Home Premio Oscar Selma – La strada per la libertà: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Selma – La strada per la libertà: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane di “Selma” diretto da Ava DuVernay

di carla
pubblicato 17 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:04

E’ uscito la settimana scorsa nelle nostre sale il film drammatico Selma – La strada per la libertà, diretto da Ava DuVernay e interpretato da Tim Roth, Cuba Gooding Jr., Giovanni Ribisi, Oprah Winfrey, David Oyelowo, Alessandro Nivola, Martin Sheen, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Tessa Thompson, Lorraine Toussaint, Common. Dopo aver letto la nostra recensione, oggi vi propongo i pareri dei critici Americani e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 98% di voti positivi. “Selma” è candidato a 2 Premi Oscar 2015: miglior film e canzone (Glory).

Ty Burr – Boston Globe: “Selma” si concentra su una cosa che non ci aspettiamo in un film su Martin Luther King Jr.: i suoi dubbi, e Oyelowo passa attraverso un’interpretazione molto sentita e molto brillante. Voto: 3.5 / 4

Rene Rodriguez – Miami Herald: il film cattura la vostra mente e il vostro cuore. Voto 3.5 / 4

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: Questo è ciò che Selma osa fare così bene: ci mostra i piccoli momenti privati ​​della vita del Re, l’intimità, l’umanità. Voto: 3.5 / 4

Peter Howell – Toronto Star: un film che deve essere visto in questi giorni ansiosi di rinnovata agitazione razziale e culturale. Voto: 3.5 / 4

James Berardinelli – ReelViews: Il film è avvincente. Ci ricorda non solo quanto lontano siamo arrivati ​​come società, ma quanta strada abbiamo ancora da fare. Voto: 3.5 / 4

Calvin Wilson – St. Louis Post-Dispatch: In un’epoca di film-fumetti, “Selma” è un ricordo impressionante della lotta reale per la dignità umana. Voto: 4/4

Richard Roeper – Chicago Sun-Times: “Selma” è un’importante lezione di storia che non sembra una lezione. Un film da far vedere nelle scuole. Voto: 4/4

Richard Corliss – TIME Magazine: questo è il film dell’anno, del 1965 e forse del 2014.

Christopher Orr – The Atlantic: Un maestoso cinema sobrio, a volte edificante e altre volte straziante.

Kenneth Turan – Los Angeles Times: un film necessario.

Joshua Rothkopf – Time Out New York: Meticolosamente ricercato ed elegantemente scritto dallo sceneggiatore Paul Webb, “Selma” alterna momenti grandi e piccoli, anche se tutto sembra necessario. Voto: 5/5

AA Dowd – AV Club: Come cinema, Selma è lodevole; come barometro culturale, è irreprensibile. Voto: B

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Qualche retroscena privato ma senza strafare. Disseminato di informazioni preziose che ne esaltano l’interesse (incredibile che nell’America anni 60 sopravvivesse tanta barbarie) ma, per scelta di stile, ne comprimono le potenzialità emotive.

Francesco Alò – Il Messaggero: Mancava un grande film su Martin Luther King. Selma lo è anche se ha il leggero difetto di essere fin troppo corretto e patinato.

Massimo Bertarelli – il Giornale: La regia è di tale Ava DuVernay, ma è così grigia che sembra di Angelina Jolie.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Ava Duvernay è una valida regista che viene dal cinema indie e si vede: nessuna patina hollywoodiana nella ricostruzione d’epoca ritagliata nei luoghi veri; e un ottimo interprete (David Oyelowo) che, pur giocando di mimesi, bada soprattutto a esprimere l’uomo dietro il leader carismatico.

Premio Oscar