Home Premio Oscar Oscar 2014, miglior corto documentario: CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal

Oscar 2014, miglior corto documentario: CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal

Il prossimo 2 marzo saranno annunciati i vincitori degli Oscar 2014. Scopri e vota con Cineblog tutti i candidati alla categoria Miglior cortometraggio documentario.

pubblicato 17 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:09

Ancora un sondaggio e un approfondimento sulle categorie Oscar in attesa il prossimo 2 marzo della consegna dei premi presso il Dolby Theatre.

Dopo avervi proposto i candidati per la miglior scenografia, costumi, trucco, fotografia, sonoro, montaggio sonoro, colonna sonora, canzone originale, effetti speciali. sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale e cortometraggio d’animazione è il turno dei 5 nominati per il miglior cortometraggio documentario.

Quest’anno i corti documentario designati a concorrere per l’Oscar sono CaveDigger Jeffrey Karoff, Facing Fear di Jason Cohen, Karama Has No Walls di Sara Ishaq, The Lady in Number 6: Music Saved My Life di Malcolm Clarke e Nicholas Reed e Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall di Edgar Barens.

A seguire trovate il sondaggio in cui potete esprimere la vostra preferenza sulla categoria seguito da un approfondimento sui corti candidati.

CaveDigger

– Ra Paulette scolpisce arte nelle grotte di rocce di arenaria del nord del Nuovo Messico. Ogni creazione richiede anni per essere completata e ognuna è un capolavoro. Ma coloro che gestiscono le grotte hanno tagliato quasi tutti i suoi progetti a causa di divergenze artistiche. Stufo, Ra ha scelto di rinunciare del tutto alle commissioni e creare un imponente progetto di 10 anni, la sua Magnum Opus.

– Il corto è diretto da Jeffrey Karoff alla sua prima candidatura all’Oscar.

SITO UFFICIALE

Facing Fear

Oscar 2014, miglior corto documentario CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal

Ancora tredicenne Matthew Boger è stato buttato fuori di casa perchè gay. Mentre viveva per le strade di Hollywood è stato selvaggiamente picchiato in un vicolo da un gruppo di naziskin. Boger è riuscito a sopravvivere all’aggressione ed ha abbandonato la vita di strada. Venticinque anni più tardi Boger incontra casualmente l’ex skinhead neonazista Tim Zaal. I due uomini si resero presto conto che già si erano incontrati prima…Zaal era uno degli aggressori che picchiarono Boger e lo avevano dato per morto.

Con i loro mondi capovolti, i due hanno intrapreso un cammino di perdono e di riconciliazione che li ha sfidati a cimentarsi con le proprie convinzioni e paure. Nessuno poteva immaginare che ciò avrebbe portato ad una collaborazione improbabile…e ad un’amicizia.

Facing Fear ripercorre gli inquietanti fatti dell’aggressione e la rivelazione sorprendente che ha portato questi uomini di nuovo faccia a faccia. Scavando in profondità nel loro background, le radici delle ideologie che caratterizzano il modo in cui gestiscono il processo di riconciliazione in cui sono coinvolti. Insicurezza, rabbia e paura sono solo alcune delle emozioni con cui combattono mentre vengono a patti con la loro situazione inimmaginabile.

Girato a Los Angeles il film è l’esordio alla regia del produttore Jason Cohen. A cura del pluripremiato Tom Christopher con fotografia di Svetlana Cvetko (premio Oscar per Inside Job), il film è un viaggio introspettivo attraverso il mondo di Hollywood dei primi anni ’80 mentre affronta con delicatezza eventi passati che hanno caratterizzato gli uomini coinvolti dalla prima infanzia al loro rapporto attuale.

SITO UFFICIALE

Karama Has No Walls

Oscar 2014, miglior corto documentario CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal (5)

Quando i manifestanti in Yemen aggiungono le loro voci a quelle di altre nazioni durante la primavera araba, il governo risponde con un attacco che causa 53 morti. Il film illustra la natura della rivoluzione yemenita in netto contrasto con le gravi violazioni dei diritti umani che hanno avuto luogo Venerdì 18 Marzo 2011. Juma’at El-Karama (Venerdì della Dignità) segna un punto di svolta nella rivoluzione yemenita, come i tragici eventi che hanno avuto luogo in questo giorno, quando cecchini filo-governativi hanno ucciso 53 manifestanti, scosso l’intera nazione e spinto centinaia di migliaia di uomini e donne ad affollare la piazza in solidarietà con i loro concittadini. Attraverso gli obiettivi di due cameramen il film racconta la storia delle persone dietro statistiche e notizie.

– Il film è diretto da Sara Ishaq all’attivo per lei “Bayt al toot” documentario girato sullo sfondo della rivoluzione yemenita.

SITO UFFICIALE

The Lady in Number 6: Music Saved My Life

Oscar 2014, miglior corto documentario CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal (2)

– La più anziana superstite all’Olocausto, Alice Herz Sommer di 109 anni, condivide le sue opinioni su come vivere una vita lunga e felice. Si discute di musica, risate e come rimanere ottimisti qualunque cosa accada. Il film presenta bellissime fotografie e rari filmati che raccontano la storia straordinaria di Alice e il suo amore per la vita.

Il regista Malcolm Clarke a proposito del film ha dichiarato: “Il film è finalmente finito e vi promettiamo è valsa la pena aspettare. Sono in soggezione per le fotografie e alcuni filmati di repertorio di oltre 70 anni che i nostri ricercatori hanno trovato. Se volete imparare alcune preziose lezioni su come vivere più a lungo e vivere felici, Alice Herz Sommer è una maestra. Ho visto questo film 100 volte e il suo potere è come il potere della musica, mi prende ogni volta“.

Il produttore Nicholas Reed: “i bambini di tutto il mondo crescono con i supereroi, quello che noi, i loro genitori, gli dobbiamo ricordare, è che i documentari raccontano storie di supereroi e sono basati su grandi persone, persone vere come Alice Herz Sommer, dei veri supereroi“.

– Malcom Clarke è alla sua terza candidatura all’Oscar con una statuetta vinta nel 1989 per la regia di You Don’t Have to Die doc su un ragazzo che ha vinto la sua battaglia contro il cancro per poi aiutare altri ragazzi ad affrontare la malattia.

SITO UFFICIALE

Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall

Oscar 2014, miglior corto documentario CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal (1)

– Si tratta di un documentario di cinema verité che varca i confini di una delle più antiche carceri americane di massima sicurezza per raccontare la storia degli ultimi mesi di vita di un detenuto malato terminale, Jack Hall e di alcuni detenuti volontari che si prendono cura di lui.

Il film utilizza filmati girati nel corso di un periodo di sei mesi dietro le mura dell’Iowa State Penitentiary e fornisce un racconto affascinante e spesso struggente come l’esperienza ospedaliera può toccare profondamente anche la vita isolata di un carcere.

– Il film è diretto da Edgar Barens che debutta alla regia collezionando la sua prima candidatura all’Oscar.

SITO UFFICIALE

Oscar 2014, miglior corto documentario CaveDigger, Facing Fear, Karama Has No Walls, The Lady in Number 6, Prison Terminal (1)

Premio Oscar