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Ghost Rider – Spirito di vendetta: Recensione in anteprima

Arriva nei cinema il secondo adattamento cinematografico del fumetto Marvel. Leggi la nostra recensione!

di simona
pubblicato 22 Marzo 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 03:07

Ghost Rider – Spirito di vendetta, ovvero: un film che sarebbe stato molto più bello se avessero tralasciato i dialoghi in favore della sola colonna sonora. Non per particolari meriti dello score, ma per imbarazzanti demeriti del copione. Ma andiamo con ordine…

Nicolas Cage torna a calarsi nei panni del personaggio creato da Roy Thomas, Gary Friedrich e Mike Ploog nel 1972: Johnny Blaze. In questo nuovo capitolo della saga, Johnny è ancora alle prese con la maledizione del cacciatore di taglie del diavolo e vive in solitudine in una remota località dell’est Europa… ma dopo l’incontro con il leader di un gruppo di monaci ribelli, sembra disposto a tutto pur di salvare un ragazzino dalle grinfie del diavolo, e liberarsi una volta per tutte dalla maledizione che lo perseguita.

La regia di Neveldine e Taylor e dinamica, originale, ‘tamarra’ (passatemi il termine poco ortodosso), adrenalinica e assolutamente perfetta per un fumettone come Ghost Rider, visivamente godibile e divertente. Ma i virtuosismi acrobatici e funambolici dei due registi (nel vero senso della parola! Avete visto questo video del backstage?), armati di camera a spalla, non possono nulla contro la sceneggiatura di David S. Goyer – di una banalità sconcertante – o le battute spesso (involontariamente) demenziali pronunciate dai protagonisti. Avete presente la bruttura dei dialoghi fra Batman-Clooney e Schwarzenegger-Mr. Freeze? Ecco, siamo nettamente al di sotto di quel livello… Forse Robert Rodriguez avrebbe saputo spingere fino in fondo sul pedale della follia, giocando con il grottesco senza prendersi mai sul serio e dando vita ad un piccolo capolavoro come Machete, ma non è questo il caso. Cage non è Danny Trejo e Violante Placido decisamente non è Jessica Alba.


Ghost Rider - Spirito di vendetta: Recensione in anteprima

Violante Placido, dicevamo. La sua performance non sarebbe nemmeno malvagia, dato il contestoe, se non avesse deciso di doppiarsi sfoderando un davvero poco credibile (nonchè alquanto fastidioso) accento da zingara (??) dell’Europa dell’est. Il villain principale della situazione, il diavolo in persona, ha il volto del solitamente irreprensibile e compassato Ciarán Hinds, mentre il suo scagnozzo ha le fattezze di Johnny Whitworth (pericolosamente somigliante, nella seconda parte del film, ai gemelli albini di Matrix). Del tutto sprecati i camei di Anthony Head e Christopher Lambert in versione prete eremita dal volto tatuato. (Non voglio fare spoiler di alcun genere, ma vi invito a rispondere a questa domanda nello spazio dedicato ai commenti, dopo che avrete visto il film: a circa mezz’ora dalla fine, non avete avuto anche voi la tentazione di urlare “Ne resterà solo uno!“?). Fra tutti, gli unici ad uscirne tutto sommato dignitosamente sono Idris Elba ed il giovanissimo Fergus Riordan.

La riconversione in 3D della pellicola è quanto di più inutile si possa immaginare. Volete un consiglio? Accontentatevi di due sole dimensioni e risparmiate gli euro del sovrapprezzo dovuto alla millantata stereoscopia.

Spesso mi chiedo se Nicolas Cage le legga le sceneggiature che gli vengono sottoposte, o se firmi contratti “al buio”. Oppure ancora, se sia spinto da un (nemmeno troppo) recondito desiderio di autodistruzione. Sembra proprio ce la stia mettendo tutta per rovinare ciò che resta della sua carriera… Che qualcuno lo fermi!

Voto di Simona: 3,5 (per la regia e i discreti effetti visivi si meriterebbe quasi un 7, ma sceneggiatura e dialoghi sono da zero! Ho fatto la media…)
Voto di Carla: 6

Ghost Rider – Spirito di vendetta (Ghost Rider: Spirit of Vengeance – azione, fantasy – USA 2012) Regia di Mark Neveldine e Brian Taylor, con Nicolas Cage, Idris Elba, Ciarán Hinds, Violante Placido, Christopher Lambert, Johnny Whitworth, Anthony Head. Sugli schermi da venerdì 23 marzo, qui il trailer italiano.