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Da Cannibal Holocaust a The Green Inferno – 10 cannibal horror

Da “Cannibal Holocaust” a “Mangiati vivi!”, i cannibal-movie italiani che hanno ispirato “The Green Inferno” di Eli Roth.

pubblicato 28 Settembre 2015 aggiornato 14 Agosto 2023 19:46

The Green Inferno, l’omaggio del regista Eli Roth al filone cannibal-movie italiano, ha debuttato nei cinema italiani e bisogna ammettere che ci siamo trovati di fronte ad un “sentito omaggio” oltremodo riuscito.

Il film di Roth è ricco di citazioni al filone, ammiccamenti a cult come Cannibal Holocaust e una certa ironia di fondo che regala ad alcune scene un che di surreale e grottesco, senza contare il sarcasmo verso gli attivisti da salotto e un omaggio al cult Il giorno degli zombi di Romero, ci riferiamo alla scena del famelico smembramento di gruppo con i cannibali afflitti da “fame chimica” dopo aver pasteggiato con carne umana “aromatizzata” alla marijuana.

Il filone “Cannibal” è un genere controverso, ma che ha un suo zoccolo duro di cultori e Roth è senza dubbio uno di loro. Stiamo parlando di un film che è certamente materia prima da fan dello splatter-horror più estremo, ma chi è avvezzo a questa “cannibalica” variazione sul tema non potrà non apprezzare il lavoro fatto da Roth per inglobare nel film i sedici anni (1972-1988) in cui questo scioccante filone ebbe il suo periodo d’oro, partendo dal precursore Il paese del sesso selvaggio (1972) di Umberto Lenzi passando per il rappresentante più famigerato, il citato cult Cannibal Holocaust (1979) di Ruggero Deodato, per culminare con il tramonto del filone rappresentato dal Natura contro (1988) di Antonio Climati.

Oh santo cielo! È inimmaginabile… è orribile…non riusciamo a capire il perché di questa spietata punizione. Probabilmente è legata a qualche oscuro rito sessuale. Ma noi non possiamo accettare gli aspetti primitivi di questa… giustizia » (Alan Yates in Cannibal Holocaust di fronte alla ragazza indigena impalata)

1. Cannibal Holocaust (1979) di Ruggero Deodato

Un antropologo di New York, il professor Harold Monroe, si reca nelle selvagge e inospitali giungle del Sud America per scoprire cosa è successo ad una troupe cinematografica scomparsa due mesi prima, durante le riprese di un documentario su tribù cannibali primitive del profondo della foresta pluviale. Con l’aiuto di due guide locali il professor Monroe incontra due tribù, gli Yacumo e gli Yanomamo. Mentre è ospite di quest’ultima tribù, scopre i resti della troupe e diverse bobine della loro pellicola non sviluppate. Al suo ritorno a New York, il professor Monroe vede il film completo con il regista Alan Yates, la sua ragazza Faye Daniels e i cameramen Jack Anders e Mark Tomaso. Il descrive come la troupe, dopo alcuni giorni di viaggio, inscena tutte le riprese per il loro documentario terrorizzando, torturando e uccidendo i nativi.

Il film di Ruggero deodato non è certo una passeggiata di salute, i colpi bassi si susseguono in un crescendo difficile da metabolizzare, ma è un film che scava in profondità e come gli zombie dell’apocalisse romeriana e la famiglia cannibale di Tobe Hooper ci mostra elementi sfuggenti e subliminali della società odierna, filtrati senza dubbio attraverso un linguaggio visivo grottesco, ma non così lontano dalla realtà se basta accendere ogni giorno la tv per scoprire dove si annidano i veri cannibali del nuovo millennio, quelli mediatici che banchettano quotidianamente con il dolore delle vittime in catartiche adunanze intorno ad un totemico e ghignante feticcio televisivo.

  • Dieci giorni dopo la sua prima a Milano, il film venne sequestrato dai giudici italiani e il regista Ruggero Deodato venne arrestato con l’accusa di oscenità e si trovò a dover dimostrare che i suoi attori erano vivi e vegeti.
  • Dopo aver visto il film, il regista Sergio Leone scrisse una lettera a Ruggero Deodato in cu diceva: “Caro Ruggero che film! La seconda parte è un capolavoro di realismo cinematografico, ma tutto sembra così reale che penso che finirai nei guai con tutto il mondo”.
  • Cannibal Holocaust è il secondo film campione di incassi del 1983 in Giappone dietro a E.T. – L’extraterrestre.

2. Ultimo mondo cannibale (1977) di Ruggero Deodato

Un aereo si schianta nella giungla. Uno dei sopravvissuti si perde e nel tentativo di trovare una via d’uscita dalla giungla viene catturato dai cannibali. L’uomo viene umiliato, spogliato nudo e gettato in una buca. Alla fine fugge con l’aiuto di una ragazza cannibale e cerca di trovare il suo aereo così da poter tornare a casa.

