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30 direttori della fotografia che hanno fatto la storia del cinema

La fotografia: un elemento essenziale del fascino di un film

di carla
pubblicato 9 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:53

Oggi vi propongo un interessante articolo da TasteOfCinema dal titolo The 30 Greatest Cinematographers in Movie History che riguarda, per l’appunto, i direttori della fotografia. La lista (in rigoroso ordine alfabetico) è stata scelta da Carolina Starzynski, laureata alla scuola di cinema in Brasile e che ha lavorato proprio come direttrice della fotografia.

1. John Alcott
Quando parliamo di John Alcott il collegamento con Stanley Kubrick è immediato. Ha iniziato a lavorare (come fotografo aggiuntivo) con il regista in “2001: Odissea nello spazio” (1968) e poi è diventato il responsabile per lo sviluppo di tecniche innovative per il cinema. Il suo primo film da direttore della fotografia è stato “Arancia meccanica” (1971). Quattro anni più tardi lavorò di nuovo con Kubrick in “Barry Lyndon” (1975), con cui vinse l’Oscar per la miglior fotografia. Kubrick volle girare solo con le luci naturali per dare al film “l’aspetto di un dipinto”. Nel 1980 Alcott lavorò ancora con Kubrick in “Shining” con la sua bella e innovativa Steadicam.

2. Nestor Almendros
Nestor Almendros è una figura importante della Nouvelle Vague. Durante gli anni sessanta ha lavorato con Eric Rohmer, con cui ha iniziato la sua carriera come direttore della fotografia con “La collezionista” (1967). Lo ricordiamo poi con Rohmer per “La mia notte con Maud” (1969), “Il ginocchio di Claire” (1970) e “L’amore, il pomeriggio” (1972). Ha lavorato anche con altri registi importanti drl movimento francese, tra cui François Truffaut (“Il ragazzo selvaggio” (1970) e “Adèle H., una storia d’amore” (1975). Tra i film di Hollywood ha fotografato “I giorni del cielo” di Terrence Malick (1978), per cui ha vinto un Oscar, “Kramer contro Kramer” (1979) e “La scelta di Sophie” (1982).

3. Robert Burks (1909-1968)
Robert Burks è stato il direttore della fotografia preferito di Alfred Hitchcock, hanno lavorato insieme in 12 film: L’altro uomo (1951), Io confesso (1953), La finestra sul cortile (1954), Il delitto perfetto (1954), Caccia al ladro (1955), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956), Il ladro (1956), La donna che visse due volte (1958), Intrigo internazionale (1959), Gli uccelli (1963) e Marnie (1964). Ha vinto l’Oscar per la miglior fotografia per “Caccia al ladro”.

4. Jack Cardiff
Jack Cardiff è stato il primo direttore della fotografia a vincere, nel 2001, un Oscar onorario nella storia degli Academy Awards. Cardiff ha vinto il suo primo Oscar per la migliore fotografia con “Narciso nero” (1947). Ha poi vinto di nuovo con “Guerra e pace” (1956) e per la terza volta con “Fanny” (1961). Il documentario “Cameraman: The Life and Work of Jack Cardiff” (2010) ci racconta il mondo e la vita di questo straordinario artista. Michael Powell lo ha descritto come “un genio, un sognatore, un bambino”. Cardiff, oltre che occuparsi di fotografia, è stato anche regista e si è occupato di montaggio, scenografia, effetti visivi e recitazione.

5. Michael Chapman
Michael Chapman ha iniziato la sua carriera di direttore della fotografia in film come “Il Padrino” (1972) e “Lo squalo” (1975). Sarebbe diventato il direttore della fotografia preferito di Martin Scorsese per un decennio, e insieme hanno realizzato (tra i tanti) “Taxi Driver” (1976) e “Toro Scatenato” (1980). Ha smesso di lavorare nel 2007 dichiarando di non aver voglia di girare del materiale in digitale.

6. Raoul Coutard
Raoul Coutard è una delle figure più conosciute della Nouvelle Vague francese. Il suo interesse per la fotografia è iniziato quando ha trascorso undici anni in Vietnam a lavorare come fotografo di guerra. Tra i suoi film: “Fino all’ultimo respiro” (1960) di Jean-Luc Godard (1960), “Jules e Jim” (1962) di François Truffaut, “Il disprezzo” (1963) di Jean-Luc Godard, “Bande à part” (1964) di Jean-Luc Godard e “La sposa in nero” (1968) di François Truffaut.

