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Joy: recensione in anteprima del film di David O. Russell

Storia esemplare al femminile per David O. Russell, che dopo American Hustle racconta con Joy la vera parabola americana della donna che inventò il Miracle Mop. Risultato? Jennifer Lawrence si prende critiche che dovrebbero però essere rivolte tutte a una narrazione confusa e un montaggio inspiegabile.

pubblicato 10 Gennaio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 09:47

Mettiamola così: Joy è un film di David O. Russell in tutto e per tutto. Famiglie disagiate e figlie del loro tempo (in questo caso i late 80s e early 90s, dominati dalla tv che trasmette improbabili telenovelas), un andamento nervoso perché ormai è quella la cifra del regista, una interpretazione centrale che urla ‘nomination all’Oscar’.

La poetica d’autore è riconoscibile e salva, per chi se lo stesse chiedendo. Il regista stesso pare ormai ossessionato seriamente nel voler raccontare storie americane radicate in un determinato periodo: sarebbe interessante vedere come se la cava adesso con una storia ‘contemporanea’ alla Il Lato Positivo. Ma stiamo andando oltre Joy.

Il fatto è che è lo stesso O. Russell sembra voler portare pubblico e critica a fare certi ragionamenti. Altrimenti perché avrebbe trasformato Joy in una favola che ha il sapore di una sempreverde parabola americana? Più che American Hustle, è paradossalmente The Fighter che ‘parla’ direttamente con Joy: il Sogno Americano è lì. Entrambi vogliono parlare all’America di oggi, in fondo.

Joy è a tutti gli effetti una storia esemplare, in cui non può sfuggire a nessuno il fatto che l’eroe di turno è una donna. Madre di famiglia, separata dal marito con cui ha comunque ottimi rapporti (stanno meglio assieme oggi che ieri), grande lavoratrice, energica: è così che David O. Russell vede Joy Mangano, la vera inventrice del Miracle Mop, il mocio che oggi usiamo tutti.

Joy si è creata il suo futuro e il suo posto nel mondo, ma prima deve passare attraverso il complicato inferno del business. E Joy non ha mai fatto business in vita sua, ergo… Però la determinazione e la caparbietà vincono su tutto. Una grande dose di intuito e intelligenza poi certo non guastano. Più esemplare di così…

Il fatto è che il ragionamento del film, su un’epoca, una nazione e un personaggio, in fondo sta tutto qui. A questo punto, per i detrattori, paradossalmente è più interessante in teoria il tentativo fatto con American Hustle, che scimmiottando Scorsese voleva fare un ragionamento anche sul cinema (esattamente a cosa arrivava chi scrive non lo sa, ma questo è un altro discorso).

Fatto sta che Joy, che si guarda come un tv movie con budget (60 milioni che non si capiscono dove siano andati), mette a nudo dei palesi difetti del cinema di David O. Russell. E Accidental Love, va da sé, non conta. Chi aveva trovato pasticciato American Hustle avrà pane per i propri denti: perché qui non si riesce proprio a capire come, con una storia così semplice e lineare (‘esemplare’, appunto), ne esca fuori un film i cui raccordi tra scene siano così tagliati con l’accetta. Il tocco grottesco, palese con il personaggio di Isabella Rossellini, poi non aiuta.

La colpa è soprattutto di un montaggio a tratti francamente inspiegabile, con il quale anche le decisioni della stessa protagonista faticano a trovare un senso: tanto che l’invenzione del mocio e un taglio di capelli hanno quasi la stessa valenza. Va bene, c’è un percorso e il taglio di capelli ne fa parte (!!), ma qui di base c’è una narrazione disarticolata, anche poco interessante, e un femminismo da abc.

Ci sono state di nuovo molte critiche a Jennifer Lawrence, ormai musa del regista (assieme a Cooper e De Niro, ma anche di più). Però in questo caso mi sembrano ingiuste, e – queste sì – solo una reazione a tutti i premi che alla fine l’attrice si becca ogni volta che gira un film con O. Russell. Invece è lei che si trascina il film sulle spalle, è lei che dà energia a un personaggio canonicissimo per il quale altrimenti, scritto in questo modo, non troveremmo nulla di davvero interessante.

[rating title=”Voto di Gabriele” value=”5″ layout=”left”]

Joy (USA 2015, commedia 124′) di David O. Russell; con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Diane Ladd. Uscita in sala il 28 gennaio 2016.