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X-Men Apocalisse: le recensioni Straniere e Italiane

I pareri dei critici sul film di Bryan Singer

di carla
pubblicato 23 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:17

E’ nelle nostre sale dal 18 maggio X-Men: Apocalisse, diretto da Bryan Singer e interpretato da Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Evan Peters, James McAvoy, Oscar Isaac, Olivia Munn, Nicholas Hoult, Brendan Pedder, Rose Byrne. Dopo la nostra recensione ecco arrivare i commenti dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 51% di voti positivi.

Alex Leadbeater – What Culture: Un fallimento sconvolgente che porta il franchise indietro di dieci anni. Voto: 2/5

Emma Simmonds – The List: X-Men è un franchising che può contare sul notevole appeal del suo straordinario cast, ma anche questi attori non possono distrarre dal fatto che questo film è disperatamente a secco di idee. Voto: 3/5

Diva Velez – TheDivaReview.com: Il suo maldestro script iperemotivo, completamente privo di fascino e ingegno, il suo cattivo uso degli effetti speciali rendono X-Men: Apocalypse il meno riuscito dei recenti film Marvel. Voto: 2.5 / 5

Erin Free – FILMINK (Australia): Un successone con cuore, anima e cervello. Voto: 18/20

Rob Hunter – Film School Rejects: X-Men: Apocalypse fa quello che fa abbastanza bene. Il vero problema è quello che non fa.

Jeffrey Lyles – Lyles’ Movie Files: Per un franchising incentrato sull’evoluzione, qui c’è poco. E’ la stessa storia, stanca, sequenze d’azione e immagini riprodotte troppe volte da quando Singer ha iniziato la serie nel 2000. Voto: 4/10

Michelle Alessandria – Eclipse Magazine: Il primo film di X-Men ha lanciato l’era moderna del film di supereroi. Purtroppo l’ultima puntata è un miscuglio. Fa 1 passo avanti e 2 passi indietro. Voto: B-

Bruce Kirkland – Toronto Sun: il franchise ha ancora un futuro vigoroso. Voto: 4/5

Kyle Anderson – Nerdist: Credo che questo film sia solo per i fan del franchise o dei personaggi. Potrei raccomandare “X-Men – Giorni di un futuro passato” agli appassionati di fantascienza in generale, ma qui non credo ci sia molto per le persone che non hanno visto il film precedenti o conoscono bene i fumetti. Voto: 3/5

Jo-Anne Rowney – Daily Mirror (UK): Nel suo complesso offre molto di più di ciò che promette il trailer. Voto: 3/5

Tony Macklin – tonymacklin.net: è una festa golosa di effetti speciali. Voto: 2.0 / 5

Dustin Putman – TheFilmFile.com: Ha un modo di afferrare lo spettatore fin dall’inizio e non lo lascia andare fino ai titoli di coda. Voto: 3/4

Julian Roman – MovieWeb: non raggiunge le vette del genere ma è un film solidamente divertente. Evan Peters ruba la scena ancora una volta come Quicksilver. Voto: 3/5

Brian Truitt – USA Today: L’ultimo nato della saga cinematografica degli X-Men è solo X-meh. Voto: 2/4

Neil Miller – Film School Rejects: Bryan Singer dimostra di non avere più interessanti storie degli X-Men da raccontare.

Kristy Puchko – Comic Book Resources: un affare senza vita.

Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: non ci sono novità, creatività e divertimento. Voto: C

Daniel Krupa – IGN Movies: è un’avventura innegabilmente divertente e divertente. Voto: 7/10

Michael Phillips – Chicago Tribune: Ho visto di peggio di quest’anno. E di meglio. Voto: 2/4

Edward Douglas – New York Daily News: vogliamo vedere più di questi nuovi X-Men. Voto: 4/5

Scott Mendelson – Forbes: il peggior film di X-MEN mai fatto. Voto: 3.0 / 10

Greg Wakeman – CinemaBlend.com: include tutto ciò che si desidera in un film degli X-Men. Ma dopo “X-Men – Giorni di un futuro passato” sembra un po’ deludente. Voto: 3.5 / 5

Sam C. Mac – Slant Magazine: Il problema con X-Men: Apocalypse è che Bryan Singer suggerisce tante direzioni possibili e sceglie quella meno interessante. Voto: 2.5 / 4

Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) Singer gioca con il fantastico, aprendo scenari impressionanti di Tempio e Spazio, tenendo anche sull’agenda un appunto sui moltissimi mutanti di oggi.

Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) Rispetto alle precedenti esperienze, qui sembra tutto già visto. Ben confezionato, per carità, ma senza particolari elementi di rottura.

Roberto Nepoti – la Repubblica: (…) E’ chiaro che l’inflazione di divi più e meno giovani serve a moltiplicare le esche per acchiappare più pubblico possibile. Però, quando le star sono tante, diventa difficile ritagliare uno spazio adeguato per ciascuno. Le vedi passare e via, scomparire dall’azione, tornare e sparire di nuovo. E in qualche caso (pensiamo a Oscar Isaac col mascherone di Apocalypto) nemmeno le riconosci.