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Stasera in tv: “Contagion” su Canale 5

Canale 5 stasera propone “Contagion”, thriller del 2011 diretto da Steven Soderbergh e interpretato da Marion Cotillard, Matt Damon, Laurence Fishburne, Jude Law, Gwyneth Paltrow e Kate Winslet.

pubblicato 1 Maggio 2020 aggiornato 31 Luglio 2020 03:06

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Cast e personaggi

Marion Cotillard: Dr. Leonora Orantes
Matt Damon: Mitch Emhoff
Laurence Fishburne: Dr. Ellis Cheever
Jude Law: Alan Krumwiede
Gwyneth Paltrow: Beth Emhoff
Kate Winslet: Dr. Erin Mears
Bryan Cranston: Lyle Haggerty
Jennifer Ehle: Dr. Ally Hextall
Elliott Gould: Dr. Ian Sussman
Chin Han: Sun Feng
John Hawkes: Roger
Anna Jacoby-Heron: Jory Emhoff
Josie Ho: sorella di Li Fai
Sanaa Lathan: Aubrey Cheever
Demetri Martin: Dr. David Eisenberg
Armin Rohde: Damian Leopold
Enrico Colantoni: Dennis French
Larry Clarke: Dave
Monique Gabriela Curnen: Lorraine Vasquez

Doppiatori italiani

Claudia Catani: Dr. Leonora Orantes
Massimiliano Manfredi: Mitch Emhoff
Massimo Corvo: Dr. Ellis Cheever
Riccardo Niseem Onorato: Alan Krumwiede
Francesca Fiorentini: Beth Emhoff
Chiara Colizzi: Dr. Erin Mears
Stefano De Sando: Lyle Haggerty
Barbara De Bortoli: Dr. Ally Hextall
Gianni Giuliano: Dr. Ian Sussman
Oreste Baldini: Sun Feng
Stefano Benassi: Roger
Lilian Caputo: Jory Emhoff
Alessandra Cassioli: Aubrey Cheever
Francesco Venditti: Dr. David Eisenberg
Stefano Mondini: Damian Leopold
Carlo Cosolo: Dennis French
Dario Oppido: Dave
Laura Cosenza: Lorraine Vasquez

 

La trama

 

Un turista internazionale mette la mano nella ciotola dei salatini di un aeroporto prima di dare la sua carta di credito al cameriere. Una riunione d’affari inizia con un giro di strette di mani. Un uomo tossisce a bordo di un autobus affollato…Un solo contatto. Un solo istante. Ed il virus letale viene trasmesso.

Quando Beth Emhoff (Gwyneth Paltrow) torna a Minneapolis dopo un viaggio d’affari a Hong Kong, quello che pensava fosse solo un banale jet lag è invece il contagio di un virus. Dopo due giorni, la donna muore in un pronto soccorso ed i dottori dicono al marito scioccato e afflitto (Matt Damon) che non hanno idea di cosa sia successo.

In breve tempo altre persone mostrano gli stessi misteriosi sintomi: tosse secca e febbre, seguita da attacchi ischemici, emorragia cerebrale e… in ultimo, la morte. A Minneapolis, Chicago, Londra, Parigi, Tokio e Hong Kong, i numeri si moltiplicano in breve tempo: da un caso si passa a quattro, poi a sedici, poi a centinaia, migliaia, il contagio supera ogni confine, alimentato dalle infinite interazioni che avvengono tra gli esseri umani nel corso di una normale giornata di vita quotidiana.

Esplode una pandemia globale.

Al Centro USA per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, i ricercatori si mobilitano per cercare di interrompere la catena dell’agente patogeno che continua a mutare. Il vice direttore Cheever (Laurence Fishburne) cerca di placare il panico crescente nonostante sia anch’egli preoccupato ed incarica una coraggiosa e giovane dottoressa (Kate Winslet) di valutare tutti i rischi possibili. Allo stesso tempo, nel mezzo di una crescente ondata di sospetti che circonda un potenziale vaccino – e chi dovrebbe eventualmente ottenerlo per primo – la dottoressa Eleonora Orantes (Marion Cotillard) dell’OMS lavora duramente cercando di sfruttare la sua rete di conoscenze per arrivare alla soluzione di ciò di cui tutti si stanno occupando.

Man mano che il numero dei morti aumenta e le persone fanno il possibile per proteggere se stesse e i loro cari – in una società che sta rapidamente andando alla deriva – un blogger attivista (Jude Law) sostiene che il pubblico non stia ricevendo correttamente le dovute informazioni sulla realtà dei fatti e pertanto si instaura un’ondata di paranoia e di paura che si diffondono quanto lo stesso virus.

 

Il nostro commento

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L’eclettico Steven Soderbergh si dimostra uno dei pochi registi capaci di coniugare cinema d’autore e intrattenimento, senza incappare in nessuno degli sgradevoli effetti colaterali delle due contrapposte visioni: l’autoreferenzialità e compiaciuto snobbismo del primo e la semplificazione ad oltranza del secondo.

