Home Recensioni Laurence Anyways di Xavier Dolan: Recensione in Anteprima

Laurence Anyways di Xavier Dolan: Recensione in Anteprima

Prima vera meraviglia di Xavier Dolan, Laurence Anyways esce nelle sale d’Italia grazie alla Movie Inspired.

pubblicato 14 Giugno 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:20

Presentato al Festival di Cannes del 2012 nella sezione Un Certain Regard, Laurence Anyways di Xavier Dolan tornò a casa con due ineccepibili premi che confermarono le infinite qualità di un autore all’epoca appena 23enne. Oltre al riconoscimento come miglior attrice per la straordinaria Suzanne Clément il film vinse una doverosa Queer Palm, ufficializzando la precoce maturità di un regista arrivato alla sua 3° opera. Ebbene rimasto per 4 anni inspiegabilmente chiuso nei cassetti della distribuzione italiana, Laurence Anyways sbarca finalmente nelle sale nostrane dopo i recenti trionfi del regista canadese, a Cannes Premio della giuria con Mommy e Grand Prix con l’ultimo Juste la fin du monde.

Un colpevole ritardo ora messo a tacere dalla Movie Inspired che segue quanto fatto pochi mesi fa dalla Teodora con Weekend di Andrew Haigh, altro titolo dal taglio glbtq troppo a lungo negato al pubblico italiano. Un film diretto e sceneggiato dal giovane Dolan, qui per la prima volta ‘solo’ regista e non protagonista dopo i ruoli ritagliati per se’ in J’ai tué ma mère e Les Amours imaginaires, che racconta con delicatezza una storia d’amore travagliata ma irripetibile, seguendo per 10 anni Laurence Alia e Fred Belair.

laurence-anyways-trailer-italiano-foto-e-poster-del-film-di-xavier-dolan-7.jpg

I due si conoscono sul set di un film verso la fine degli anni ’80 e si innamorano perdutamente. Poi improvvisamente, nel giorno del proprio trentesimo compleanno, Laurence rivela ad una sbigottita Fred il suo più inconfessabile desiderio: quello di diventare donna. Inizialmente sconvolta da quanto appena scoperto, Fred accetta di rimanere al suo fianco perché convinta che l’amore possa andare oltre la pura fisicità, appoggiando così il cambio di sesso di Laurence, che con coraggio si presenta ai propri studenti in abiti femminili. Dopo aver passato decenni sott’acqua, ad annaspare perché privo di ossigeno all’interno di quel corpo che non gli apparteneva, Laurence inizia di fatto una nuova vita, librandosi in volo come se fosse una libellula, ma il peso dello stigma sociale, i continui sguardi altrui, il rifiuto di amici, genitori e colleghi di lavoro finiranno per alimentare un’inattesa incompatibilità di coppia che neanche a dirlo travolgerà entrambi.

165 minuti. Tanto dura l’arco narrativo dipinto da un Dolan in stato di grazia nel raccontare la ‘logica del cuore’, ovvero quel sentimento chiamato ad andare oltre le differenze di genere. Preciso nei dettagli, studiato nelle inquadrature, nei costumi, nelle acconciature, nei colori e travolgente nella colonna sonora interamente anni ’80 e ’90, Laurence Anyways è un trionfo di scrittura, recitazione e neanche a dirlo di regia, seguendo come un’ombra le vite di questi due eterni innamorati frenati dal perbenismo e dal conformismo di quegli anni.

Nel 1990 la transessualità era ancora considerata una ‘malattia mentale’, eppure Laurence, professionalmente e sentimentalmente appagato, avendo trovato la propria anima gemella, accetta il rischio di compromettere tutto pur di vivere pienamente la propria persona. E dopo 3 decenni di menzogne diventare donna. Inevitabili saranno le conseguenze, che i due vivranno per 10 anni tra rotture, litigi e riconciliazioni, in un crescendo emozionale che il 23enne Xavier monta con pura maestria, tra scene oniriche e voce fuori campo, salti temporali e commoventi incontri che porteranno il protagonista a diventare scrittrice, poetessa, figlia.

Mai banale nella propria evoluzione, Laurence Anyways da’ voce e spazio agli emarginati tra gli emarginati, ovvero a quei transessuali che solo in questi ultimi anni si sono finalmente fatti spazio tanto in cinema (Tangerine) quanto in televisione (Transparent), uscendo dalla botola dell’Universo glbtq in cui erano stati segregati. Attraverso la forza dirompente dell’amore Dolan sogna di far scomparire i confini tra ciò che viene considerato normale e ciò che viene discriminato, con quei titoli di apertura incisi sui penetranti sguardi altrui che trafiggono il cuore. Un ‘elogio della normalità‘ che prende vita grazie alle superbe prove di Melvil Poupaud, ipnotico Laurence, e Suzanne Clément, maestosa Fred dilaniata dall’incompatibilità tra l’amore che prova nei confronti di lui e la sua nuova esistenza, che lo vuole come una lei.

Stilisticamente già riconoscibile, perché l’impronta Dolan è ormai diventata un marchio di fabbrica del cinema di qualità di questi ultimi anni, e narrativamente incalzante, Laurence Anyways è un inno alla gioia della ‘diversità’, vista come traguardo da raggiungere e accettare senza cedere a compromessi. Una pellicola dalla sensibilità e dalla potenza disarmante, perché scritta e diretta da un ragazzo di appena 23 anni. Un talento unico, una perla rara della cinematografia mondiale poi esplosa definitivamente ma già nel 2012 in grado di realizzare una simile meraviglia, ora finalmente pronto ad abbracciare l’ammirazione del pubblico italiano. Nella speranza che anche gli altri 3 film ancora inediti del regista canadese possano seguirne le orme.

[rating title=”Voto di Federico” value=”9.5″]
[rating title=”Voto di Gabriele” value=”8″]

Laurence Anyways (Canada, 2012, drammatico) di Xavier Dolan; con Melvil Poupaud, Suzanne Clément, Nathalie Baye, Monia Chokri, Yves Jacques – uscita giovedì 16 giugno 2016.