7. Roger Deakins
Roger Deakins ha studiato graphic design da adolescente perché voleva diventare un pittore: ma a scuola ha scoperto la sua passione per la fotografia. E’ stato nominato agli Oscar per 13 film ma non ha mai vinto: Le ali della libertà, Fargo, Kundun, Fratello dove sei?, L’uomo che non c’era, L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, Non è un paese per vecchi, The Reader – A voce alta, Il Grinta, Skyfall, Prisoners, Unbroken, Sicario.

8. Tonino Delli Colli
Ha fotografato il primo film colorato italiano (Totò a colori – 1951). Tra i suoi lavori: Il buono, il brutto, il cattivo (1966), C’era una volta il West (1968) e C’era una volta in America (1984), Il nome della rosa (1986), Luna di fiele (1992), La morte e la fanciulla (1994), Accattone (1961), Mamma Roma (1962), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1966), Ginger e Fred (1986), Intervista (1987). Il suo ultimo lavoro è stato “La vita è bella” (1997) di Roberto Benigni.

9. Christopher Doyle
Christopher Doyle ha lavorato con molti registi importanti, ma la sua opera più acclamata e degna di nota è la collaborazione con Wong Kar Wai, che è durata per quindici anni. Ricordiamo: “Hong Kong Express” (1994), “In the Mood for Love” (2000) e “2046” (2004). Negli ultimi dieci anni ha fotografato “Lady in the Water” (2006) di M. Night Shyamalan, Paranoid Park (2007) di Gus Van Sant, The Limits of Control (2009) di Jim Jarmusch (2009) e Ondine – Il segreto del mare (2009) di Neil Jordan.

10. Gunnar Fischer
Gunnar Fischer è noto soprattutto per la sua collaborazione con Ingmar Bergman: Monica e il desiderio (1953), Il posto delle fragole (1957), Il settimo sigillo (1957) e L’occhio del diavolo (1960). Regalò ai film di Bergman uno sguardo espressionistico e i contrasti che intensificavano il mondo psicologico all’interno delle immagini.

11. Tak Fujimoto
Tak Fujimoto ha lavorato con molti registi famosi, come Jonathan Demme e M. Night Shyamalan. Tra i notevoli film ricordiamo “La rabbia giovane” (1973), “Una pazza giornata di vacanza” (1986), “Il silenzio degli innocenti” (1991), “Il Gladiatore” (1992), Philadelphia (1993), “Il sesto senso” (1999), Signs (2002), The Manchurian Candidate (2004), E venne il giorno (2008).

12. Conrad L. Hall
Il suo lavoro come direttore della fotografia ha attraversato quasi mezzo secolo e ha affrontato innumerevoli cambiamenti. Tra i suoi lavori: Nick mano fredda (Cool Hand Luke), regia di Stuart Rosenberg (1967), Butch Cassidy (1969) e Il giorno della locusta (1975), In cerca di Bobby Fischer (1993), American Beauty (1999), Era mio padre (2002). Ha vinto 3 premi Oscar: Butch Cassidy (1970), American Beauty (2000), Era mio padre (2003).

13. James Wong Howe
E’ stato candidato 10 volte agli Oscar: Funny Lady (1975), Operazione diabolica (1966), Hud il selvaggio (1963), Il vecchio e il mare (1958), La rosa tatuata (1955), Arcipelago in fiamme (1943), Fuoco a oriente (1943), Delitti senza castigo (1942), Abramo Lincoln (1940), Un’americana nella casbah (1938). Ha vinto l’Oscar per “Hud” (1963) e “La rosa tatuata” (1955).

14. Slawomir Idziak
Idziak ha collaborato con Krzysztof Zanussi e con Krzysztof Kieslowski. Per lui ha fotografato ad esempio “La doppia vita di Veronica” (1991) e “Tre colori: Film Blu” (1993). Negli ultimi venti anni ha fotografato molti film di Hollywood: Gattaca (1997), Black Hawk Down (2001, per cui è stato candidato all’Oscar) e Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007).