Contagion si presenta come un serrato thriller con i tempi ben cadenzati da una colonna sonora ricercata e funzionale, un cast eterogeneo e partecipe, un’immersiva fotografia, un look volutamente scevro da superflui ammenicoli da disaster-movie e cosa più importante un linguaggio, che pur virando spesso nello scientifico, non risulta mai criptico.

Insomma è palese che Soderbergh, al contrario di molti suoi blasonati colleghi, quando gira un film oltre che allo spessore pensa anche allo spettatore, il che non è proprio cosa da tutti i giorni per un cineasta che ha sempre palesato una forte e distintiva impronta autorale.

 

La scienza reale dietro il film

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Prima che Burns iniziasse a lavorare alla sceneggiatura di “Contagion”, ha incontrato esperti mondiali nel campo delle malatti e infettive ed ha effettuato mesi di ricerche per garantire la veridicità della storia che voleva raccontare insieme a Soderbergh. “Queste persone”, dice con sorpresa, “ manifestano un grande interesse per le malattie infettive proprio come noi manifestiamo una grande paura di esse.”

Tra coloro che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro esperienza citiamo W. Ian Lipkin, MD, direttore del Centro per le Infezioni e l’Immunità presso la Columbia University e professore di epidemiologia, neurologia e patologia; Larry Brilliant, medico specialista in medicina preventiva e presidente dello Skoll Global Threats Fund; l’epidemiologo formatosi al CDC Mark Smolinski, medico anche lui impegnato presso lo Skoll Global Threats; Nathan Wolfe, MA, DSc, direttore della The Global Viral Forecasting Initiative e membro del gruppo che ha scoperto l’Hantavirus; e la scrittrice scientifica Laurie Garrett, Senior Fellow per la Global Health al Council on Foreign Relations ed autrice di The Coming Plague.

Questo gruppo di persone non solo ha messo a disposizione le proprie conoscenze come consulenti tecnici, ma ha anche ape rto le porte ai cineasti e ha permesso di svolgere ulteriori ricerche per rendere più veritiero il lavoro davanti e dietro la macchina da presa. Lipkin è stato una presenza regolare sul set. Afferma Shamberg, “Quando inviti il pubblico ad entrare in un laboratorio, in un film di questo genere, devi essere sicuro che le attrezzature appaiano credibili, che le procedure ed il linguaggio usato siano veritieri e che gli attori si sentano completamente a loro agio in quell’ambiente.”

Basandosi sulla storyline iniziale del film, Lipkin ha inventato l’agente patogeno che domina “Contagion”, un virus fittizio “biologicamente possibile”, con una sottile somiglianza all’ esistente Coronavirus , ma con un impatto molto più aggressivo. Ha creato persino un modello in 3D del virus per il film. “Negli ultimi 10-20 anni, la frequenza con cui vediamo insorgere malattie infettive è aumentata drammaticamente”, afferma. “Vi sono diversi fattori che hanno contribuito a questo, come gli spostamenti di persone che entrano in contatto con animali che non avevano mai visto prima o i cambiamenti climatici,che hanno fatto spostare da paese a paese gli insetti che pungono dando loro la capacità di diffondere i virus in zone più temperate. Poi, oltre alle persone, anche i prodotti vengono trasportati con più facilità in tutto il mondo. Dunque è una combinazione di cose.”

La conoscenza acquisita mentre lavorava a “Contagion” permette a Soderberghdi poter affermare, “Ora mi sento più preoccupato ma anche più al sicuro. Più preoccupato nel senso che tutti quelli con cui abbiamo parlato ritengono che prima o poi uscirà fuori un nuovo virus, più sicuro perché ho constatato l’intelligenza ed il livello di esperienza delle persone che si trovano in prima linea a difendere la popolazione se ciò mai dovesse accadere. Anche se non li consideriamo eroi, in realtà lo sono. Quando scoppia qualche cosa, saltano su un aereo e raggiungono il cuore del contagio.

“Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto, avevamo una conoscenza molto superficiale del lavoro che svolgono queste persone”, continua il regista. “Sapevamo che c’era di mezzo la scienza ma nessuno di noi immaginava la complessità delle questioni politiche, pratiche e umane che devono affrontare ogni qualvolta si trovano a combattere una malattia infettiva. Siamo stati nelle sale di controllo per le emergenze ed abbiamo visto quanto sono attenti ad ogni piccola, infinitesimale cosa che possa essere potenzialmente sospetta nei villaggi più remoti del pianeta…è incredibile. Spero che la prossima volta che la gente sentirà parlare del CDC o dell’OMS si renda conto che vi sono letteralmente migliaia di persone dedicate e impegnate dietro a tutti quei diagrammi, che lavorano incessantemente per garantire la nostra sicurezza.”