  • Prima parte della “Trilogia Cannibal” di Ruggero Deodato che include anche anche Cannibal Holocaust (1980) e Inferno in diretta (1985).
  • Il film è stato originariamente concepito come una sorta di sequel de Il paese del sesso selvaggio (1972) di Umberto Lenzi. Lenzi era inizialmente designato a dirigere, ma il progetto fallì quando i produttori rifiutarono a Lenzi una maggiorazione del compenso. Anche se alla fine l’idea è stata scartata, il concetto originale di “sequel” è ancora evidente con gli attori Me Me Lay e Ivan Rassimov presenti in entrambi i film.
  • La scelta del titolo alternativo “Jungle Holocaust” è stata ispirata dalla popolarità e notorietà della pellicola successiva di Ruggero Deodato, Cannibal Holocaust (1980).

3. Il paese del sesso selvaggio (1972) di Umberto Lenzi

Un fotografo in missione nella foresta pluviale finisce in un’imboscata e si ritrova schiavo di una tribù primitiva, fino a quando la figlia del capo lo sceglie come suo sposo. Dopo essere stato introdotto a varie torture, diventa parte della tribù e li aiuta contro i pericoli moderni e una tribù cannibale rivale.

  • Il film è considerato il primo “cannibal movie”, un sottogenere di film europei diffuso nei cinema “Grindhouse” alla fine degli anni settanta e nei primi anni ottanta.
  • Umberto Lenzi nella realizzazione di questo film è stato fortemente influenzato dal western americano Un uomo chiamato cavallo (1970). Le trame dei due film sono quasi identiche e il titolo inglese di questo film, “Man from Deep River”, sembra voler proprio richiamare il western con protagonista Richard Harris.
  • Il film Cannibal Ferox (1981) sempre diretto da Umberto Lenzi è uscito in Australia come “Woman from Deep River” al fine di creare una connessione implicita con questo film.

4. Cannibal Ferox (1981) di Umberto Lenzi

Alcuni antropologi intraprendono un viaggio nella giungla della Colombia per studiare cannibali nativi, invece trovano una banda di trafficanti di droga che sfrutta i nativi per la raccolta delle foglie di coca. Gli indigeni però stanchi di essere schiavi si ribellano contro i trafficanti e nel banchetto che ne segue, a base di torture e cannibalismo, finisce anche il gruppo di studiosi.

  • Alla stregua di Cannibal Holocaust (1980), questo film contiene diversi uccisioni di animali reali. Anche se il suo personaggio non uccide animali nel film, l’attore Giovanni Lombardo Radice (nel film accreditato come John Morghen) ha fortemente contestato le uccisioni degli animali e ha rifiutato di parteciparvi (per le sue scene è stata utilizzata una controfigura).
  • La pubblicità legata al film sostiene ancora che la pellicola è vietata in 31 paesi, anche se diversi paesi hanno abolito il divieto da diverso tempo.
  • Il titolo alternativo di questo film, “Make Them Die Slowly”, è stato utilizzato dalla band White Zombie come il titolo del loro terzo album.
  • Il film utilizza la medesima colonna sonora di Mangiati vivi! (1980) sempre diretto da Umberto Lenzi.

5. The Green Inferno (2013) di Eli Roth

Un gruppo di studenti attivisti si reca in Amazzonia per salvare la foresta pluviale, ma durante il viaggio di ritorno il gruppo si schianta a bordo di un aereo e i sopravvissuti finiscono nella mani di ua tribù cannibale.

  • Quando Eli Roth e la sua troupe hanno avvicinato gli abitanti del villaggio per fargli fare le comparse nel film, ben presto si sono resi conto che gli indigeni non avevano mai visto un film e non avevano alcuna idea di cosa fosse. Per mostrare cosa fosse un film Eli Roth ha portato una TV e una copia di Cannibal Holocaust (1980) mostrandolo all’intero villaggio. Agli abitanti del villaggio è piaciuto molto e hanno accettato volentieri di partecipare al film.
  • Eli Roth ha raccontato che durante le riprese la tribù ha offerto un bambino di due anni allo scenografo come ‘ringraziamento’ per averli inclusi nel film. Lo scenografo ha educatamente rifiutato l’offerta.
  • Sono numerosi i collegamenti del film con Cannibal Holocaust (1980). Oltre ad essere uno dei film horror preferiti di Eli Roth e anche uno di quelli che ha ispirato la sua carriera di regista. Tra le connessioni il titolo “The Green Inferno” che era in realtà il titolo provvisorio che Ruggero Deodato aveva utilizzato quando stava girando Cannibal Holocaust.
  • Non ci sono tribù cannibali in Amazzonia.

