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Operazione U.N.C.L.E: Recensione in Anteprima

Dalla serie tv degli anni ’60 all’adattamento cinematografico ambientato nella Roma del 1963. Guy Ritchie alla regia di Operazione U.N.C.L.E

pubblicato 24 Agosto 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 13:52

Progetto curioso e produttivamente difficoltoso, Operazione U.N.C.L.E. di Guy Ritchie, in uscita nei cinema d’Italia il prossimo 2 settembre. Adattamento cinematografico della serie televisiva Organizzazione U.N.C.L.E., andata in onda dal 1964 al 1968, il film Warner era stato prima affidato all’affiatata coppia Steven Soderbergh/George Clooney, era il 2011, per poi passare tra le mani dell’ex marito di Madonna e a quelle di Tom Cruise. Peccato che anche quest’ultimo, era il 2013, abbia abbandonato la nave in favore di Henry Cavill, nel frattempo diventato celebre grazie a Superman. Al suo fianco Armie Hammer, ‘doppio volto’ in The Social Network di David Fincher e protagonista insieme a Johnny Depp dello sfortunato The Lone Ranger. Iniziate il 9 settembre del 2013, le riprese di Operazione U.N.C.L.E hanno spaziato tra Londra, Roma e Pozzuoli, seminando un centinaio di milioni di dollari di budget durante il loro tragitto. Atteso inizialmente in sala per il 16 gennaio del 2015, il film è stato poi posticipato di 7 mesi, tanto da vedere nel frattempo Ritchie, Cavill e Hammer beatamente impegnati in altri progetti, vedi King Arthur, Superman v. Batman e Nascita di una Nazione.

Un ritardo che ha probabilmente consentito al regista e al montatore James Herbert di dare ulteriore brio ad un atipico buddy movie ambientato nel pieno della Guerra Fretta tra States e Russia. Siamo infatti negli anni ’60, con l’agente della CIA Solo e l’agente del KBG Kuryakin costretti loro malgrado a far squadra per fermare una misteriosa organizzazione criminale che minaccia il mondo intero grazie ad una nuova e dirompente tecnologia nucleare. L’unica pista percorribile porterà entrambi alla figlia di uno scienziato tedesco scomparso nel nulla, perché probabilmente rapito dalla misteriosa organizzazione che mira al dominio globale. I due agenti e la ragazza dovranno quindi imbarcarsi per Roma, sede dell’organizzazione, prima che una catastrofe mondiale prenda vita.

Un atipico action spionistico ricco di humor, quello diretto, sceneggiato e prodotto da Ritchie, che si è platealmente divertito a scimmiottare gli inseguimenti e le intricate trame alla 007 in cui niente è come sembra. Volendo omaggiare la serie originale il regista ha ambientato il tutto nei primi anni ’60, siamo nel 1963, provando così a pennellare le origini dell’U.N.C.L.E., in tv già ‘esistente’ sin dalla primissima puntata. Una sorta di adattamento/prequel per una spy story che ha il merito di non prendersi mai troppo sul serio, suscitando ricche e sincere risate dinanzi a situazioni tanto estreme quanto assurde. La coppia Cavill/Hammer fa scintille perché perennemente sull’orlo della ‘guerra fredda’, essendo loro rivali storici, tanto da presentarsi al pubblico con un lungo e spettacolare inseguimento tra le strade di una Berlino ancora divisa dal Muro, per poi darsele di santa ragione. Peccato che a causa dell’immancabile folle che vuole distruggere il mondo i due dovranno ‘allearsi’, anche se autorizzati dai rispettivi ‘boss’ ad uccidere l’altro per portare a compimento la ‘vera’ missione.

Stilisticamente parlando mai scontato o noioso ma anzi assai spettacolare e visivamente originale, perché Ritchie sa il fatto suo tant’è che da sempre (Travolti dal Destino escluso) riesce ad imporre la propria impronta al prodotto, Operazione U.N.C.L.E paga dazio nei confronti del bilanciamento di genere. Perché tra una risata e l’altra il regista finisce per ‘esagerare’, per gigioneggiare troppo e per depotenziare un’opera che ricorda nella sua costruzione film come Ocean’s Eleven, in cui piani ben studiati si alternano tra una gag e una sparatoria a presunti colpi di scena. Tra l’elegante ed ex ladro Cavill e il gigantesco nonché animalesco Hammer, ad uscire vincitrice è paradossalmente Alicia Vikander, lanciatissima ad Hollywood con sei film in arrivo e Bourne 5 in pre-produzione. La sua doppiogiochista Gaby Teller riempie lo schermo, finendo per mettere letteralmente al tappeto persino il roccioso Armie. A completare il cast gli inutili Hugh Grant, Jared Harris, la spietata Elizabeth Debicki e colui che sul set interpreta suo marito, ovvero il nostro Luca Calvani.

Qui, dispiace dirlo, dovremmo aprire un capitolo a parte, perché l’ex Naufrago dei Famosi suscita involontarie risate ad ogni ingresso in scena, ad ogni battuta, ad ogni sguardo. Il suo Alexander Vinciguerra è uno dei ‘villain’ della pellicola, cascamorto con baffetto e bolide da far sfrecciare in strada. Da lui stesso doppiato, il suo personaggio è senza dubbio il punto debole dell’intera opera, frizzante quanto basta ma mai veramente coinvolgente. Ricostruita nei dettagli un’epoca che vedeva l’Italia in pieno boom economico, con costumi e scenografie impeccabili, split-screen a profusione e una studiata quanto meravigliosa colonna sonora in grado di ‘accompagnare’ l’azione, Operazione U.N.C.L.E. gioca vistosamente con i toni, mai sbalorditivi come quelli targati Matthew Vaughn con il sorprendente ed irresistibile Kingsman – Secret Service. Aver poi perso per strada due divi di prima grandezza come Clooney e Cruise non ha certamente giovato al prodotto finale, anche perché sia Cavill che Hammer, vuoi o non vuoi, non hanno neanche un’unghia del loro carisma. Giostra vintage particolarmente costosa, The Man from UNCLE intrattiene per due ore scarse, senza però portare lo spettatore medio ad augurarsi ulteriori avventure cinematografiche. Che non a caso, a meno di clamorosi e improbabili boom al botteghino, non vedranno mai la luce.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]

Operazione U.N.C.L.E (Usa, action, 2015, The Man from UNCLE) di Guy Ritchie; con Alicia Vikander, Armie Hammer, Henry Cavill, Hugh Grant, Jared Harris, Elizabeth Debicki, Christian Berkel, Vivien Bridson, Sayed Kassem, Guy Potter, Jorge Leon Martinez, Luca Calvani, Daniel Westwood – uscita mercoledì 2 settembre 2015.