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Il Ministro: nuove clip della commedia con Gianmarco Tognazzi

Il Ministro: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia con Gianmarco Tognazzi nei cinema italiani dal 5 maggio 2016.

di cuttv
pubblicato 5 Maggio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 07:13

 

Aggiornamento di Pietro Ferraro

 

Europictures Italia ha reso disponibili 9 clip con scene tratte da Il ministro, la commedia di Giorgio Amato che debutta nei cinema oggi giovedì 5 maggio.

Scandali, tangenti, corruzione. Il ministro racconta una storia di ordinaria corruzione, ispirata a fatti “probabilmente accaduti”, come viene specificato nella didascalia iniziale. Un modo per raccontare in chiave comica e grottesca non solo l’Italia dei nostri giorni, ma anche la bassezza dell’animo umano in tutti i personaggi che popolano il film.

Il cast del film include Gianmarco Tognazzi, Alessia Barela, Edoardo Pesce, Fortunato Cerlino, Jun Ichikawa e Ira Fronten.

 

Clip – Udienza dal Papa:

 

Il regista Giorgio Amato racconta la genesi del film che vuol mettere in scena l’asservimento dell’essere umano nei confronti del potere:

[quote layout=”big”]L’idea di scrivere IL MINISTRO mi è venuta mentre ero fermo al semaforo nel traffico di Roma. Avevo messo in modalità random la selezione dei brani dal mio cellulare, quando tra oltre mille canzoni è saltata fuori “Il Re fa rullare i tamburi” di Fabrizio De Andrè, un brano considerato secondario, ma che mi ha sempre affascinato tantissimo. La canzone del cantautore genovese racconta la frustrazione di un marchese che viene invitato a corte dal Re per una festa, durante la quale il sovrano si incapriccia della moglie del nobile. E poiché non può dire di no a Sua Maestà, il marchese si trova costretto a concedergli la moglie. Da questa suggestione, ho cominciato a riflettere su come, in fondo, i tempi dal Medioevo ad oggi non siano cambiati più di tanto…Se trecento anni fa l’avidità umana puntava al titolo nobiliare, oggi invece si è disposti a tutto pur di ottenere un appalto. In Italia poi non è bastato lo scandalo di Mani Pulite dei primi anni Novanta per “legalizzare” l’intreccio tra imprenditori e politici (a tutti i livelli). La corruzione è la cornice nella quale si svolge la storia, ma il vero tema del film è l’asservimento dell’essere umano nei confronti del potere. Ancora oggi la questione morale è un problema irrisolto e di stretta attualità, che riempie le pagine della cronaca giudiziaria. Da qui il desiderio di scrivere un testo che parlasse di come determinate dinamiche facciano parte del nostro retaggio culturale, rappresentandole nella quotidianità di una famiglia borghese che lotta per sopravvivere e per non perdere i privilegi sociali raggiunti con tanta fatica. Con queste riflessioni nella testa sono tornato a casa di corsa, dove ho cominciato a scrivere senza esitazioni la sceneggiatura de Il Ministro, fermarmi soltanto per dormire e mangiare. In una settimana avevo la prima e definitiva stesura del testo, che non ha più subito modifiche e revisioni fino al giorno delle riprese.[/quote]

 

Clip – L’allegato più importante:

 

Clip – La proposta indecente:

 

Clip – Vibrazione:

 

Clip – Burlesque:

 

Clip – I 300.000 euro:

 

Clip – Siamo nella merda:

 

Clip – Enoteca:

 

Il Ministro: trailer della commedia con Gianmarco Tognazzi

Aggiornamento di Pietro Ferraro

Disponibile un trailer della commedia Il Ministro diretta da Giorgio Amato e in arrivo nei cinema il prossimo 5 maggio.

Il film mette in scena l’”Italietta” dei giorni nostri, quella dei raccomandati e dei furbetti, dei corrotti e dei corruttori, delle escort d’alto bordo e degli appalti facili conquistati a suon di tangenti.

Franco Lucci è un imprenditore sull’orlo della bancarotta la cui ultima speranza risiede in una cena organizzata ad hoc per “oliare” un politico con sesso e tangenti, ma la cena non andrà come previsto e prenderà una piega alquanto inaspettata.