15. Janusz Kaminski
Janusz Kaminski è diventato famoso con “Schindler’s List – La lista di Schindler” (1993) che gli ha fatto vincere il suo primo Oscar (il secondo è stato per “Salvate il soldato Ryan (1999)”. Il film segna anche l’inizio della sua collaborazione con Steven Spielberg con cui ha lavorato in altri 15 film (l’ultimo in ordine di tempo è “Il GGG – Il grande gigante gentile” – 2016). Anche se le sue opere più notevoli sono state girate con Spielberg, Kaminski ha lavorato anche per produzioni più piccole, come “Lo scafandro e la farfalla” (2007).

16. Robert Krasker
L’opera più importante di Robert Krasker è la collaborazione con Carol Reed: ne “Il terzo uomo” (1949), ha usato l’illuminazione a contrasto e le angolazioni oblique per catturare l’atmosfera decadente del dopoguerra di Vienna. Il film gli ha fatto vincere un premio Oscar. Altri film importanti per la sua carriera: “Breve incontro” di David Lean (1945), “Senso” di Luchino Visconti (1954), “Giungla di cemento” di Joseph Losey (1960), “El Cid” di Anthony Mann (1961).

17. Ellen Kuras
Ha lavorato con Michel Gondry (Eternal Sunshine of the Spotless Mind [2004], Be Kind Rewind – Gli acchiappafilm [2008]) e Spike Lee (S.O.S. Summer of Sam – Panico a New York [1999], Bamboozled [2000]). Ha esordito alla regia nel 2008 con “The Betrayal – Nerakhoon”, candidato all’Oscar al miglior documentario.

18. Emmanuel Lubeszki
Il messicano Emmanuel Lubeszki ha vinto tre Oscar consecutivi per la migliore fotografia (“Gravity” nel 2014, “Birdman” nel 2015 e “Revenant – Redivivo” nel 2016). E’ stato candidato per altri lavori: La piccola principessa (1995), Il mistero di Sleepy Hollow (1999), The New World (2005), I figli degli uomini (2006) e The Tree of Life (2011).

19. Kazuo Miyagawa
Kazuo Miyagawa è stato direttore della fotografia per eccellenza del Giappone, dopo aver iniziato la sua carriera negli anni Trenta. Ha collaborato con i più grandi registi del paese, come Akira Kurosawa, Kenji Mizoguchi e Yasujiro Ozu. Tra i suoi film ricordiamo: Rashomon (1950), I racconti della luna pallida d’agosto (1953), Erbe fluttuanti (1959) e La sfida del samurai (1961).

20. Robby Müller
Robby Müller è conosciuto per la sua collaborazione con il regista tedesco Wim Wenders: Alice nelle città (1974), L’amico americano (1977), Paris, Texas (1984), Fino alla fine del mondo (1991). Ha lavorato anche con Lars von Trier (“Le onde del destino” e “Dancer in the Dark”), Pieter Bogdanovich e Jim Jarmusch (Daunbailò, Dead Man, Ghost Dog – Il codice del samurai).

21. Sven Nykvist
Lo svedese Sven Nykvist è noto soprattutto per la sua collaborazione con il regista Ingmar Bergman, che è durata venticinque anni. Ha aperto la strada all’uso della luce naturale nel cinema, ed è fortemente acclamato per la sua capacità di dare un aspetto naturalistico. Con Bergman ha lavorato ad esempio in “Come in uno specchio” (1961), “Il silenzio” (1963) e “Luci d’inverno” (1963), “Persona” (1966), “Sussurri e grida” (1973) e “Fanny e Alexander” (1982). Ha poi lavorato con Woody Allen: Un’altra donna (1988) e Crimini e misfatti (1989), con Roman Polanski (L’inquilino del terzo piano, 1976) e Andrei Tarkovsky (Sacrificio, 1986).

22. Robert Richardson
Robert Richardson ha collaborato con importanti registi come Oliver Stone (Platoon, JFK, Natural Born Killers), Martin Scorsese (The Aviator, Shutter Island, Hugo Cabret) e Quentin Tarantino (Kill Bill, Bastardi senza gloria, Django Unchained). Ha vinto tre premi Oscar per la miglior fotografia: nel 1991 con JFK; nel 2005 con The Aviator; e nel 2012 con Hugo Cabret.

