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Cannes 2016, The Neon Demon: recensione del film di Nicolas Winding Refn in Concorso

Festival di Cannes 2016: febbricitante racconto nella Los Angeles della moda, intrisa di erotismo, perversione e brillantini. È The Neon Demon, elegante b-movie camuffato di Nicolas Winding Refn

pubblicato 20 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:08

[quote layout=”big”]La vera bellezza è la valuta più elevata di cui disponiamo. Senza siamo nulla.[/quote]

«Volevo fare da tempo un film sulla bellezza, perché nella vita di tutti i giorni ne sono circondato». Nicolas Winding Refn introduce così il suo The Neon Demon, che a tal proposito ha da dire qualcosa di più. Partendo dalla storia di Jesse (Elle Fanning), trasferitasi a Los Angeles per sfondare nel mondo della moda. Successo che arriva, immediato, suscitando l’invidia di chi quell’ambiente lo bazzica da più tempo e non intende accettare che una novellina rubi loro la scena.

Chi credesse che il regista danese si fosse fatto intimorire dalle aspre critiche rivolte ad Only God Forgives, beh, si sbaglia. The Neon Demon conferma in modo abbagliante che tipo di cineasta voglia essere Refn, a chi voglia rivolgersi. Il suo è un viaggio febbricitante, carico di erotismo, perversione e… bellezza, per l’appunto; operazione che consiste nell’estetizzare la decomposizione di un ambiente. Quello della moda; quello di Los Angeles.

Jesse incarna la bellezza pura, naturale, quella che anche gli animi più corrotti riescono a cogliere. La differenza tra chi si relaziona al bello in maniera sana e chi coltiva con esso un rapporto deviato è che il primo gode nel contemplarla, laddove il secondo deve distruggerla: e quale modo migliore se non fagocitandola?

The Neon Demon è film di vampiri, anzi vampiresse, che in quel mondo lì hanno trovato il proprio habitat. Refn non ci risparmia nulla: violenza, necrofilia, cannibalismo, filtrando il tutto mediante un andamento meditativo, perché il regista sa che recepire la bellezza comporta dei tempi piuttosto dilatati. Il suo dipinto trova compimento in uno stile erotico, denso, elegantissimo, che contiene di per sé il messaggio.

È interessante notare come Refn sembri arrivato al punto in cui gliene freghi nulla e prosegua imperterrito a reiterare il cinema che gli piace e che perciò vuole fare. Pur sapendo di apparire pedante, ritiene che il rischio valga la candela; pochi intenderanno apprezzare questo Refn, ancora meno quelli che potranno dirsene pienamente soddisfatti. Per intenderci sui termini della questione, basti sapere che Only God Forgives a confronto sembra uno schizzo preparatorio, non fosse altro che The Neon Demon qualcosa da dire ce l’ha ed è meno fumosa.

La scalata al successo di Jesse altro non è che un pretesto per descrivere non lei ma altre tre donne, veterane del settore, che non risparmiano cattiverie e sguardi maligni da principio, ad eccezione di Ruby (Jena Malone), che della giovane modella ne è invece profondamente attratta. Solo procedendo lungo questo sentiero allucinato si ha modo di comprendere la natura di tale attrazione, malata come pressoché ogni aspetto di The Neon Demon.

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La tesi di fondo è disarmante, malgrado l’ironia di cui è venato il discorso di Refn, che in certi momenti scippa pure una risata per la grottesca assurdità di certe trovate. Il regista danese riconosce la sacralità della bellezza, dovendo di conseguenza ammettere che con certe cose c’è poco da scherzare. Il demone del neon è lo stesso che, secoli fa, si diceva si nascondesse dietro la Croce: simboli che attirano, il cui bagliore non lascia indifferenti, ma riguardo la cui attrazione bisogna sempre essere vigili. Jesse crede di avere incarnato tale pericolosità («tutti vogliono essere me») ma la verità è un’altra e non ci mette molto a scoprirlo.

Cinema difettoso, libero, nient’affatto conciliante, ma che per parecchi versi è un bene che esista. Da prendere così per com’è o da rigettare in toto, ché per il ritorno del Refn di Bronson e Drive ci potrebbe volere ancora un bel po’, posto che torni. Oggi il nostro tende più ad un percorso astratto, rimestando nel mito (qui è Narciso) laddove possibile, frequentando perciò i lidi di un surrealismo probabilmente fuori tempo massimo. Ma tant’è. Qualora invece le luci al neon e l’orrore trasfigurato di un gruppo di donne assetate di sangue nella Los Angeles dei nostri giorni vi attirasse, la deviata vicenda di questo b-movie glitterato è esattamente ciò che state cercando.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”8″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Gabriele” value=”4″ layout=”left”]

The Neon Demon (USA/Francia/Danimarca, 2016) di Nicolas Winding Refn. Con Elle Fanning, Abbey Lee, Keanu Reeves, Christina Hendricks, Jena Malone, Bella Heathcote, Karl Glusman, Desmond Harrington, Alessandro Nivola, Jamie Clayton, Charles Baker, Cameron Brinkman, Taylor Marie Hill e Chris Muto. Nelle nostre sale da mercoledì 8 giugno.

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