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L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo: le recensioni Straniere e Italiane

I pareri dei critici su “Trumbo” con Bryan Cranston

di carla
pubblicato 15 Febbraio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:58

Ho visto ieri sera L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo, diretto da Jay Roach e interpretato da Bryan Cranston, Diane Lane, Helen Mirren, John Goodman, Louis C.K., Elle Fanning, David Maldonado, Michael Stuhlbarg, John Getz, Laura Flannery. Devo dire che è un buon film, con un ottimo cast e sopra tutti svetta Bryan Cranston, candidato agli Oscar 2016 come miglior attore. Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 72% di voti positivi.

Peter Howell – Toronto Star: Trumbo è… una favola, anche se la sceneggiatura manca perversamente l’energia del suo protagonista, che è interpretato con grande spirito e brio da Bryan Cranston. Voto: 3/4

Adam Graham – Detroit News: Un divertimento molto guardabile. Voto: B +

Ty Burr – Boston Globe: Le prestazioni di Cranston è il motore di “Trumbo”. Voto: 3/4

Rex Reed – New York Observer: Bryan Cranston porta la complessa personalità di Trumbo alla vita con sostanza e umorismo. Voto: 3/4

Joe McGovern – Entertainment Weekly: Come può un film su un grande sceneggiatore avere una sceneggiatura così terribile? Voto: D +

Alonso Duralde – TheWrap: Gli sceneggiatori sono così raramente presi sul serio dall’industria cinematografica che è un bel passo guardarli essere eroi.

Andrew O’Hehir – Salon.com: Un biopic pulito e gradevole che restituisce un po’ di vitalità ad un episodio affascinante della storia culturale e politica del 20esimo secolo.

Lou Lumenick – New York Post: Cranston fa un grande lavoro che ritrae un uomo che ha fatto grandi sacrifici per i suoi principi. Voto: 3.5 / 4

Roberto Nepoti – la Repubblica: Un biopic che schiera, intorno al protagonista, “vecchie facce familiari” della golden-age hollywoodiana: che tanto d’oro, poi, non era. Tra i cattivi, John Wayne e la giornalista Hedda Hopper, interpretata da Helen Mirren come una Crudelia Demon; tra i buoni, Kirk Douglas e Otto Preminger, che contribuirono a riabilitare Trumbo. Se la sceneggiatura di John McNamara non dà sufficiente spazio alla “caccia alle streghe” ne dà fin troppo, invece, alla vita familiare dello sceneggiatore.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Bravo Bryan Cranston (“Breaking Bad”) che, di esemplare misura, non fa di Trumbo un santino, mentre Helen Mirren offre L’isteria mondana e gossip di Hedda Hopper: nulla è caduto in disuso, meno che mai la macchina del fango.

Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) la caratterizzazione data al personaggio dello strepitoso Bryan Cransot vale da sola il prezzo del biglietto. Dovrebbe vincere l’Oscar per manifesta superiorità su Di Caprio.

Emiliano Morreale – L’espresso: Biografia romanzata di Dalton Trumbo, sceneggiatore di successo e comunista finito nelle liste nere, che continuò a scrivere per anni copioni di successo (tra cui “Vacanze romane”). Un po’ vecchiotto, sembra appunto un film minore dell’epoca di Trumbo, cucito addosso al protagonista Bryan Cranston, candidato all’Oscar. Il momento migliore è con John Goodman produttore di B-movies.

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