23. Vittorio Storaro
Vittorio Storaro ha collaborato con Bernardo Bertolucci dal 1970 (Il conformista) al 1993 (Piccolo Buddha). Per Coppola ha fotografato “Apocalypse Now!” (1979), per il quale ha vinto il suo primo Oscar. Le altre due statuette sono arrivate per “L’ultimo imperatore” (1987) di Bertolucci e “Reds” (1981) di Warren Beatty. E’ stato candidato per “Dick Tracy” (1990).

24. Gregg Toland
“Quarto potere” (1941) di Orson Welles è un film indimenticabile, tra i migliori della storia del cinema. Parte del merito è del direttore della fotografia Gregg Toland. Ma la sua genialità risale a prima di “Citizen Kane”: tra il 1936 e il 1942 è stato nominato a sei premi Oscar: Il sergente di ferro (1935), Strada sbarrata (1937), Intermezzo: A Love Story (1939), La voce nella tempesta (1939, per cui ha vinto), Lungo viaggio di ritorno (1940) e Quarto potere (1941).

25. Sergei Urusevsky
Nei suoi primi anni come direttore della fotografia ha lavorato con Yuli Raizman, Vsevolod Pudovkin e Grigoriy Chukhrai. Il suo lavoro più conosciuto è “Quando volano le cicogne” (1957) con cui ha iniziato la collaborazione con il regista Mikhail Kalatozov. Con lui ha poi realizzato “La lettera non spedita” (1959) e “Soy Cuba (1964).

26. Haskell Wexler
La sua prima produzione ad alto budget come direttore della fotografia è stato “Il ribelle dell’Anatolia” (1963) di Elia Kazan. Tre anni dopo ha vinto il suo primo Oscar per la migliore fotografia con “Chi ha paura di Virginia Woolf?” (1966). Il secondo Oscar arriva con “Questa terra è la mia terra” (1976) ma venne candidato anche per “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (1975), Matewan (1987) e Scandalo Blaze (1989).

27. Gordon Willis
Nella sua filmografia si trovano molti film notevoli, tra i quali La trilogia del Padrino (1972, 1974 e 1990) e “Tutti gli uomini del presidente” (1976). Tuttavia, la sua collaborazione di lunga durata è stata con Woody Allen con cui ha iniziato con “Io e Annie” (1977) ed ha lavorato per ogni film fino al 1985: Manhattan (1979), Zelig (1983) e La rosa purpurea del Cairo (1985). E’ stato candidato all’Oscar per “Il padrino Parte II” e per “Zelig”, ma ha vinto un Oscar onorario nel 2010 con la motivazione “maestro di luce, ombra, colore e movimento”.

28. Freddie Young
La carriera di Freddie Young è iniziata alla fine degli anni Venti ed è durata fino agli anni Ottanta. I suoi film più importanti sono quelli con David Lean: Lawrence d’Arabia (1963), Il dottor Zivago (1965) e La figlia di Ryan (1970), e tutti e tre gli hanno portato un Oscar. E’ stato inoltre candidato per “Ivanhoe” (1952) e “Nicola e Alessandra” (1971).

29. Vadim Yusov
E’ stato il direttore della fotografia di quattro dei film più notevoli di Andrej Tarkovskij ed è noto per aver avuto una grande influenza nello stile del regista: Il rullo compressore e il violino (1961), L’infanzia di Ivan (1962), Andrej Rublëv (1966) e Solaris (1972). Ha poi iniziato una proficua collaborazione con il regista russo Sergey Bondarchuk e ricordiamo “I dieci giorni che sconvolsero il mondo” (1983).

30. Vilmos Zsigmond
Con più di 100 film, l’ungherese Vilmos Zsigmond è considerato uno dei dieci direttori della fotografia più influenti di tutti i tempi. Alcuni dei suoi lavori più significativi sono “Sugarland Express” (1974), “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977, con cui ha vinto un Oscar), “Il cacciatore” (1978) e “Blow Out” (1981). E’ stato candidato agli Oscar per “Il cacciatore” (1978), “Il fiume dell’ira” (1984) e “Black Dahlia” (2006).

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