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Oscar 2015, Miglior film straniero: Ida, Mandariinid, Leviathan, Storie pazzesche, Timbuktu

Il prossimo 22 febbraio saranno annunciati i vincitori degli Oscar 2015. Scopri e vota con Blogo tutti i candidati alla categoria miglior film straniero.

pubblicato 17 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:03

In attesa della Notte degli Oscar fissata al prossimo 22 febbraio, Blogo vi propone un ulteriore approfondimento sulle categorie degli Oscar 2015 con annesso consueto sondaggio.

Dopo avervi proposto i candidati per scenografia, costumi, trucco, sonoro, montaggio sonoro, fotografia, colonna sonora, canzone originaleeffetti speciali, sceneggiatura non originale, sceneggiatura originale, corto live-action, corto documentario, corto d’animazione, montaggio, attore non protagonista, attrice non protagonista, attore protagonista, attrice protagonista e film d’animazione è il turno dei cinque nominati per il Miglior film straniero.

In lizza per il miglior film in lingua straniera troviamo in pole position il polacco Ida di Pawe? Pawlikowski e il russo Leviathan di Andrej Petrovi? Zvjagincev, completano la cinquina l’estone Mandariinid di Zaza Urushadze, l’argentino Storie pazzesche di Damián Szifrón e dalla Mauritania Timbuktu di Abderrahmane Sissako.

A seguire trovate il sondaggio in cui potete esprimere la vostra preferenza sulla categoria e a seguire video e info sui film candidati.

Ida (Polonia)

– Il film di Pawel Pawlikowski è candidato anche per la Migliore fotografia (firmata da Lukasz Zal e Ryszard Lenczewski).

– Il film ha già vinto un BAFTA come miglior film straniero, cinque European Film Awards, il premio Fipresci a Toronto e il premio come miglior film al Festival di Londra.

IDA racconta la storia di Anna, una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento dove sta per farsi suora, che poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Anna scopre infatti di essere ebrea: il suo vero nome è Ida, e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla zia. All’apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra la religione che l’ha salvata durante

RECENSIONE

Mandariinid / Tangerines (Estonia)

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– Il film diretto da Zaza Urushadze è una coproduzione estone-georgiana ed è il primo lungometraggio baltico in assoluto ad essere nominato agli Oscar.

– La trama è incentrata su due anziani contadini che vivono in Georgia al culmine della guerra civile del 1992. I due si trovano coinvolti in prima persona nel conflitto quando trovano e danno rifugio a due soldati feriti, uno ceceno e l’altro georgiano.

Leviathan (Russia)

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– Il film diretto da Andrey Zvyagintsev (Il ritorno) ha vinto un Golden Globe come miglior film straniero.

– Ispirato al libro biblico di Giobbe il film ruota principalmente intorno ad una controversia tra un proprietario e il suo sindaco su un appezzamento di terreno in una piccola città, ma Zvyagintsev utilizza la premessa come un’opportunità per immergersi in profondità su questioni come lotta di classe, corruzione e fede.

– Il film è transitato in concorso al Festival di Cannes dove ha ricevuto il premio per la sceneggiatura.

RECENSIONE

Timbuktu (Mauritania)

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– Il film diretto da Abderrahmane Sissako è transitato in concorso al Festival di Cannes 2014, dove ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica e il François Chalais Prize.

– Non lontano da Timbuktu, occupata dai fondamentalisti religiosi, in una tenda tra le dune sabbiose vive Kidane, in pace con la moglie Satima, la figlia Toya e il dodicenne Issan, il giovanissimo guardiano della loro mandria di buoi. In paese però le persone soffrono sottomesse al regime di terrore imposto dai jihadisti determinati a controllare le loro vite e quando una tragica fatalità porterà Kidane ad affrontare la nuova legge che hanno portato gli invasori

– Il regista Abderrahmane Sissako racconta un atroce episodio di violenza:

Il 29 Luglio del 2012 ad Aguelok, una piccola città nel nord del Mali, un crimine inspiegabile ebbe luogo. Un crimine sul quale i mezzi di comunicazione di tutto il mondo chiusero gli occhi. Una coppia di due trentenni, genitori di due figli, sono morti lapidati. La loro unica colpa era di non essere sposati. Il video del loro assassinio, che è stato pubblicato sul web , è mostruoso. La donna muore colpita dalla prima pietra, mentre l’uomo butta fuori un urlo disperato. Poi silenzio. Aguelok non è Damasco o Tehran. Non è trapelato niente di questa storia. Tutto quello che racconto è orribile lo so, non voglio usare un fatto così atroce per promuovere il film. Ma non posso dire che non sapevo e testimonio quello che è accaduto, nella speranza che nessun bambino debba mai più imparare che i propri genitori sono stati uccisi perché si amavano.

RECENSIONE

Storie pazzesche (Argentina)

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– Il film diretto da Damián Szifrón è stato co-prodotto da Agustín Almodóvar e Pedro Almodòvar.

– Damián Szifrón parla del film:

Questo film racconta le storie di alcuni individui che vivono dentro questa gabbia senza esserne consapevoli. E quando arrivano al punto di rottura, anziché reprimersi – o deprimersi – come facciamo quasi tutti, partono in quarta senza riuscire più a fermarsi. Raccontare storie diverse è stata un’esperienza liberatoria per me, perché mi ha fatto riscoprire il mio amore per la lettura. Me lo ricordo come fosse ieri, il giorno in cui nella biblioteca di famiglia ho scoperto una serie di antologie che hanno subito attirato la mia attenzione: I racconti dei maestri del crimine, I racconti dei maestri del mistero, I racconti dei maestri del terrore. Più tardi sarebbero venuti Storie incredibili (la serie tv prodotta da Steven Spielberg), New York Stories (il film a episodi, diretto da Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e Woody Allen) e Nove storie di J.D. Salinger. Tutte queste opere hanno lasciato un segno profondo nella mia coscienza, alimentando la mia passione per la sperimentazione e per la libertà creativa.

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