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Hunger Games – Il canto della rivolta: parte 1 – Le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane di “Hunger Games – Il canto della rivolta: parte 1”, diretto da Francis Lawrence con Jennifer Lawrence protagonista

di carla
pubblicato 24 Novembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 20:15

E’ uscito il 20 novembre il film Hunger Games – Il canto della rivolta: parte 1 (The Hunger Games: Mockingjay – Part 1) diretto da Francis Lawrence e interpretato da Jennifer Lawrence, Natalie Dormer, Liam Hemsworth, Josh Hutcherson, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Evan Ross, Stef Dawson. Dopo aver letto la nostra recensione, ecco che oggi diamo un’occhiata ai commenti dei critici Americani e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, la percentuale dei voti positivi è del 66%. A voi è piaciuto?

Christopher Orr – The Atlantic: sarebbe stato meglio se avessero spremuto tutto il libro in un film? Probabilmente. Tuttavia, questa prima parte è un ottimo intrattenimento, attraversata da momenti di sorprendente impatto emotivo.

Wesley Morris – Grantland: Non è narrazione. E ostruzionismo.

Peter Rainer – Christian Science Monitor: Come attrice, Jennifer Lawrence è cresciuta oltre questo genere di cose, e l’intera azienda, per la regia di Francis Lawrence, è un segnaposto enorme per il gran finale. Voto: C

Tom Long – Detroit News: “Hunger Games – Il canto della rivolta: parte 1” per quanto ben fatto, non può competere con i primi due film, anche se imposta quella che dovrebbe essere una splendida conclusione. Voto: B-

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: Se “Il canto della rivolta: parte 1” è più tranquilla e meno appariscente rispetto ai suoi predecessori, non è meno soddisfacente. Voto: 3/4

Chris Vognar – Dallas Morning News: Una volta che si accetta che la scissione del film come decisione di business, e non un imperativo drammatico, la prima parte risulta curiosamente soddisfacente. Voto: B +

Cary Darling – Fort Worth Star-Telegram / ​​DFW.com: è ancora un’avventura sporadicamente coinvolgente. Voto: 3/5

Ben Sachs – Chicago Reader: L’impressionante cast di supporto (Philip Seymour Hoffman, Julianne Moore, Jeffrey Wright e Woody Harrelson) mantiene questa parte altamente guardabile.

Peter Howell – Toronto Star: C’è abbastanza per mantenere alta l’attenzione dei fan della serie e che attendono con ansia il gran finale. Voto: 2.5 / 4

Joe Morgenstern – Wall Street Journal: è un uccello raro nel suo genere, un action adventure con una mente interessante e uno spirito di risonanza.

Dana Stevens – Slate: questo terzo capitolo ha i tratti di una bellezza cupa.

Andrew O’Hehir – Salon.com: una discesa mozzafiato piena di emozioni potenti, nuovi personaggi e grandi svolte del destino.

Ty Burr – Boston Globe: un film che cerca invano il proprio impulso. Voto: 2/4

Claudia Puig – USA Today: il più coinvolgente e migliore della serie. Voto: 3.5 / 4

Rene Rodriguez – Miami Herald: Un intrattenimento cupo ed emozionante. Voto: 3/4

Lou Lumenick – New York Post: una mezz’ora di trama in più di due ore, arrancando. Voto: 1.5 / 4

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Se volete il dramma, e l’azione – e, soprattutto, Katniss – beh, comprare un altro biglietto, il prossimo anno. Voto: 2/4

Joe Neumaier – New York Daily News: Ci sono momenti in cui il film prende il volo, ma nel complesso questo dramma action svolazza. Voto: 2/5

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Maurizio Porro – Il corriere della sera: Nonostante i nuovi sceneggiatori Craig-Strong, la somma degli addendi (e degli sbadigli) non cambia. Ridicola la pretesa sociale, e il tono dell’intero film non ha polso né magnetismo, non c’è neppure il gusto action trash, pur rovistando nell’epica delle umiliazioni e sopraffazione del mondo per dire che ci sarà sempre uno spartacus pronto a salvarci: l’ultima parola a novembre 2015.

Cinzia Romani – il Giornale: Al Distretto 13 è ora della rivolta. Lento, ma notevole cast e rimandi greco-romani.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Per la seconda volta alla regia, Francis Lawrence si comporta correttamente: poteva inventare trucchetti a effetto per dare più azione e invece, con spirito di fedeltà al testo, bada a sottolineare i temi contrapposti della fama come potente arma di propaganda e della forza dei sentimenti autentici, provvedendo a creare il giusto clima d’attesa. Così quando Katniss, a mo’ di novella Giovanna d’Arco, intona l’inquietante, cupo Canto della rivolta composto per lei da James Newton Howard, avvertiamo spirare nell’aria gli epici venti di guerra del gran finale rimandato al 2015.