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David di Donatello 2016, super Jeeg Robot e Caligari battono tutti

C’è anche Checco Zalone tra i candidati ai David 2016.

pubblicato 22 Marzo 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 07:41

Da una parte il film italiano candidato agli Oscar, dall’altro il titolo più rivoluzionario dell’industria cinematografica nazionale degli ultimi 15 anni. David di Donatello 2016 sorprendenti, per certi versi, grazie alle 16 candidature a testa ottenute da Lo chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele Mainetti e da Non essere Cattivo di Claudio Caligari. Ad unirli non solo i folli problemi produttivi che per anni ne hanno frenato la produzione, e le relative ambizioni, ma anche quello strepitoso attore che è Luca Marinelli, tornato in auge dopo anni di lontananza grazie a due romani di periferia, così diversi eppure così simili.

Due pellicole ‘minori’ e molto capitoline, che complessivamente non hanno incassato neanche 4 milioni di euro. Circa 600.000 euro per il titolo di Caligari, poco meno di 3 milioni per quello targato Mainetti. Inutile dire che entrambi avrebbero meritato tutt’altre fortune. Sconfitti due pezzi da novanta come Paolo Sorrentino, premio Oscar fermatosi alle 14 nomination con Youth, e Matteo Garrone, arrivato alle 12 con Il racconto dei Racconti. Più che meritato exploit per Paolo Genovese con Perfetti Sconosciuti, ancora in sala e Re degli incassi con oltre 15 milioni di euro in tasca. Ben 9 le candidature andate al titolo Medusa, tra i quali quella più importante come ‘miglior film’ in cui spicca anche Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Orso d’Oro a Berlino qui nominato a 4 David. Grande sconfitto, probabilmente, Suburra di Stefano Sollima, candidato a 5 David ‘secondari’.

Tra gli esordienti spazio anche a Carlo Lavagna con Arianna, a Piero Messina con L’attesa e a Pecore in Erba di Alberto Caviglia, mentre tra le attrici addirittura 7 le candidature. Tante, troppe, da sminuire la categoria stessa. Tra gli attori doppietta per gli strepitosi Marinelli e Borghi di Non essere Cattivo, mentre tra gli autori delle canzoni si fa spazio lui, Checco Zalone. Incassati 65.279.894 euro al botteghino, Quo Vado? si è dovuto accontentare di quest’unica candidatura. Tra i film stranieri grande assente Revenant di Inarritu, a dispetto dell’imbucato Remember di Egoyan, con Inside Out meritatamente nella cinquina finale.

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MIGLIOR FILM
– Fuocoammare – di Gianfranco ROSI
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales – di Matteo GARRONE
– Non essere cattivo – di Claudio CALIGARI
– Perfetti sconosciuti – di Paolo GENOVESE
– Youth – La giovinezza – di Paolo SORRENTINO

MIGLIORE REGISTA
– Fuocoammare MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
– Arianna
MIGLIORE SCENEGGIATURA
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORE PRODUTTORE
– Fuocoammare
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales
– Lo chiamavano Jeeg Robot
– Non essere cattivo
– Youth – La giovinezza

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
– Alaska
– Lo chiamavano Jeeg Robot MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
– Assolo MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
– Alaska
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORE MUSICISTA
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
– La felicità è un sistema complesso MIGLIORE SCENOGRAFO
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORE COSTUMISTA
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales
MIGLIORE TRUCCATORE
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORE ACCONCIATORE
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORE MONTATORE
– Fuocoammare MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
– Il racconto dei racconti – Tale of Tales MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
– Game Therapy MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
– HARRY’S BAR MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
– 45 ANNI MIGLIOR FILM STRANIERO
– CAROL