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Miami Beach dei Vanzina: Recensione in Anteprima

Genitori e figli all’ombra delle palme della Florida in Miami Beach, nuovo film dei Vanzina dal 1° giugno in sala.

pubblicato 26 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:57

58 film in 40 anni di carriera, 29 dei quali negli ultimi 20. Non conosce sosta l’infinita carriera di Carlo Vanzina, ovviamente accompagnato dal fratello Enrico in questa nuova commedia ‘estiva’ chiamata a prolungare la stagione dei titoli nostrani in sala: Miami Beach. Tre anni dopo Mai Stati Uniti i figli dell’indimenticato Steno sono tornati in America per provare a raccontare il mondo degli italiani che vivono a Miami, affidandosi ad attori feticcio della loro recente filmografia: Ricky Memphis (sesta collaborazione), Max Tortora (3° collaborazione in 2 anni) e Paola Minaccioni (4° collaborazione), da affiancare a Emanuele Propizio (già diretto in Torno Indietro e Cambio Vita), Giampaolo Morelli (nel 2001 volto del flop South Kensington) e due figli d’arte come Filippo Laganà e Camilla Tedeschi.

Dichiaratamente interessati a dipingere lo stereotipato mondo degli studenti italiani in un campus universitario americano, i Vanzina hanno invece quasi subito ceduto il passo all’abusato vizio della commedia degli equivoci, con annesse tracce di gratuito e forzato romanticismo. Tutto ha inizio a Fiumicino, in aeroporto. Qui si conoscono Luca (Laganà), romano figlio di Giovanni (Tortora) e Valentina (Tedeschi), milanese figlia di Olivia (Minaccioni), con i due genitori, ovviamente agli antipodi perché lui burino e lei snob, subito pronti a scannarsi. Neanche a dirlo una volta arrivati al campus i due pargoli si metteranno insieme, così come mamma e papà, dopo giorni di insulti e parolacce, finiranno per perdere la testa l’uno per l’altra. Pura avanguardia di scrittura.

Nel frattempo all’aeroporto di Roma Giulia (Neva Leoni) scappa dal padre Lorenzo (Memphis) insieme a delle sue amiche coetanee di 17 anni, volando a Miami per un festival internazionale di musica dance dove si invaghirà di Filippo (Morelli), sciupafemmine italiano immobilarista decisamente più grande a cui lei dirà di avere 24 anni. Il padre, causa scomparsa della figlia minorenne, dovrà inseguirla in America, affidandosi una volta arrivato al fancazzista fuoricorso Bobo (Propizio), buono a nulla con cui instaurerà un rapporto padre/figlio da entrambi mai realmente toccato con mano.

Carlo ed Enrico Vanzina dovrebbero correre in sala, il 16 giugno prossimo, per vedere Tutti vogliono Qualcosa di Richard Linklater, gioiello di scrittura ambientato proprio in un campus universitario a stelle e strisce, tra sesso, droghe, alcool, irriverenti volgarità e feste pazzesche, attraverso le quali il protagonista andrà incontro ad un percorso di crescita tale da trovare persino l’amore. Con il politicamente corretto Miami Beach, purtroppo, i due fratelli si sono invece fermati in un limbo decisionale, spaziando tra inconcludenti giovani e macchiettistici adulti, figli viziati e genitori ingombranti, tra assenze dolorose e presenze pressanti. Seminati skyline in lungo e in largo, il film procede tra improbabili e ripetuti incontri/scontri dei protagonisti in spiagge, bar, ristoranti e feste (430.332 abitanti conta Miami, come se non ci fossero) ed illogiche evoluzioni di trama (l’amore tra i ‘figli di’ sboccia nell’arco di 24 ore), salvandosi solo e soltanto grazie alla coppia formata da Max Tortora, assoluto mattatore, e Paola Minaccioni.

Nulla di eclatante, perché la rissa culturale tra i due è quanto di più visto nella storia della commedia italiana (romano vs. milanese), ma l’alchimia funziona a meraviglia e l’attore non sbaglia un’entrata in scena, concedendosi battute estremamente divertenti. Se non fosse per loro due, con cui più volte si ride davvero di gusto, l’intero film non avrebbe senso di esistere, perché pura e semplice cartolina estera dell’italiano medio una volta varcati i confini nazionali. Tutto tendenzialmente già visto (a partire dalla photoshoppata locandina per arrivare ai colorati ed animati titoli di testa) e fragile, dal punto di vista della scrittura, con in più l’ulteriore peso di una presenza giovanile davvero sterile.

La squadra di under 30 tirata su dai Vanzina, vedi Propizio, Laganà, Tedeschi e Leoni, non tiene il passo dei più grandi appesantendo ulteriormente la già complicata amalgama, che amalgama non avrebbe dovuto essere. Perché di ‘teen movie universitario’, in Miami Beach, non c’è niente, se non una misera festicciola di 20 secondi, un compagno di stanza che venera le brutte perché più facili da rimorchiare, la biblioteca in cui studiare, tacere e abbordare bionde Barbie e qualche ripresa dal cortile del campus, virando immediatamente sul solito rapporto ‘genitori-figli’ che da oltre 30 anni, grazie al filone cinepanettonesco inaugurato proprio dai Vanzina, la commedia nostrana ricicla ossessivamente. Con risultati ridondanti e a lungo andare neanche a dirlo controproducenti.

[rating title=”Voto di Federico” value=”5″ layout=”left”]

Miami Beach (Ita, commedia, 2016) di Carlo Vanzina; con Ricky Memphis, Max Tortora, Paola Minaccioni, Emanuele Propizio, Giampaolo Morelli, Neva Leoni, Filippo Laganà, Camilla Tedeschi, Mariela Garriga, Nina Strauss – uscita mercoledì 1 giugno 2016.