Home Curiosità Courmayeur 2015: video-intervista a Simon Pummell, regista di Brand New-U

Courmayeur 2015: video-intervista a Simon Pummell, regista di Brand New-U

Courmayeur Noir in Festival 2015: ultima di tre interviste che abbiamo condotto nel corso dell’ultima edizione del Noir in Festival. Simon Pummell, ci parla del suo Brand New-U e del perché vada considerato anzitutto un noir

pubblicato 20 Dicembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 10:08

Ultima, ma solo in ordine di tempo, ecco la nostra video-intervista a Simon Pummell, intervenuto a Courmayeur col suo Brand New-U, thriller psicologico di cui abbiamo già parlato settimana scorsa in sede di recensione. Come per Patricia Rozema, anche questa intervista è in lingua inglese, sebbene il britannico Pummell ci paia comprensibile anche ai mezzo avvezzi alla lingua di Albione.

Persona squisita, il regista e sceneggiatore di Brand New-U, anch’egli, come gli altri due intervistati nel corso del Noir in Festival, molto disponibile e aperto alle nostre domande. Per dirne una, abbiamo apprezzato la sincerità nel chiarire quali fossero le sue fonti in merito a questo suo ultimo lavoro. La risposta? Pummell è cresciuto con un certo cinema smaccatamente anni ’70, il suo interesse verso la tecnologia inteso come impatto sull’uomo, oltre che, sebbene la cosa emerga implicitamente, l’immancabile deriva distopica a cui infatti il film approda.

Interessante, tra le altre cose, il discorso che il regista fa circa il discrimine tra generi: a parere di Pummell la Fantascienza è un non genere, per lo meno al cinema, ed effettivamente gli esempi che offre a supporto di questa tesi hanno un senso, da Alien (horror) a Blade Runner (noir). Il genere sci-fi sarebbe perciò uno strumento per veicolare altri generi, molto duttile evidentemente, che ben si adatta a più contesti.

Chiaramente però quest’intervista è anche un’occasione per soffermarsi sulle premesse di Brand New-U, piuttosto personali, e Pummell spiega pure il perché. Insomma, di carne al fuoco ce n’è, ed il regista non è certo stato meno generoso dei due suoi colleghi che abbiamo avuto a loro volta modo d’intervistare. Oltre alla già citata Patricia Rozema, vi ricordo anche la video-intervista a Javier Ruiz Caldera, il cui Anacleto: Agente segreto si è aggiudicato il Leone Nero. Entrambe le trovate qui sotto.