6. La montagna del dio cannibale (1978) di Sergio Martino

Susan Stevenson e suo fratello Arthur approdano in aereo in Nuova Guinea in cerca del marito di Susan scomparso. Sul posto fanno squadra con il dottor Edward Foster e i tre si inoltrano nella giungla dove s’imbattono in una tribù cannibale che rapisce la donna…sarà l’inizio di un’incubo.

  • Il film è diretto da Sergio Martino anche regista di L’allenatore nel pallone, Assassinio al cimitero etrusco (con lo pseudonimo Christian Plummer), 2019 – Dopo la caduta di New York (come Martin Dolman) e Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.
  • La protagonista Susan è interpretata da Ursula Andress, attrice svizzera nota soprattutto per aver interpretato il ruolo di “Honey Ryder”, la prima bond girl nel primo film di James Bond.

7. Mangiati vivi! (1980) di Umberto Lenzi

Una donna è alla ricerca della sorella scomparsa e trova una speranza grazie a del materiale video che sembra portare ad una comunità religiosa newyorkese chiamata Setta della Purificazione e guidata dal santone Melvyn Jonas. La donna parte per il luogo dove si trova la setta, una giungla sperduta e ostile abitata da tribù cannibali, qui assolda una guida e procede nella sua ricerca della verità.

  • Il film riutilizza diverse scene di film precedenti in particolare la morte per smembramento di Me Me Lay vista in Ultimo mondo cannibale e l”evirazione presa dal film La montagna del dio cannibale.
  • Il film è liberamente ispirato ad un fatto realmente accaduto ovvero il massacro e suicidio di massa avvenuto a Jonestown (Guyana) il 18 novembre 1978 ad opera del predicatore Jim Jones e della sua setta, una strage che causò la morte di 900 persone.

8. Nudo e selvaggio (1985) di Michele Massimo Tarantini

Michael Sopkiw si reca Brasile per dissotterare alcune ossa di dinosauro. Una volta in Brasile si imbarca su un volo charter con altri turisti. L’aereo si schianta nel cuore della giungla amazzonica con Sopkiw e un gruppo di sopravvissuti allo schianto che se la dovranno vedere con feroci cannibali, sabbie mobili, animali selvaggi, piranha e una miniera di diamanti gestita da contrabbandieri e schiavisti.

  • Il film è stato commercializzato anche com finto sequel con il titolo Cannibal Ferox 2.
  • L’attore Samuka, che ha interpretato il capo indigeno, ha dovuto effettivamente mangiare un cuore di maiale crudo quando lo si vede divorare il cuore di un altro personaggio.
  • Parte della colonna sonora è tratta dal film Blastfighter (1984) di Lamberto Bava alias John Old Jr.

9. Natura contro (1988) di Antonio Climati

Pio (Pio Maria Federici) riceve una telefonata da Gemma (May Deseligny) che dice di avere le prove che un professore scomparso in Amazzonia sia ancora vivo. Pio ingaggia due uomini, Mark e Fred (Fabrizio e Marco Merlo), per rubare un aereo e volare verso la giungla per incontrarsi con lei. Una volta lì i tre si incontrano con Jemma e si inoltrano nella giungla. Il gruppo ottiene l’aiuto di una giovane ragazza indigena che li porta nel villaggio della mitica tribù Imas in cui il professore dovrebbe trovarsi. Durante la loro ricerca degli Imas il gruppo si imbatte in cercatori d’oro, che hanno intenzione di sterminare la tribù e rubare il loro tesoro…

  • Il film è conosciuto anche con i titoli Paradiso infernale e Cannibal Holocaust 2.
  • Uscito nel maggio del 1988, Natura contro viene considerato il film che ha concluso il periodo del cannibal-movie italiano.
  • Il film non contiene scene di violenza minimamente paragonabili ad altri titoli del filone “cannibal”, come non vi sono violenze o uccisioni di animali reali. In realtà Natura contro nasce come film tv, ma Medusa che lo produsse scelse di distribuirlo anche in sala.

10. Mondo Cannibale (1980) di Jess Franco

Un uomo che ha perso un braccio e la sua famiglia a causa di una tribù di cannibali, torna dieci anni dopo sul luogo del misfatto con la speranza di ritrovare la figlia adolescente scomparsa durante l’aggressione degli indigeni. L’uomo scoprirà che la figlia è ancora viva, ma che nel frattempo è diventata la regina di quella stessa tribù di cannibali che hanno divorato la madre.

  • Il film diretto Jesús Franco ha visto coinvolti il regista francese Jean Rollin, che ideò il soggetto, e l’italiano Franco Prosperi (Schiave bianche – Violenza in Amazzonia) accreditato come produttore e co-regista.
  • Il film è conosciuto anche con il titolo alternativo La dea cannibale.