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Revenant – Redivivo, Leonardo DiCaprio NON è stato stuprato da un orso – la surreale precisazione Fox

Leonardo DiCaprio stuprato da un orso in Revenant – Redivivo di Inarritu? Giammai!

pubblicato 2 Dicembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 10:37

Chi ha avuto la fortuna di vederlo parla di possibile statuetta per Alejandro González Iñárritu, già trionfatore lo scorso anno con Birdman, e di primo strameritato Oscar per Leonardo DiCaprio. In Italia solo a febbraio, Revenant – Redivivo è forse il film più atteso di fine 2015 nei cinema d’America, con le prime proiezioni stampa a stelle e strisce che hanno di fatto ‘costretto’ la Fox a partorire la precisazione più surreale dell’anno.

Un critico che ha recensito la pellicola, infatti, ha descritto la già famosa scena dell’orso che assalta DiCaprio come una scena di ‘stupro’, tanto di parlare di ‘doppia penetrazione’ (testuale) da parte dell’animale. Tutto falso, hanno fatto sapere dalla major. Un portavoce dello studios ha fatto sapere ad Entertainment Weekly che l’orso del film sarebbe ‘femmina’, cosa a quanto pare evidente, tanto dall’assalire il protagonista perché protettiva nei confronti dei suoi due cuccioli.

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‘Non vi è chiaramente nessuna scena di stupro con un orso’.[/quote]

Fine dei giochi. Prosegue così la curiosa ‘attesa’ nei confronti di questa sfiancante pellicola, costata 9 mesi di lavorazione in condizioni quasi disumane, al freddo e al gelo, nella neve e nella acque ghiacciate, con costi lievitati oltre i 60 milioni di dollari. Un altro critico ha parlato di un’opera apparentemente troppo ‘brutale’ per un pubblico femminile.

Certo è che lo splendido libro da cui è tratto The Revenant, scritto da Michael Punke, non risparmia scene di una crudezza e di una violenza quasi ipnotica. Mattatore assoluto Hugh Glass, esploratore e un cacciatore di pellicce che nel 1822 prende parte a una spedizione lungo il fiume Missouri e i suoi affluenti: all’epoca quel territorio era di fatto, selvaggio e minaccioso come solo la Frontiera sa essere. L’ultimo avamposto americano, uno sperduto forte dell’esercito, è lontano una settimana di cammino: il resto è territorio di caccia di Sioux tutt’altro che in buoni rapporti con l’uomo bianco. E’ qui che Glass, separatosi dal gruppo per trovare provviste, viene assalito da un orso. Vedendo in che condizioni l’ha ridotto l’animale, i compagni si convincono che gli resta poco da vivere: il grosso della spedizione procede nel suo viaggio, lasciando il trapper con due uomini, John Fitzgerald e Jim Bridger, incaricati di vegliare le sue ultime ore. Ma il destino sembra avere un conto in sospeso con il trapper: al terzo giorno di agonia, i tre uomini avvistano un gruppo di guerrieri indiani. Fitzgerald e Bridger, presi dal panico, abbandonano Glass, rubandogli le armi e il coltello. Sembrerebbe la fine di Hugh Glass e invece è solo l’inizio. È a questo punto, infatti, che Glass diventa il protagonista di un’incredibile odissea che possiede la grandiosità della leggenda e la fondatezza della cronaca storica. Intraprende un viaggio di tremila miglia, attraverso le condizioni più estreme, sopravvivendo ai pericoli e alle minacce della natura e degli uomini, mosso unicamente dalla più incrollabile delle volontà: quella di un uomo che cerca la sua vendetta.

Al fianco di DiCaprio, che ha definito questo film come il più ‘difficile’ che abbia mai girato, troveranno spazio Tom Hardy, Will Poulter e Domhnall Gleeson. E un orso femmina.

Fonte: AceShowBiz