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Magic in the Moonlight: recensione in anteprima del film di Woody Allen

Torino Film Festival 2014: Woody Allen torna in Francia con Magic in the Moonlight, raffinata e classicissima commedia romantica con Colin Firth ed Emma Stone. Se si vuole un po’ di magia (cinematografica) nel film la si trova pure: ma anche forti momenti di stanca. Peccato anche che arrivi dopo Blue Jasmine…

pubblicato 24 Novembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 20:16

Il Woody Allen più romantico che si sia mai visto? Probabile. Dopo il suo film più riuscito e feroce degli ultimi anni, Blue Jasmine, il regista torna in Francia a qualche anno di distanza dal suo fortunatissimo Midnight in Paris. Solo che questa volta si sposta più a sud, tra Costa Azzurra e Provenza.

Un nuovo tassello del nuovo percorso “europeo” della sua filmografia, che annovera anche Londra (Match Point, Scoop, Sogni e delitti e Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni), Barcellona (Vicky Cristina Barcelona) e Roma (To Rome with Love, il suo film peggiore). È da un po’ che Allen azzecca un ottimo film ogni due o tre come minimo discutibili: dopo Blue Jasmine, Magic in the Moonlight farà eccezione?

Wei Ling Soo è il più famoso mago del momento, ma nessuno sa che sotto le sembianze del prestigiatore cinese si cela un burbero gentiluomo inglese, Stanley Crawford, che nutre un’avversione più che manifesta per i ciarlatani che professano doti da medium. Così, quando il suo vecchio amico Howard gli chiede di indagare sull’onestà della giovane chiaroveggente Sophie, Stanley non si lascia sfuggire l’occasione e si reca con nome e identità false alla residenza dei Catledge, dove la ragazza è ospite.

Convinto della cattiva fede di Sophie, sarà costretto a ravvedersi dopo che alcuni episodi avranno messo in crisi le sue certezze. Ma sarà davvero magia? Certo che appena Sophie lo vede ha subito una “vibrazione”: gli chiede ad esempio se venga dall’Estremo Oriente, nello specifico proprio dalla Cina. E gli chiede anche se di recente sia stato a Berlino, città dove ha tenuto proprio il suo ultimo spettacolo…

Girato come una classicissima commedia romantica americana anni 30, con un gusto raffinatissimo anche per le cesure temporali, Magic in the Moonlight è per davvero il film più romantico di Allen, un lungo corteggiamento tra due persone agli opposti. Tanto Sophie (Emma Stone, deliziosa) è convinta delle sue capacità di poter comunicare con l’Altro Mondo, tanto Stanley (Colin Firth, con irresistibile accento british) è l’uomo razionale che si fida sempre del suo buon senso e non si perde dietro nulla che ritenga futile.

Stanley è, come si autodefinisce, “un uomo razionale in un mondo razionale”: però Sophie ci mette pochissimo a capire che è lui Wei Ling Soo. Come reagire poi al fatto che la ragazza sa tutto della zia Vanessa, persino quel piccolo grande segreto amoroso che in pochi conoscono? “E se fosse vero?”, dice titubando. Si tratta solo dell’inizio di un percorso che porterà l’uomo forse a provare quello che è il sentimento più irrazionale: l’amore.

“Il mondo forse non ha scopo, ma non è del tutto privo di magia”, dice zia Vanessa. Così noi potremmo definire Magic in the Moonlight, che pure un suo scopo ce l’ha oltre al semplice divertissement della forma. Ribadiamo: in una carriera quarantennale, chi ha mai visto un film così romantico di Allen, in cui il suo ateismo, la sua razionalità e i suoi unici perni filosofici sembrano quasi venire meno?

Però non si può far finta di nulla di fronte ad una pellicola che ha una parte centrale, non a caso racchiusa tra due “segmenti” ben più narrativi, decisamente stanchissima. Sembra quasi inutile e stupido stare qui a fare la conta col bilancino del minutaggio che non serve o che è peggiore rispetto al resto: ma davvero Magic in the Moonlight è pericolosamente noioso per buona parte della sua durata.

Ci sono scene molto divertenti e trovate inaspettate, come la candela che improvvisamente si alza durante la prima seduta spiritica. Ci sono delle battute che non possono non far ridere (“Tutto è falso, persino il Vaticano!”). C’è un lavoro di produzione, costumi e dettagli visivi che appagano la vista. C’è la colonna sonora che ti aspetti. Insomma: Woody c’è, anche quando fa un film che cade nella categoria dei suoi film meno riusciti…

Voto di Gabriele: 5.5

Magic in the Moonlight (Usa 2014, commedia 97′) di Woody Allen; con Colin Firth, Emma Stone, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver. Qui il trailer italiano. Uscita in sala il 4 dicembre 2014.

Torino Film Festival