“Se c’è una cosa che ho imparato è che il nostro rapporto con i virus non ha fine; fa parte della vita su questo pianeta”, afferma Burns. “La scienza, la medicina e la comunicazione sono migliorate, ma insieme a tutto ciò ci è arrivata, anche, una grande quantità di rischi in quanto possiamo spostarci rapidamente da un continente all’altro. Questo è quello che Steven ed io volevamo proporre con questo film: come siamo tutti legati. Vi sono delle infrastrutture che ci aiutano, ma alla fine molto dipende da come noi riusciamo a proteggerci gli uni con gli altri.“Inoltre, volevamo mettere in evidenza come sia immutabile la nostra civiltà”, fa notare Matt Damon. Recentemente ho sentito un servizio in cui si parlava della terribile epidemia di influenza che ha colpito la popolazione un centinaio di anni fa e di come si fosse giunti a quella che avevano definito l’ultima settimana prima della fine del mondo, non per le morti che erano avvenute ma perché ritenevano che le strutture sociali non avrebbero avuto la possibilità di sopravvivere. E questo film vuole parlare proprio di questo.”

Durante la produzione, nessuno tra la troupe e il cast è rimasto immune all’ansia che “Contagion” aveva instillato riguardo ai rapporti quotidiani ed i comportamenti di tutti sono stati inevitabilmente modificati. Anche nel salutarci abbiamo cambiato abitudini, non più strette di mano ma lievi tocchi con il polso o con il gomito. In seguito a tutto quello che avevamo visto e sentito si è sviluppato un nuovo livello di consapevolezza. “Ora sto molto più attento a quello che tocco e a quello che toccano le persone che mi sono intorno. Non sto diventando germofobico, ma inizio a vedere le cose in modo diverso”, afferma Soderbergh.“ Dopo l’uscita di questo film le persone avranno le stesse prevenzioni nel toccare i bottoni degli ascensori o le maniglie delle porte come è stato ,dopo aver visto il film “ Lo Squalo”, entrare nelle acque del mare.

 

Curiosità

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  • Per promuovere questo film, la Warner Bros. Pictures Canada ha costruito due piastre di Petri giganti trattate con batteri e funghi e le ha messe in mostra in una vetrina di un negozio di Toronto. Nel corso di diversi giorni la coltura di batteri e i campioni di funghi sono cresciuti formando il noto simbolo “biohazard – Rischio biologico”.
  • Kate Winslet ha girato il suo ruolo in 10 giorni.
  • Il Dr. Ian Lipkin, professore di epidemiologia alla Mailman School of Public Health della Columbia University e consulente del film ha rivelato che il virus è stato creato sulla base di alcuni tratti del virus Nipah rilevato in Malesia alla fine degli anni ’90 e che si era diffuso dai maiali agli agricoltori.
  • La vera scrivania di Benny Evangelista, giornalista del San Francisco Chronicle, appare nel film, è il tavolo di Lorena Vasquez. La scrivania di Evangelista è notoriamente disordinata come si vede nel film-
  • Steven Soderbergh e Scott Z. Burns stavano progettando dopo The Informant ! (2009) di realizzare un film biografico sulla controversa regista tedesca Leni Riefenstahl, ma Soderbergh decise di abbandonare quel progetto perché avrebbe avuto un pubblico potenziale molto limitato. L’idea successiva fu naturalmente quella di narrare una pandemia globale con tutti i crismi di un thriller.
  • Il regista Steven Soderbergh interpreta un cameo, è la voce di Jon Neal nella prima scena. Beth (Gwyneth Paltrow) parla con lui al telefono mentre è all’aeroporto in attesa di partire.
  • Una scena in cui la dottoressa Ally Hextall (Jennifer Ehle) si inietta il vaccino è stata girata nuovamente su suggerimento del consulente del film, il Dr. Ian Lipkin, perché il personaggio faceva passare impropriamente l’ago della siringa attraverso i vestiti.
  • Il film costato 60 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 135.

La colonna sonora

CONTAGION

  • Le musiche originali del film sono di Cliff Martinez, l’ex batterista dei Red Hot Chili Peppers torna a collaborare con il regista Steven Soderbergh dopo aver musicato Sesso, bugie e videotape (1989), Traffic (2000) e Solaris (2002).
  • La colonna sonora include il brano “All I Want is You” degli U2.

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TRACK LISTINGS:

1. They’re Calling My Flight
2. Chrysanthemum Complex
3. Placebo
4. Move Away From The Table
5. The Birds Are Doing That
6. Get Off The Bus
7. 100 Doses
8. Affected Cities
9. Bad Day To Be A Rhesus Monkey
10. I’m Sick
11. Get Us To The Front Of The Line
12. Don’t Tell Anyone
13. Forsythia
14. It’s Mutated
15. Merry Christmas
16. They Didn’t Touch Me
17. There’s Nothing In There
18. Handshake
19. Bat & Pig
20. Contagion

 

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