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I personaggi più spaventosi di Stephen King secondo Cineblog

Cineblog ha spulciato nella carriera di Stephen King ed ha scelto i suoi personaggi “cinematografici” più terrificanti

di carla
pubblicato 5 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 08:40

E’ uscito da qualche giorno in libreria il nuovo romanzo di Stephen King. Si intitola Doctor Sleep ed è il seguito del tanto amato Shining. Ovviamente è nella lista dei libri che devo comperare e per l’occasione ho deciso di chiedere alla redazione di Cineblog di elencarmi tre personaggi creati da Stephen King (e portati al cinema) che li hanno spaventati di più. Ecco le nostre scelte, nei commenti aspetto le vostre. Solo tre, mi raccomando, altrimenti il giochetto non vale! E come potete vedere dal nostro post… Annie Wilkes ha sbaragliato la concorrenza!

Andrea

Victor Pascow in “Cimitero Vivente”: In verità non si tratterebbe di un personaggio da temere. Victor Pascow (storpiato in “Paxcow” dalla bambina Ellie) è il fantasma di uno studente morto in un terribile incidente stradale al principio di “Pet Sematary”. Spirito che si manifesta ai protagonisti nel modo peggiore (cranio spaccato e materia grigia in evidenza) è però l’unica nota positiva del più doloroso e funereo racconto di King, la sola presenza che cercherà di mettere in guardia il medico Louis Creed dalle possibili conseguenze di ogni sua azione (“il cuore di un uomo è più duro di una pietra”). Fa paura perché ogni sua apparizione presagisce puntualmente la svolta crudele che seguirà.

Mrs. Carmody in “The Mist: A starle troppo vicino si finisce per preferire la nebbia e tutte le orribili creature nascoste dentro. Incarnazione di una giustizia biblica e cieca ma anche di un’idea reazionaria di comunità (il racconto è uno dei più “politici” di sempre del Re), la signora Carmody riesce a trarre la sua forza dalle paure, le superstizioni e le debolezze umane originate durante la situazione di pericolo e assedio che è il fulcro di The Mist. L’invasione irrazionale e lovecraftiana “fuori” riscrive le coordinate umane e sociali “dentro” il supermarket e lei non fa che approfittarne subito. Secondo le linee del racconto questo personaggio dovrebbe rappresentare il peggio. Nel finale del film scopriremo invece un orrore ulteriore, ancora più intollerabile perché rivestito di beffa.

Annie Wilkes in “Misery: Il romanzo è un capolavoro. Il film è straordinario quasi quanto. Dico “quasi” solo perché, forse per esigenze cinematografiche, la Bates è perfino troppo dolce rispetto alla Annie Wilkes che traspariva dalle pagine di quel gioiello. E non soltanto perché le punizioni inferte al povero scrittore sono ancora più insostenibili (e irrappresentabili) rispetto a quelle viste sullo schermo, ma anche perchè quelle ulteriori spirali di follia che la connotavano su carta (ricordate i fili di capelli?) al cinema diventano soluzioni narrativamente efficaci sì ma anche meno eloquenti. In ogni caso un personaggio così folle al cinema non si vedeva almeno da un ventennio. Anche addolcita, meno brutta o untuosa, Annie Wilkes fa la sua porca figura nel bellissimo film di Rob Reiner. E tanto ci basta per averne paura.

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Carla

Pennywise: la mia prima scelta va, ovviamente, al malefico e terrificante clown Pennywise visto in It. Sì, so che si tratta di una miniserie tv ma era mio obbligo inserirlo nella mia lista. Odio da sempre i pagliacci e l’interpretazione magnifica di Tim Curry non ha fatto altro che aumentare la mia paura.

Jack Torrance: personalmente credo che Shining sia il capolavoro di Stanley Kubrick anche se allo stesso Stephen King il film non è piaciuto. Tutto nella pellicola fa paura: labirinto, corridoi, silenzi, colonna sonora, gemelle, Tony; ma la parte principale è ovviamente di Jack Nicholson che interpreta Jack Torrance, capofamiglia che impazzisce e cerca di uccidere moglie e figlio. La paura peggiore: scappare dal proprio genitore, colui che deve difenderti dal Male.

Annie Wilkes: e anche nella mia lista c’è la fan numero 1 di Paul Sheldon: Annie Wilkes di Misery. Perché non c’è di niente di soprannaturale in lei, è solo mentalmente malata, con una particolare ossessione verso Paul e il suo personaggio cartaceo. Una morbosità che la porterà a compiere azioni estreme. E’ la sua “normalità” a fare paura.

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F. Colla

Ovviamente Jack Torrance in “Shining”: Jack Nicholson immortale e immortalato in alcune scene cult della cinematografia mondiale. Certo la regia di Kubrick aiuta, con buona pace alle critiche di King…

Sissy Spacek in Carrie White de “Carrie lo sguardo di Satana: un classico del “cinema di paura”, diretto da Brian De Palma, quando uno “sguardo” colmo di sangue e follia valeva ben più di tanti effetti speciali.

Misery: Kathy Bates che brandisce con tutta tranquillità un coltello da macellaio in faccia a un terrificato James Caan dove la mettiamo? Misery non deve morire!

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Jack Torrance : In vetta resta dagli anni ’80 lo psicotico Jack Torrance interpretato da Jack Nicholson nella trasposizione cinematografica di Shining diretta da Stanley Kubrick … Wendi sa benissimo perché .. ” Wendy, Wendy… Wendy!!!!”

Annie Wilkies: La devozione ossessiva e psicotica della placida e premurosa infermiera Annie Wilkies, interpretata da Kathy Bates nella trasposizione cinematografica di Misery non deve morire (Misery) diretta da Rob Reiner, resta una delle figure più spaventose che la mente affilata di Stephen King ha regalato al reale.

Carrie White: Le scottanti capacità della posseduta Carrie White di Carrie – Lo sguardo di Satana (Carrie), quella dell’interpretazione candidata all’oscar di Sissy Spacek, diretta da Brian De Palma nel 1976, ovviamente, non quella del recente remake, che spaventa per altre ragioni.

Un bonus speciale va però anche al clow omicida Pennywise, con denti affilati ed espressione macabra, che spaventa grandi e piccoli da quando è spuntato per la prima volta dalle fogne della mini serie “It”.

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dr. apocalypse

Jack Torrance: un volto, un ghigno, un’accetta, una macchina da scrivere, il terrore. Mai amato da King, il Torrance di Nicholson firmato Kubrick è ovviamente con il tempo diventato leggenda. Più che meritatamente, anche se a suo tempo schifosamente snobbato agli Oscar. Una delle più incredibili vergogne di Hollywood.

Carrie: solo e soltanto l’originale firmata De Palma, ovviamente, perchè il remake è come se non esistesse. Come dimenticare la Sissy Spacek grondante sangue. La più bella e sanguinosa vendetta adolescenziale della Storia del Cinema. La rivincita delle ‘nerd’ che fa rima con orrore.

Annie Wilkes: A rigor di logica avrei dovuto/voluto dire Pennywise, mastodontico mattatore del televisivo IT. Ma volendo limitarmi alla settima arte, e dovendo far fuori tanti, troppi personaggi leggendari, non potevo certo dimenticarmi di Annie Wilkes. La madre di tutte le stolker, la follia fatta donna, il male che diventa realtà sul viso di Kathy Bates. Indimenticabile e furiosamente pazza. Meravigliosamente pazza.