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Cineblog consiglia: Intervista col vampiro

Intervista col Vampiro (Interview with the vampire – Usa – 1994) di Neil Jordan con Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Kirsten Dunst, Christian Slater.Tratto dal primo volume di Vampire Chronicles di Anne Rice. San Francisco, 1991: in una stanza d’albergo un giovane giornalista (Christian Slater) ascolta la storia di Louis de Pointe (Brad Pitt),

10 Giugno 2007 07:17

Intervista col Vampiro (Interview with the vampire – Usa – 1994) di Neil Jordan con Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Kirsten Dunst, Christian Slater.

Tratto dal primo volume di Vampire Chronicles di Anne Rice.
San Francisco, 1991: in una stanza d’albergo un giovane giornalista (Christian Slater) ascolta la storia di Louis de Pointe (Brad Pitt), diventato vampiro nel 1791 per opera di Lestat (Tom Cruise), suo maestro e compagno di caccia. Un destino tragico ed immortale, quello dei due, ai quali presto si aggiunge la piccola Claudia (Kirsten Dunst): loro sono giovani, belli, bisessuali, senza pace ne redenzione. La maledizione che avvolge Lestat (T. Cruise), condannato da tre secoli a una giovinezza crudele e disumana e a un ininterrotto fiume di sangue, coinvolge gli altri due alla ricerca di vittime in ogni luogo: dalla “Taverne du chat noir” agli ambienti nobili di New Orleans (il sangue degli aristocratici eccita Lestat più di ogni altra cosa).
Ma Louis non vuole rinunciare alla sua parte di umanità…

Questa suggestiva pellicola, firmata da Neil Jordan, cattura lo spettatore grazie ad una struttura narrativa che spazia cronologicamente e spazialmente (San Francisco, New Orleans, Parigi, per tornare sul Mississippi ed infine a San Francisco), mostrando l’ambiguità ed il fascino cupo e gotico della figura del vampiro, scisso e lacerato fra il suo bisogno di nutrimento (fisico e spirituale) e la porzione di umanità che perdura in lui.



Uno dei migliori film sui vampiri, insieme a Dracula di F. F. Coppola: la giusta dose di crudele violenza, adatta all’indole in-umana degli esseri immortali, sangue, dolore e riflessione sul rapporto fra gli esseri, il senso della dipendenza (Lestat e Louis, lo stesso Louis e Claudia), il compito del maestro, tragico e necessario, di formare l’allievo per renderlo pronto ad un mondo fatto di dolore e sofferenza, al solo scopo di rimanere vivo. In un certo senso un affresco, splendidamente dipinto con colori scuri, del percorso dell’esistenza e della crudeltà necessaria insita in ogni educazione: un inevitabile mezzo che a volte sembra essere senza un fine…
Un non-senso descritto magistralmente da Sting in un brano tratto proprio dai romanzi della Rice:
“How could I be this way when I pray to God above
I must love what I destroy and destroy the thing I love
Oh you’ll never see my shade or hear the sound of my feet
While there’s a moon over BourbonStreet”

Stanotte domenica 10 giugno, ore 02:25, Italia 1.