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Giuliano Gemma è morto: il ricordo di Cineblog

Giuliano Gemma è morto oggi 1 ottobre 2013 dopo un incidente stradale a Cerveteri, in provincia di Roma. Icona dello spaghetti western, ha lavorato per Luchino Visconti – che gli ha fatto incontrare il suo idolo Burt Lancaster ne Il gattopardo -, Dino Risi, Sergio Corbucci, Valerio Zurlini, Dario Argento, ed è stato Tex Willer sul grande schermo. Il ricordo di Cineblog.

pubblicato 1 Ottobre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 09:02

L’attore Giuliano Gemma è morto oggi dopo uno scontro frontale con la sua macchina nei pressi di Cerveteri, in provincia di Roma. Nell’altra vettura c’erano un padre ed un figlio che pare abbiano riportato solo ferite lievi. L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 20 di questa sera: Gemma è stato poi ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Civitavecchia. Aveva 75 anni.

Nato a Roma il 2 settembre 1938, cresce a Reggio Emilia, prima di tornare coi genitori a Roma nel 1944. Inizia a lavorare per il cinema da giovanissimo, con in mente un idolo soltanto: Burt Lancaster. All’inizio fa lo stuntman, poi Duccio Tessari gli dà il suo primo ruolo da protagonista in Arrivano i Titani: è il 1962. Prima ha qualche particina e qualche ruolo minore in altre pellicole come Venezia, la luna e tu di Dino Risi a fianco di Alberto Sordi, e in Ben-Hur (è uno dei centurioni del kolossal di William Wyler).

Sportivo (ha praticato boxing, ginnastica, tennis…), affascinante ed amato dalle donne, ottiene il suo primo ruolo “di peso” e d’autore grazie a Luchino Visconti, che lo chiama per recitare ne Il gattopardo a fianco proprio di Lancaster. Ma è inutile negare che l’immagine di Gemma è legata in modo indissolubile al filone dello spaghetti western.

Lavora con Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci, e recita spesso con lo pseudonimo anglofono di Montgomery Wood. Nutritissima ovviamente la sua filmografia nel genere grazie a titoli come Una pistola per Ringo, Un dollaro bucato, Il ritorno di Ringo, Adiós gringo, Vivi o, preferibilmente, morti, e altri ancora.

Nel 1971 è Robin Hood ne L’arciere di fuoco di Giorgio Ferroni, ma gli anni 70 segnano anche il momento di uno dei suoi ruoli più importanti e belli: quello di Mattis ne Il deserto dei tartari. Nel film di Valerio Zurlini tratto da Dino Buzzati, Gemma recita a fianco di Vittorio Gassman, Jacques Perrin e Philippe Noiret. Non a caso per questo film ottiene un David di Donatello.

Gemma continua con il cinema impegnato grazie a registi come Pasquale Squitieri, che lo chiama per Il prefetto di ferro e Corleone, e Damiano Damiani, che lo sceglie per Un uomo in ginocchio. Nel 1982 si concede anche al thriller: interpreta il detective Germani in Tenebre di Dario Argento, confermando il suo status di icona del cinema di genere nostrano.

Segue così un’annata parecchio variegata nella sua filmografia. Gemma dà infatti anche il volto a Tex Willer sul grande schermo in Tex e il signore degli abissi di Duccio Tessari. L’anno successivo prende poi parte al cast pazzesco di Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, formato anche da Liv Ullman, Catherine Deneuve, Philippe Noiret, Stefania Sandrelli.

Come ogni attore che ha reso grande il cinema (soprattutto di genere e “serie B”) italiano, Giuliano Gemma sul finire degli anni 80 ha lavorato quasi solo per la tv. Ultimamente lo abbiamo visto al cinema in un piccolo cammeo in To Rome with Love di Woody Allen.

Giuliano Gemma lascia due figlie, Giuliana e Vera, attrice in Scarlet Diva e Il cartaio.

Giuliano Gemma in Una pistola per Ringo:

Il trailer di Un uomo in ginocchio:

Il trailer di Tenebre: