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CineBlog consiglia: Vittime di guerra

Brian De Palma è sempre stato un regista discusso. Un genio o un vuoto manierista? C’è chi dice che abbia una tecnica sopraffina, ma non faccia film col cuore. E anche questo Vittime di guerra, girato dopo un cultissimo come The Untouchables – Gli intoccabili , è stato molto discusso. Anzi: c’è chi urla al

27 Luglio 2007 04:00

Brian De Palma è sempre stato un regista discusso. Un genio o un vuoto manierista? C’è chi dice che abbia una tecnica sopraffina, ma non faccia film col cuore. E anche questo Vittime di guerra, girato dopo un cultissimo come The Untouchables – Gli intoccabili , è stato molto discusso. Anzi: c’è chi urla al capolavoro e chi urla al fallimento. Fate un po’ voi.

Molti registi hanno raccontato il “proprio Vietnam”: Coppola col suo capolavoro Apocalypse Now, Kubrick e l’irraggiungibile Full Metal Jacket, Cimino con lo straordinario Il cacciatore e Stone col bellissimo Platoon. Anche De Palma ha voluto dire la sua, e per non raccontare di cose già dette o non cadere in banalità racconta un episodio crudo e triste tratto da un fatto reale: lo stupro di una ragazza vietnamita da parte di una squadra di soldati dell’esercito americano. Tra questi l’unico che si ribella al terribile sergente Meserve è Eriksson, che tenterà anche di aiutare la ragazza a fuggire…

De Palma abbandona il suo stile manierista, abbandona gli split screen, i lunghi piani sequenza, per uno stile più asciutto e diretto. E c’è chi dice non riesca a risolvere le questioni della storia, si abbandoni fin troppo facilmente al racconto cadendo anche nella facile retorica (soldato dalla faccia pulita buono vs. sergente pazzo e cattivissimo), e non faccia vera denuncia. Ma il film resta in testa, e durante la sua visione colpisce al cuore: alla faccia di chi dice che De Palma non faccia film col cuore. E Michael J. Fox e Sean Penn offrono due prove decisamente buone. Dallo stesso episodio anni prima Elia Kazan aveva tratto il suo I visitatori.
Stasera, 23.10, Rete 4