*plin plon – informazione di servizio* Questo post contiene alcune frasi fra uno spoiler e l’altro! Se ci tenete ad andare al cinema, inforcare gli occhialetti polarizzati e godervi la visione de I Tre Moschettieri in 3D, consiglio vivamente di non proseguire nella lettura. *plin plon – fine informazione di servizio. Buona giornata!*. Per la recensione “ufficiale” vi rimandiamo al post.

Siamo nel 1600 e spiccioli. In Francia? No, a Venezia. Nella notte Athos, in muta da sub (!!), emerge da un canale ed uccide una guardia; un losco figuro con il volto celato dal cappuccio dell’ampio mantello si getta a volo d’angelo dalle guglie di un palazzo signorile, per atterrare su una gondola ed aggredire il nobile passeggero… (no, non è il promo di Assassin’s Creed, è Aramis). Nel frattempo un bruto spezza le catene che lo imprigionano e fa fuori un po’ di gente a mani nude (no, Hulk non c’entra, è Porthos). I tre scendono dunque nella cripta sotterranea (a Venezia!) dove sono custoditi i progetti segreti di Leonardo Da Vinci (no, non è Il Mistero dei Templari).

Per raggiungerli dovranno attraversare un lungo corridoio, pieno zeppo di congegni che sparano mortali palle chiodate (no, non è I Predatori dell’Arca Perduta, Indy ha MOLTO più stile) che, però, la donzella che li accompagna – impaludata in una ventina di kg di broccato e crinoline – riesce a schivare uno dopo l’altro passandoci attraverso di corsa (no, non è Trinity e non si tratta di Matrix, è Milady). Arrivano le guardie, i Moschettieri sono in un vicolo cieco! La soluzione è ovvia: un bel botto, il soffitto crolla e i nostri scappano a nuoto (no, non c’è il Nautilus e non si tratta di La Leggenda degli Uomini straordinari). Poi la bella stordisce il suo amato con una tossina e, mentre gli giura eterna devozione gli ruba il bottino e scappa con un altro (no, non è un episodio di Lupin III, Fujiko/Margot resta inimitabile).

Facciamo ritorno nel regno di Luigi XIII, un bamboccione viziato con il quoziente intellettivo di un’arachide tostata, con un sarto smodatamente gay (tanto per non farci mancare i luoghi comuni, eh?!?). Prima dell’arrivo a Parigi de giovane guascone d’Artagnan, Athos è ridotto a rubare da bere agli ubriachi; Porthos si fa mantenere da qualche donnina e Aramis compila contravvenzioni per i cavalli che defecano sulla via pedonale (SIC!). Insieme, sconfiggeranno un’intera guarnigione di guardie del Cardinale prima di essere convocati al cospetto del re.

I Tre Moschettieri 1973

La bellissima cattiva viaggia in dirigibile (no, non è La Bussola d’Oro) insieme al Duca di Buckingham. E’ armata fino ai denti con una serie di tecnologicissimi aggeggini in stile steampunk che farebbero rodere il fegato per l’invidia a 007 e, vestita solo di corsetto e giarrettiere, si arrampica fino alla testa di una statua sul tetto del palazzo del re per poi calarsi nelle stanze della regina (e non la vede nemmeno una delle guardie reali che pullulano nel giardino. Mata Hari? Una dilettante!) Il suo compito è rubare la preziosa collana con i dodici diamanti, dono del re. Per farlo deve superare una fitta rete di taglienti ed invisibili raggi (infrarossi? laser? WTF!) (…e comunque no, non è Entrapment).

I Moschettieri a questo punto devono correre a Londra a recuperare la collana. Rubano il dirigibile, distruggono la torre di Londra ma vengono intercettati da Rochefort che, a bordo di un altra nave volante (dotato di figherrima polena scheletrica e costruito di nascosto copiando i progetti di quello del Duca, visto per la prima volta…la settimana prima!), minaccia di uccidere Costanza. Segue battaglia navale a colpi di cannone (no, non è Master and Commander e nemmeno I Pirati dei Caraibi. Però un po’ di pirati zombie ci sarebbero stati bene, che diamine!) Milady sceglie la morte e si getta nella Manica dal ponte della nave in volo fra le nubi temporalesche, poi i due vascelli si schiantano insieme sul campanile di Notre Dame de Paris (a Quasimodo gli deve aver preso un coccolone, pora stella! Gli han pure rotto un paio di gargoyles…).

Il giovane eroe combatte sul tetto con il proprio antagonista… (no, non è Percy Jackson, ma in effetti gli somiglia un sacco!) ….dicevo: D’Artagnan duella con Rochefort (che – attenzione! – non finisce impalato su una guglia della cattedrale. Sarebbe stato banale (!) è già successo a Gaston ne La Bella e la Bestia e a Top Dollar – Rochefort anche lui, in un’incarnazione precedente – ne Il Corvo…) salva Costanza e si precipita a palazzo con i Moschettieri per restituire la collana e salvare l’onore della regina. Naturalmente NON smascherano i complotti del Cardinale Richelieu (anzi, in soldoni gli salvano la faccia), il quale incassa la momentanea sconfitta con il sorriso sulle labbra, probabilmente sollevato di essere arrivato alla fine del film. Il Duca di Buckingham ripesca Milady (un po’ inumidita, ma ancora ben pettinata) e fa rotta verso la Francia con un’intera flotta di vascelli, volanti e non. …E tutti vissero felici e contenti.

…Tranne Alexandre Dumas che, buonanima, si sta chiedendo perchè diavolo compaia il suo nome nei titoli di coda di ‘sta baracconata. Ridatemi il naso posticcio di Charlton Heston!!!