Il cast del film include Gianmarco Tognazzi (“Incompresa”, “To Rome with Love”, “Romanzo Criminale”), Alessia Barela (“Tutta colpa di Freud”, “Tutti Pazzi per Amore”), Edoardo Pesce (“Il Terzo Tempo”, “20 Sigarette”, “I Cesaroni”), Fortunato Cerlino (“Gomorra”, “Fortapasc”), Jun Ichikawa (“L’Arte della Felicità”, “Evil Things”, “R.I.S. Roma”) e Ira Fronten (“Un Fidanzato per mia Moglie”, “Un Passo dal Cielo”).

 

 

Il Ministro: la black comedy corrotta, al cinema con Gianmarco Tognazzi

Il Ministro, corrotto dall’imprenditore amorale Gianmarco Tognazzi, arriva al cinema con il ritratto delle bassezze dell’animo umano

Dopo tanto cinema di denuncia, imprenditori amorali e ministri corrotti continuano a nutrire trame cinematografiche dal respiro comico-grottesco come Il Ministro, scritto e diretto da Giorgio Amato.

Un viaggio nelle bassezze dell’animo umano di imprenditori senza scrupoli sull’orlo del fallimento, mogli disincantate e accondiscendenti, cognati mezzani, ragazze orientali che non si prestano agli stereotipi, domestiche disperate e Ministri corrotti con un debole per cocaina e ragazzine.

Franco Lucci (Gianmarco Tognazzi) è un imprenditore sull’orlo della bancarotta. La salvezza della sua società è appesa a un grosso appalto pubblico che potrebbe ottenere grazie all’intervento di un Ministro Rolando Giardi (Fortunato Cerlino) del quale è diventato amico e che ha invitato a cena. Insieme a Michele (Edoardo Pesce), suo socio e cognato, Franco ha organizzato la serata perfetta: oltre a pagargli una cospicua tangente, i due gli fanno trovare una ragazza disposta ad andare a letto con lui in cambio di una raccomandazione. Il tutto sotto gli occhi di Rita (Alessia Barela), la moglie di Franco, che cerca di assecondare il marito in questo ultimo disperato tentativo di ottenere l’appalto milionario. Ma per colpa della ragazza la serata prende una piega inaspettata.

La black comedy in salsa italiana, prodotta da Golden Production e distribuita da Europictures, arriva in sala dal prossimo 5 maggio.

Il Ministro: note dell’autore

L’idea di scrivere Il Ministro mi è venuta mentre ero fermo al semaforo nel traffico di Roma. Avevo messo in modalità random la selezione dei brani dal mio cellulare, quando tra oltre mille canzoni è saltata fuori “Il Re fa rullare i tamburi” di Fabrizio De Andrè, un brano considerato secondario, ma che mi ha sempre affascinato tantissimo.
La canzone del cantautore genovese racconta la frustrazione di un marchese che viene invitato a corte dal Re per una festa, durante la quale il sovrano si incapriccia della moglie del nobile. E poiché non può dire di no a Sua Maestà, il marchese si trova costretto a concedergli la moglie. Da questa suggestione, ho cominciato a riflettere su come, in fondo, i tempi dal Medioevo ad oggi non siano cambiati più di tanto…
Se trecento anni fa l’avidità umana puntava al titolo nobiliare, oggi invece si è disposti a tutto pur di ottenere un appalto. In Italia poi non è bastato lo scandalo di Mani Pulite dei primi anni Novanta per “legalizzare” l’intreccio tra imprenditori e politici (a tutti i livelli). La corruzione è la cornice nella quale si svolge la storia, ma il vero tema del film è l’asservimento dell’essere umano nei confronti del potere.
Ancora oggi la questione morale è un problema irrisolto e di stretta attualità, che riempie le pagine della cronaca giudiziaria. Da qui il desiderio di scrivere un testo che parlasse di come determinate dinamiche facciano parte del nostro retaggio culturale, rappresentandole nella quotidianità di una famiglia borghese che lotta per sopravvivere e per non perdere i privilegi sociali raggiunti con tanta fatica.
Con queste riflessioni nella testa sono tornato a casa di corsa, dove ho cominciato a scrivere senza esitazioni la sceneggiatura de Il Ministro, fermarmi soltanto per dormire e mangiare. In una settimana avevo la prima e definitiva stesura del testo, che non ha più subito modifiche e revisioni fino al giorno delle riprese.

Via | MmanzoPiccirillo press