Home Notizie 22 Jump Street: Recensione in Anteprima

22 Jump Street: Recensione in Anteprima

Phil Lord e Christopher Miller non sbagliano più un colpo. 22 Jump Street action/comedy del decennio

pubblicato 21 Luglio 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 23:50

4 film girati in 5 anni senza sbagliare un colpo. Prima Piovono Polpette, pochi mesi fa il boom di The LEGO Movie e nel mezzo il sorprendente 21 Jump Street, versione cinematografica di una celebre serie tv americana anni ’80 che ha sbancato il box office a stelle e strisce nel 2012, incassando la bellezza di 138,447,667 dollari. Phil Lord e Christopher Miller sono la nuova coppia d’oro del cinema americano, perché tutto quel che toccano tramutano in oro.

Merito di una comicità alla Zucker-Abrahams-Zucker che film dopo film riesce sempre più a stupire, tanto dall’aver raggiunto il proprio apice con 22 Jump Street, esilarante sequel dannatamente auto-referenziale in uscita nelle sale d’Italia dopo aver incassato ben 268,809,000 dollari in tutto il mondo. Meritati, fino all’ultimo centesimo, perché la cascata di trovate ideate da Lord e Miller ripaga abbondantemente il prezzo del biglietto.

Se con il primo film i due imbecilli Jonah Hill e Channing Tatum si erano infiltrati all’interno di un liceo, in quanto agenti sotto copertura alla disperata caccia di uno spacciatore, con questo capitolo due le cose si ripeteranno nello stesso e identico modo, ma in un college. Ed è qui, partendo proprio dalla Hollywood che tutto replica nella speranza di bissare il successo di un film, che la coppia di registi inizia a prendere e a prendersi in giro. Perché 22 Jump Street è un capolavoro di demenzialità e di auto-ironia, un frullato di gag in cui a finire sul patibolo è la stessa industria, che moltiplica inutilmente i budget, copia/incolla script e pianifica infiniti franchise senza preoccuparsi di qualità, contenuti e conseguentemente di idee. Possibilmente originali. Omaggiando il genere buddy movie, i due registi hanno volato alto con citazioni (da True Lies a Terminator), idiozie volutamente marcate, assurdità varie e doppi sensi, senza mai limitare l’azione, la spettacolarità del ‘poliziesco’ ed amplificando ancor di più l’incompatibilità solo apparente dei due idioti protagonisti.

Da una parte un sempre più gonfio Tatum, che ha trovato una nuova versione di se’ oggettivamente spassosa, e dall’altra quel Jonah Hill che quando è a briglie sciolte come in questo caso diventa semplicemente irresistibile. Una maschera di espressioni che con la serie Jump Street ha davvero raggiunto il proprio culmine comico. La ‘bromance’ cinematografica pennellata da Lord e Miller è impeccabile, con una sottotraccia omosex che partorisce meravigliose follie di scrittura, tanto dall’attaccare e per la prima volta affondare il cliché action della gag omofoba. Qui capovolta con maestria. Probabilmente mai si era vista un simile rapporto d’amicizia maschile sul grande schermo, con un enorme ventaglio di emozioni spiccatamente eterosessuali senza paura sbandierate.

Irriverenti fino al non crederci, orgogliosamente politicamente scorretti e per quasi due ore in sella ad una macchina che ostenta metacinema, giocando con e tra i generi, con e tra gli stili e senza mai del tutto dimenticare quella serialità televisiva da cui Jump Street deriva, Lord e Miller hanno dato vita ad una sceneggiatura solo all’apparenza ‘stupida’, ma in realtà per lunghi tratti geniale, ricca di storia cinematografica, pregna di capacità registica e dalle spiccate qualità demenziali.

Perché l’assurdo diventa realtà, generando sincere risate che raramente in questi ultimi anni avevano trovato tanto terreno fertile per crescere e prosperare. Si ride ininterrottamente in 22 Jump Street, provando anche sincera vergogna per quella lacrima nata da uno sketch che in altri contesti mai avrebbe generato simili sensazioni, per diffondersi invece a macchia d’olio dinanzi agli esplosivi Tatum ed Hill.

Gli agenti Schmidt e Jenko dovranno infatti nuovamente infiltrsi tra i giovani, ma in questo caso in un college, per trovare ed arrestare chi spaccia un nuovo tipo di droga mortale. Peccato che a dividere i due siano le marcate differenze che da sempre li contraddistinguono, con il primo affascinato da una ragazza pseudo artista bohemien e il secondo sempre più legato ad uno studente campione della squadra di football. Oltre al caso da risolvere, in sostanza, Schmidt e Jenko dovranno capire in che direzione stia andando il loro rapporto, prima che le strade si separino una volta per tutte. Decisamente più presente e protagonista di una lunga scena da crampi il personaggio di Ice Cube, a cui i due registi hanno affidato un lungo campionario di battute in grado di martellare la serialità hollywoodiana, mentre durante i meravigliosi titoli di coda si farà spazio un Seth Rogen versione ‘sostituto’, con Dave Franco di ritorno grazie ad un cameo da ‘puttanella’ e Peter Stormare immancabilmente nei panni del mafioso russo. Come vuole tradizione, ma con zainetto ‘fucsia’ in spalla.

Praticamente e inspiegabilmente passato inosservato nei cinema d’Italia, 21 Jump Street ha avuto il merito di lanciare in orbita una doppia coppia di registi ed attori che con questo sequel è riuscita persino a superarsi, riportando la slapstick comedy ai fasti anni ’80 che tutti noi credevamo purtroppo ormai dimenticati. Sbagliando. Perché come avvenuto 26 anni fa come Una pallottola spuntata di David Zucker, film anche in quel caso tratto da una serie tv, la saga Jump Street ha riscritto e aggiornato il genere, in attesa di un più che doveroso terzo capitolo che chiuda nel migliore dei modi la più divertente opera cinematografica a stelle e strisce del nuovo millennio.

Voto di Federico: 8

22 Jump Street (Usa, 2014, action) di Phil Lord, Christopher Miller; con Jonah Hill, Channing Tatum, Peter Stormare, Ice Cube, Dave Franco, Nick Offerman, Amber Stevens, Libby Blanton, Rob Riggle, Richard Grieco, Wyatt Russell, Jillian Bell, Ashlyn McEvers, Dax Flame, Eddie J. Fernandez, Jimmy Tatro – uscita mercoledì 23 luglio 2014.