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Italy in a Day di Gabriele Salvatores: Recensione in Anteprima

Venezia 2014 | 44.197 video ricevuti, oltre 2200 ore di immagini, 632 video montati, 627 italiani ‘protagonisti’ da 0 a 104 anni e un regista premio Oscar come Gabriele Salvatores a dirigere le operazioni. Ecco Italy in a Day

pubblicato 2 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:38

E’ il 2011 quando Ridley Scott produce il primo Social Movie della storia, La vita in un Giorno, ‘film’ diretto da Kevin Macdonald concretamente realizzato da chi il 24 luglio del 2010 filmò la sua giornata per poi inviarla alla Scott Free Productions. Arrivarono 4.500 ore di girato e circa 15.000 video provenienti da 140 nazioni. Il montato finale dalla durata di 95 minuti venne presentato al Sundance Film Festival il 27 gennaio del 2011. Ebbene 3 anni dopo anche il Bel Paese ha voluto dar vita al proprio ‘censimento delle emozioni’ con Italy in a Day, presentato fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

44.197 video ricevuti, oltre 2200 ore di immagini, 632 video montati, una squadra di 40 selezionatori coordinati da Massimo Fiocchi e Chiara Griziotti, 627 italiani ‘protagonisti’ da 0 a 104 anni e un regista premio Oscar come Gabriele Salvatores a dirigere le operazioni. Un lavoro di scrematura incredibile che ha dato vita ad un ‘social movie’ travolgente, emozionante, innegabilmente retorico ma in grado di far esplodere pregi e difetti nel nostro meraviglioso eppure complicato Paese.

Le 24 ore monitorate dal regista di Mediterraneo riguardano il 26 ottobre del 2013. Da mezzanotte a mezzanotte, facendo leva sui filmati realizzati da centinaia di italiani, tra confessioni e rabbiosi sfoghi, appelli alla speranza e cascate di gioia, lacrime e sorrisi. Uno spaccato d’Italia in tutte le sue contraddizioni, ripreso da telecamere, smartphones, webcam e fotocamere. Sogni, paure e riflessioni che si inseguono senza uno script preciso o preconfezionato. Un flusso di immagini tramutate in diario emotivo, a volte palesemente ‘preparate’ ma nella maggior parte dei casi apparentemente sincere. Ed emozionanti. Giovani, anziani, neonati, bambini, animali.

C’è spazio per tutti nella giornata italiana di Salvatores, tra carcerati e pensionati, astronauti (direttamente dallo Spazio Luca Parmitano) e medici in prima linea, testimoni di giustizia costretti a vivere le proprie 24 ore senza andare oltre i 20 metri della propria casa/prigione e genitori gay sposi in Canada ma in Italia di fatto ‘inesistenti’. Per la giogia dell’adorabile figlio che deve ‘distinguere’ tra padre biologico e no.

In sella al normale flusso orario della giornata, Italy in a Day segue passo passo il risveglio dell’italiano medio. Dalle silenziose e magiche notte nei deserti centro-città alle colazioni in famiglia, per poi correre a scuola e a lavoro, pranzare e dedicarsi ad hobby e sport all’aria aperta, ammirare il tramonto sul mare, chiedere la mano alla propria amata, annunciare ai rispettivi genitori che diverranno presto nonni, accudire gli anziani e ritrovarsi a tavola, prima di andare a letto con la consapevolezza che la vita è meravigliosa. Anche se travolta dalle difficoltà e perennemente illogica.

Una riflessione complessa sul perché stiamo al mondo, ma soprattutto sul perché rimanere in Italia. Pregi e difetti dello Stivale vengono al pettine, in poco meno di 80 minuti che proveranno a rendere protagonisti gli italiani stessi. E il loro pensiero. Qualunque esso sia. Ciò che lascia stupefatti, dinanzi ad un progetto tanto affascinante quando difficoltoso, è il mastodontico lavoro svolto per arrivare alla sua realizzazione finale. Tutto quello che si vede sul grande schermo è frutto dell’ “amatorialità” visiva dell’italiano medio, poi affidata a chi vive di cinema ed immagini.

Lo sguardo di Salvatores è infatti chiaro. E’ lui a raccontare con i filmati realizzati da altri il proprio punto di vista sull’Italia di oggi e del futuro. Un’Italia in crisi, avvilita e preoccupata ma tutt’altro che piegata. Chiamato a compiere delle scelte, attraverso queste Salvatores ha espresso la propria opinione, anche se consapevole che non basta un telefonino per diventare fotografo così come non può bastare una chitarra per sentirsi rockstar. Ed è qui che è intervenuto lui, che con rispetto nei confronti del materiale ricevuto, attenzione e coscienza del proprio ruolo ha saputo dare attraverso un sapiente ed illuminato montaggio l’anima ad un non-film, in uscita al cinema solo e soltanto martedì 23 settembre, per poi andare in onda su Rai3 in prima serata sabato 27 settembre.

Voto di Federico: 7.5
Italy in a Day (Ita, 2014, documentario) di Gabriele Salvatores