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Cahiers du Cinéma, Top 10 del 2015: Mia Madre di Nanni Moretti il film migliore dell’anno

Nuovo primato per Nanni Moretti, che grazie a Mia Madre conquista ancora una volta il primo posto nella classifica dei migliori film dell’anno dei Cahiers du Cinéma. Che, tra autori onnipresenti e registi sempre difesi, inseriscono almeno un paio di sorprese. Come Mad Max e un poco conosciuto film gay…

pubblicato 27 Novembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 10:45

Ancora Nanni, ancora Italia. I Cahiers du Cinéma ce l’avranno pure con Sorrentino e Garrone, ma sono certi da tempo che il cinema di Moretti sia fra i migliori in circolazione. Mia Madre, presentato in concorso a Cannes ma da lì uscito a mani vuote (come gli ultimi film degli altri due registi italiani), è stato infatti eletto miglior film del 2015 dalla celebre rivista di critica.

Questo è il quarto primato per Nanni Moretti: era già stato primo in classifica nel 1989 (Palombella Rossa, ex-aequo con Fa’ la cosa giusta), nel 1994 (Caro Diario), e nel 2011 (Habemus Papam). Era invece rientrato in Top 10 altre due volte: nel 1987 con La Messa è finita, al nono posto, e nel 2001 per La stanza del figlio, sempre al nono posto.

Quella del primato di Mia Madre è una scelta quindi piuttosto ovvia e prevedibile da parte dei Cahiers, ma affatto ingiusta. Il film, salutato dalla stampa internazionale come il migliore di Moretti da anni, vede il suo regista in una modalità intima, più vicino allo stesso La stanza del figlio. E tocca corde in modo molto onesto e limpido, commuovendo davvero.

Non sorprendono comunque nemmeno la seconda e la terza posizione, che vedono altri due autori sempre portati sul palmo della mano dai Cahiers. Medaglia d’argento per Cemetery of Splendour di Apichatpong Weerasethakul, già primo in classifica nel 2010 per Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. ‘Joe’ era già in Top 10 nel 2002 (secondo posto per Blissfully Yours), nel 2004 (primo per Tropical Malady, poi terzo nella classifica dei migliori film dei 2000), e nel 2007 (decimo per Syndromes and a Century).

Medagli di bronzo per Philippe Garrel e In the Shadow of Women, nuova, deliziosa incursione del regista francese nel mondo dell’amore e della gelosia. Le sue volte in Top 10 non si contano più. Più sorprendente, ma solo per chi conosce poco i Cahiers, la quarta posizione per la nuova opera di Larry Clark, sempre pronto a provocare e a raccontare la vita di giovani tra sesso e droga in The Smell of Us. Clark è un altro autore che la rivista ha sempre difeso.

Quinta posizione per il primo dei due film americani qui citati: Mad Max: Fury Road. L’entusiasmante film di George A. Miller era stato osannato dai Cahiers sin da Cannes. Sesta posizione per il capolavoro di Lisandro Alonso, Jauja, presentato sulla Croisette l’anno scorso. Settima posizione per il Vizio di Forma di Paul Thomas Anderson, se non sbaglio regista che per la prima volta viene citato in una Top 10 dai Cahiers.

Ottavo posto per Arabian Nights di Miguel Gomes, senza distinzione di capitoli: qui ci sono tutte le 6 ore e passa totali. Nono posto per l’entrata più sconosciuta della classifica, il film lituano a tematica LGBT The Summer of Sangaile, che a questo punto bisognerà recuperare. Ultima posizione per quello che il sottoscritto ha definito un ennesimo lavoro di un autore un tempo bravo e oggi perso: Journey to the Shore di Kiyoshi Kurosawa.

Se è vero che Mia Madre era nel concorso cannense, la classifica sembra quasi fatta apposta per colpire indirettamente Thierry Frémaux e le sue scelte. Ben 6 film qui presenti erano stati selezionati nel programma ufficiale di Cannes 2014 o 2015, ma erano stati inclusi in altre sezioni e non in concorso, con varie polemiche alimentate anche dai Cahiers stessi.

Ma al di là di questioni ‘politiche’, in questa Top 10 c’è comunque materiale per riflettere e per recuperare qualcosa di indubbio interesse. Anche se lascia un po’ stupiti l’assenza di Inside Out, premiato con 5 stelle proprio dai Cahiers… Vedremo a gennaio per cosa voteranno invece i lettori della rivista.

1. Mia Madre – Nanni Moretti
2. Cemetery of Splendour – Apichatpong Weerasethakul
3. In the Shadow of Women – Philippe Garrel
4. The Smell of Us – Larry Clark
5. Mad Max: Fury Road – George A. Miller
6. Jauja – Lisandro Alonso
7. Vizio di Forma – Paul Thomas Anderson
8. Arabian Nights – Miguel Gomes
9. The Summer of Sangaile – Alante Kavaite
10. Journey to the Shore – Kiyoshi Kurosawa