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Venezia 2012 – La Regola del Silenzio: Recensione in Anteprima del film di Robert Redford

Robert Redford torna alla regia con The Company You Keep, presente Fuori Concorso al Festival di Venezia 2012

pubblicato 7 Settembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 22:25

Dopo Aprés mai, ecco un altro film che in qualche misura sfiora il periodo di quella che comunente definiamo rivoluzione sessantottina qui a Venezia. Certo, lo fa seguendo un canovaccio completamente diverso rispetto all’ottimo film di Assayas, tanto che parlare di una risposta americana alla pellicola francese non ha alcun senso.

In realtà tale spunto serve sostanzialmente per imbastire un thriller ambientato ai giorni nostri. Classico, standard sia nei contenuti che nella realizzazione. Un film che sappiamo di poterci e doverci aspettare da un veterano come Robert Redford, che con The Company You Keep torna al thriller politico tutta narrazione e niente azione.

Un prodotto spiccatamente americano, dosato, che non tenta in alcun modo di strafare, preferendo piuttosto uno sviluppo ben rodato. Se a questo si aggiunge un cast di tutto rispetto come quello presente in quest’ultima direzione di Redford, è facile comprendere perché tenda a calamitare su di sé un certo interesse.

Jim Grant (Robert Redford), avvocato di Albany, zona nei sobborghi di New York, si trova improvvisamente coinvolto in una brutta storia. Su di lui pendono gravi accuse, che lo vogliono coinvolto in un attentato terroristico risalente agli anni ’70, quelli della contestazione. Tutto ha inizio quando un ex-componente del gruppo, a distanza di trent’anni e passa, decide di costituirsi. Ciò decreta anche la fuga di Jim, colluso con quel collettivo ed in qualche modo collegato a quel nefasto episodio. Da quel momento in avanti Jim dovrà a tutti i costi provare la propria innocenza.

Come avete modo di apprendere da voi, il soggetto non è certo di quelli che brillano per freschezza. Nessuna sorpresa, dato che non è certo l’originalità che ci aspettavamo da Redford e soci. Piuttosto, puntavamo più su un buon prodotto di genere, onesto e ben confezionato. L’abbiamo avuto? Sì, possiamo dire che l’abbiamo avuto.

Dato il contesto, Redford gioca molto sulla costruzione pezzo per pezzo di una storia. Non quella che vediamo, bensì quella che ci viene in qualche modo raccontata. Labile, fraintesa e poco chiara all’inizio, la vediamo gradualmente plasmata attraverso dichiarazioni dei diretti interessati. Tutto materiale raccolto e propostoci sotto forma di reportage, condotto dal sagace ed ambizioso Ben Shepard (Shia LeBeouf), giovane giornalista in forza a un quotidiano locale.

Un personaggio creato su misura per LaBeouf, battuta pronta, notevole sarcasmo e poco altro. Leggero nella misura in cui riesce a strappare qualche risata tra una ricerca e un’altra, mitigando un ritmo già non esattamente al cardiopalma. The Company You Keep è tutto un gioco di rivelazioni più o meno inattese. Una storia che, più in profondità, fa leva sulla colpa, ma soprattutto sui legami forti. Come quello di un padre o di una madre, che decidono di gettare la maschera solo per amore di chi gli sta accanto.

Il prevedibile rovescio della medaglia sta in un discorso che resta abbastanza in superficie, servendosi di certe chiavi più come spinta propulsiva al dipanarsi della trama che altro. Tuttavia non ce la sentiamo di spingere più di tanto in questa direzione. D’altro canto la pellicola vive molto alle spalle dei suoi interpreti, che in quest’occasione si producono tutti in buone performance, senza toccare chissà quali picchi. Stanley Tucci, Nick Nolte, Susan Sarandon, Chris Cooper, Julie Christie non sono neanche tutti i nomi di rilievo presenti.

E non manca la velata denuncia, flebile ma comunque presente, come sempre accade quando Redford si espone con progetti di questo tipo. Una denuncia molto pacata e un po’ più trasversale, che evoca spettri quali la disillusione di un periodo in cui la lotta era tutto e la resistenza era l’unica fede in cui credere. Una precisazione riguardo ai tempi che cambiano, o meglio, alle persone che cambiano. Diremmo che quest’ultimo passaggio della nostra analisi trovi pieno e maggior riscontro in una frase, potente, ad effetto, che viene pronunciata quasi in chiusura: “Il dissenso può essere rischioso“. Quanta umana fragilità e comprensibile rassegnazione c’è in quelle poche parole! Quasi un invito a cambiare prospettiva, o quantomeno a mettere in guardia coloro che intendono mantenere un profilo in perenne contrasto con il tanto inflazionato sistema.

C’è anche questo in The Company You Keep, anche se en passant. Perché in fondo sono altre le ambizioni di quest’opera, che di questo terreno si serve semplicemente per raccontare qualcosa di un po’ più intimo e forse pure personale. Come abbiamo scritto sopra, un film onesto, da qualunque gradazione lo si guardi.

Voto di Antonio: 7
Voto di Gabriele: 7

The Company You Keep (USA, 2012), di Robert Redford. Con Robert Redford, Shia LaBeouf, Nick Nolte, Brit Marling, Stanley Tucci, Chris Cooper, Terrence Howard, Anna Kendrick, Brendan Gleeson, Sam Elliott, Julie Christie, Jackie Evancho, Richard Jenkins e Susan Sarandon. Qui trovate il trailer ufficiale, mentre qui le foto dal red carpet di Venezia. Il film arriverà in Italia con il titolo La Regola del Silenzio.