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Il figlio di Saul: 19 curiosità sul film candidato agli Oscar 2016

Il film di László Nemes uscirà nei cinema il 21 gennaio

di carla
pubblicato 18 Gennaio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 09:33

Il figlio di Saul (Saul Fia) è diretto da László Nemes ed interpretato Géza Röhrig, Levente Molnar, Urs Rechn, Todd Charmont, Kamil Dobrowolski, Björn Freiberg, Attila Fritz, Christian Harting, Uwe Lauer, Sandor Zsoter. Vediamo la trama e alcune curiosità:

Saul Ausländer fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio dei prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo e crede di riconoscerne il figlio. Tenta l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo.

– Il film è scritto da László Nemes e Clara Royer.

– La co-sceneggiatrice Clara Royer non aveva mai scritto una sceneggiatura prima di questa collaborazione. László Nemes ha scritto da solo la prima bozza.

– Il regista László Nemes si ispirato al film Va’ e vedi (Idi i smotri) del di Elem Klimov.

– Lo scenografo László Rajk ha ricreato il crematorio del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau in un vecchio magazzino vicino a Budapest.

– Il film ha vinto il Golden Globe 2016 come miglior film straniero.

– E’ candidato come miglior film straniero agli Oscar 2016.

– Il film dura 107 minuti ed è composto da 85 campi lunghi.

– Il film è stato girato in 28 giorni.

– Le scene esterne sono state girate solo con luce naturale.

– Originariamente il film è stato progettato come una co-produzione internazionale, ma i potenziali partner in Francia, Israele, Germania e Austria lo hanno considerato troppo rischioso.

– Il montatore Matthieu Taponier era sul set durante gran parte delle riprese. Il regista László Nemes ha dichiarato: “Matthieu ed io abbiamo avuto ampie discussioni su come andare da una situazione ad un’altra (…) abbiamo montato il film secondo lo sguardo del protagonista”.

– Claude Lanzmann, l’acclamato regista di Shoah (1985) e altri documentari sull’Olocausto, ha elogiato il film: “Penso che sia un nuovo film, molto originale, molto insolito. (…) Non è affatto melodrammatico. E’ fatto con una grande modestia”. [NYTimes 2015]

– Il filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman ha scritto una lettera aperta di 25 pagine al regista Laszlo Nemes lodando il film.

– In Ungheria il film ha avuto circa 100.000 presenze nel 2015, un record per un film indipendente. I diritti di distribuzione del film sono stati venduti in molti paesi.

– Imre Kertész, vincitore del Premio Nobel 2002 per la letteratura, ha elogiato il film. Lo scrittore ungherese è sopravvissuto all’Olocausto, fu deportato con altri ebrei ungheresi ad Auschwitz e poi a Buchenwald.

– Elie Wiesel, vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1986, ha elogiato il film. Lo scrittore è sopravvissuto all’Olocausto, fu deportato nel 1944 con la sua famiglia ad Auschwitz e poi a Buchenwald.

– Il film ha avuto la costante supervisione di uno storico ungherese, specializzato nella Shoah, che ha controllato accuratamente i set.

– Il personaggio principale si chiama Saul Ausländer. Saul è un nome biblico ben noto, mentre “Ausländer” è un nome ebraico simile a Saul Friedländer, nome dello storico israeliano esperto del Terzo Reich. Ausländer” è anche una parola comune nella lingua tedesca e significa “straniero”.

– Géza Röhrig, protagonista del film, è al suo debutto cinematografico.

Fonte: IMDB

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