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Golden Globes – tutti i vincitori italiani prima de La Grande Bellezza

Era dal 1990 che l’Italia non vinceva il Golden Globe come Miglior Film Straniero.

pubblicato 13 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:15

Era difficilmente pronosticabile, vista l’ingombrante presenza de La Vita di Adele, ma alla fine La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino ce l’ha fatta. Il Golden Globe 2014 come Miglior Film Straniero è finalmente tornato in Italia dopo 24 anni di attesa. Perché era dal lontanissimo 1990, anno di Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, che il cinema tricolore non veniva incoronato dalla Hollywood Foreign Press Association. E tutti noi sappiamo come poi andò a finire con il capolavoro di Tornatore, Premio Oscar dopo poche settimane. Tutto ciò all’interno di una cerimonia che a differenza di casa Academy, dove siamo ancora oggi il Paese ‘straniero’ ad aver vinto più statuette, non ci ha mai particolarmente trattato bene.

51 anni fa, era il 1962, la prima vittoria targata La ciociara di Vittorio De Sica, ultimo Golden assegnato prima di una lunga pausa durata un decennio, dal 1963 al 1973. Anni ricchi per il cinema italiano, così di fatto ‘penalizzato’ e snobbato causa mancate assegnazioni. Al ritorno, nel 1974, la seconda nomination per il Bel Paese, con Alfredo, Alfredo di Pietro Germi, sconfitto dal tedesco Il pedone (Der fußgänger) di Maximilian Schell. L’anno dopo toccò ad Amarcord di Federico Fellini toccare con mano la sconfitta, causa Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman, mentre nel 1977 entrò in scena Pasqualino Settebellezze di Lina Wertmüller, ancora una volta battuta da Ingmar Bergman con L’immagine allo specchio.

Il 1978 è invece l’anno del secondo trionfo italiano grazie a Una giornata particolare di Ettore Scola, con Mio Dio come sono caduta in basso! di Luigi Comencini nominato nel 1980 eppure battuto da Il Vizietto di Edouard Molinaro. 3 anni dopo viene candidato La Traviata di Franco Zeffirelli, superato da Gandhi di Richard Attenborough, mentre nel 1987 si concede il bis Federico Fellini con Ginger e Fred, nominato ma sconfitto dall’olandese Assault – Profondo nero di Fons Rademakers. A rappresentarci nel 1988 è Oci ciornie del russo Nikita Mikhalkov, con Marcello Mastroianni poi candidato agli Oscar come Miglior Attore, ma a vincere è La mia vita a quattro zampe di Lasse Hallström, per poi arrivare al già sottolineato trionfo di Nuovo cinema Paradiso del 1990.

Nel 1994 scatta la nomination a Carlo Carlei per La corsa dell’innocente, battuto da Addio mia concubina di Kaige Chen, con Come due coccodrilli di Giacomo Campiotti nominato nel 1996 ma battuto da I miserabili regia di Claude Lelouch. 12 mesi dopo è Luna e l’altra di Maurizio Nichetti a rappresentare il cinema italiano, ma a vincere è Kolya di Jan Sverák. 1998 targato Pupi Avati con Il testimone dello sposo, sconfitto dal belga La mia vita in rosa di Alain Berliner, mentre nel 1999, anno in cui a vincere è il brasiliano Central do Brasil, i Golden Globes si ‘dimenticano’ de La vita è Bella di Roberto Benigni, nemmeno nominato. Incredibilmente. Con il 2001 scocca invece l’ora de I cento passi di Marco Tullio Giordana, candidato ma piegatosi a La tigre e il dragone di Ang Lee, per poi dover volare fino al 2009 grazie a Gomorra di Matteo Garrone, battuto da Valzer con Bashir di Ari Folman. 12 mesi dopo seconda nomination per Giuseppe Tornatore con Baaria, sconfitto da Il nastro bianco di Michael Haneke, per poi chiudere nel 2011 con Io sono l’amore di Luca Guadagnino, candidato ma sconfitto da In un mondo migliore di Susanne Bier.

Grazie a La grande bellezza sono quindi saliti a 4 i trionfi italiani ai Golden Globes. Dal 1955 ad oggi. Un po’ poco, rispetto alle 13 vittorie in casa Oscar, ma così è. Tanto da farci sentire ancor più orgogliosi e felici per la più che meritata vittoria firmata Paolo Sorrentino. Che guarda ora ad un’altra statuetta. Ancor più ricca del Globo portato a casa.

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