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Viva la sposa: trailer e clip del film di Ascanio Celestini

Dopo “La pecora nera” Ascanio Celestini torna al cinema con “Viva la sposa”: nelle sale dal 22 ottobre 2015.

di cuttv
pubblicato 2 Ottobre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 13:57

Aggiornamento Pietro Ferraro

Dopo la tappa al Festival di Venezia, il prossimo 22 ottobre approda nei cinema Viva la sposa, quarta regia per l’attore Ascanio Celestini (La pecora nera) che è anche protagonista del film nei panni di Nicola, il cui mondo edulcorato dall’alcol scopriremo in un racconto di vite vissute e subite in “un’Italia senza speranze, ma non disperata”.

Il cast è completato da Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Francesco De Miranda, Veronica Cruciani, Pietro Faiella, Mario Sgueglia, Gianni D’Addario, Corrado Invernizzi, Barbara Valmorin, Dora Romano e Mimmi Gunnarsso.

La trama ufficiale:

Nicola passa il tempo bevendo e fingendo che stia smettendo di bere.
Questa è la storia sua e di tanti altri personaggi che incontra per un destino o per caso come in un road movie. È la storia di Sabatino, che truffa le assicurazioni provocando incidenti. È la storia di Anna la prostituta e di suo figlio Salvatore. È la storia dell’Abruzzese che fa il carrozziere, ma anche il parcheggiatore notturno. Ma è anche la storia di Sasà, di Marino, di una bambina ucraina e di un tassista. E in mezzo a tutte queste storie c’è quella dell’americana che gira l’Italia vestita da sposa. Un’Italia senza speranze, ma non disperata perché il contrario della speranza certe volte non è la disperazione, ma il fatalismo.

Clip 1:

Clip – 2:

 

Viva la sposa: Ascanio Celestini alle Giornate degli Autori – Venice Days

Viva la sposa di Ascanio Celestini tra gli italiani in concorso alla 12/a edizione delle Giornate degli Autori-Venice Days a Venezia 2015

Viva la sposa è un genere un buon auguro gridato tra manciate di riso, cin cin affamati e confetti da sgranocchiare, ovviamente non per Ascanio Celestini che lo ha scelto come titolo per la sua nuova incursione cinematografia ‘tutta d’un fiato’ nello stile di vita fatalista che accomuna un gruppo di persone che abitano nel quartiere romano del Quadraro e si prepara a portarlo alle Giornate degli Autori – Venice Days.

Il fatalismo di Nicola (Ascanio Celestini) che passa il tempo bevendo e fingendo che stia smettendo di bere e di tanti altri personaggi che incontra per un destino o per caso come in un road movie. Perciò è anche la storia di Sabatino che truffa le assicurazioni provocando incidenti, ma un giorno è ubriaco e l’incidente diventa mortale. Pure il Concellino (Corrado Invernizzi) vive truffando le assicurazioni, ma vuole fare carriera.

È la storia di Salvatore (Francesco De Miranda), figlio di Anna (Veronica Cruciani) e forse anche di Nicola, ma Anna è una prostituta e non lo sa chi è il padre di suo figlio. Invece il padre di Nicola è morto da tempo e lui se lo sogna ancora, la madre (Barbara Valmorin) è una donna piccola e prima di morire vorrebbe che suo figlio sposasse Sofia (Alba Rohrwacher), che si chiama così perché il padre avrebbe voluto che fosse come la Loren nel film di De Sica. Sofia dice che scappa in Spagna con l’amica. Lo dice, ma poi resta a Cinecittà.

È la storia dell’Abruzzese (Pietro Faiella) che fa il carrozziere, ma anche il parcheggiatore notturno. È da lui che si nasconde Anna dopo aver sparato al protettore.
È la storia di Sasà (Salvatore Striano) che una notte finirà peggio di tutti nella stanza di una questura di periferia.

E poi ci sono le storie di Marino (Gianni D’Addario) che non parla mai e della bambina ucraina e quella del tassista che riporta a casa Nicola, lo vede ubriaco e si fa pagare la corsa due volte. E in mezzo a tutte queste storie c’è quella dell’americana (Mimmi Gunnarsson) che gira l’Italia vestita da sposa.

Un’Italia senza speranze, ma non disperata perché il contrario della speranza certe volte non è la disperazione, ma il fatalismo.

Dopo Senza paura (2004), Parole sante (2007) e La pecora nera (2010), Ascanio Celestini torna dietro la macchina da presa per dirigere Viva la sposa, una co-produzione Malìa srl, Æternam Film (Francia) e Les film du Fleuve (Belgio), in collaborazione con Rai Cinema, con VOO e Be Tv, con la partecipazione di Aide aux cinémas du monde – Centre national du cinéma et de l’image animée, Développement international – Institut français, di Tax Shelter del Governo belga, Casa Kafka Pictures – Casa Kafka Pictures Movie Tax Shelter empowered by Belfius, sostenuto da Eurimages, film riconosciuto di Interesse Culturale Nazionale realizzato con il contributo di MiBACT – Direzione Generale Cinema, in associazione con BNL Gruppo BNP ai sensi delle norme sul Tax Credit, opera realizzata con il sostegno di Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo.

Viva la sposa sarà distribuito da PARTHÉNOS dal 22 ottobre 2015, ma è tra i tre titoli italiani in concorso alla 12ma edizione della sezione autonoma Venice Days – Giornate degli Autori della 72ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (2-12 settembre).

Con l’ultimo film di Celestini, in concorso anche La prima luce” di Vincenzo Marra e “Arianna” dell’esordiente Carlo Lavagna, fuori concorso invece il collettivo “Milano 2015” di Elio, Roberto Bolle, Silvio Soldini, Walter Veltroni, Cristiana Capotondi e Giorgio Diritti, il film d’animazione “Bangland” dell’esordiente Lorenzo Berghella, “Harry’s Bar” di Carlotta Cerquetti, “Il paese dove gli alberi volano” di Eugenio Barba e “Viva Ingrid!” di Alessandro Rossellini.

Viva la sposa, Ascanio Celestini, Giornate degli Autori - Venice Days

Note di regia

Il titolo dice tutto. Viva la sposa!
Passa una bellissima donna bionda tra le vite di poveri cristi. Una sposa che fa voltare tutti. Guardare la sposa li aiuta a sopravvivere, ma poi la vita vera è un’altra. Direbbe Wittgenstein che la filosofia è una maniera per distruggere gli idoli. Ma anche un modo per smettere di crearne di nuovi. Eppure… senza idoli facciamo fatica a vivere.
Abbiamo girato per cinque settimane in un chilometro di strade. Poche centinaia di metri in mezzo al Quadraro, quartiere romano, il “nido di vespe” che i tedeschi cercarono di combattere nel ’44. Un posto come tanti altri. Uno di quelli “dove credi che la città finisca, e dove invece ricomincia, nemica, ricomincia per migliaia di volte, con ponti e labirinti, cantieri e sterri, dietro mareggiate di grattacieli, che coprono interi orizzonti”.
Ascanio Celestini

Festival di Venezia