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Mia madre fa l’attrice: recensione in anteprima

La prova documentaria di una riconciliazione, quella tra la madre e un figlio. Malgrado il tenore leggero e tendenzialmente divertente, Mia madre fa l’attrice è ritratto delicato, nonché un sentito omaggio di Mario Balsamo a sua mamma

pubblicato 27 Giugno 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 09:47

Chi è Silvana Stefanini? Un passato d’attrice in film che, candidamente, nemmeno lei ricorda, in realtà Silvana è semplicemente la mamma di Mario Balsamo, che ha diretto questo piccolo ma caloroso documentario, semplice e diretto come lo è il suo titolo: Mia madre fa l’attrice. Fa, non faceva, perché mentre per Balsamo è evidente che non si tratti di finzione, per Silvana è invece un’occasione per rispolverare quelle doti recitative per chissà quanto tempo sopite.

Un viaggio che alterna la dolcezza di un figlio che ha smesso di voler capire quella madre che ha sempre tanto amato, tanto da non sopportarla, e con cui in qualche modo vuole riconciliarsi prima che sia troppo tardi. Non stiamo lì a girarci intorno: Silvana è anziana, vedova da diverso tempo. Quanto tempo ha suo figlio per dimostrarle che, malgrado tutto, lei è stata e forse rimarrà a vita il suo centro? Lo dice pure Balsamo: «ci ho messo del tempo per scollarmela di dosso», l’idea della madre, s’intende, non la madre di per sé. Un mettersi a nudo che richiede anche un po’ di coraggio, sì, pure al tempo di Facebook, YouTube e chi per loro; d’altronde, a chi scrive pare chiaro, il regista lo fa per quella che in fin dei conti è sempre stata la donna della sua vita.

Noi figli, specie se maschietti, magari nemmeno legati alla madre nella misura in cui lo è Balsamo, potremmo pure non arrivare a capire; le mamme, invece, loro sì che capiscono e, a prescindere dall’età, è facile che da un ritratto del genere, così farsesco e disimpegnato, potrebbero pure ricavarne occhi gonfi di lacrime. A tutti gli altri invece non resta che sorridere per certe situazioni, certi episodi, come quando madre e figlio tentano di rimettere in scena la sequenza di un vecchio film che l’anziana signora nemmeno ricorda, se non il titolo.

E farci sorridere è l’unica per agganciarci, data l’intimità della vicenda, il solo modo di rendere anche noi partecipi di questa riconciliazione, di cui Mia madre fa l’attrice non è che la prova visiva, dato che il processo si è evidentemente consumato anni e anni fa. Forse venti, così come a quando risalgono le immagini di un pranzo in piena campagna, in cui Mario illustra alla più giovane mamma il progetto di quello che poi sarebbe diventato Mia madre fa l’attrice per l’appunto. Un’intuizione interessante, dal nostro punto di vista, poiché ci consente di conoscere la Silvana con cui Balsamo ha dovuto fare i conti, autoritaria, forte, più incazzosa della donna a cui invece oggi non par vero poter trascorre un pomeriggio col figlio che di solito passa e se ne va nel giro di poco.

Magari non tutti coglieranno il sottile ma significativo lavoro di regia operato da Balsamo, che riesce a guidare la madre senza imporle alcunché, ora dandole l’impressione di star recitando, ora cogliendo invece quella frase, quel gesto o finanche quella semplice parola che dice più di quanto un qualsiasi copione avrebbe potuto contemplare in pagine e pagine. Roba per pochi simili sfumature, va detto, ché un pubblico meno smaliziato tenderebbe a dare troppe cose per scontate. Smettendo infatti l’abito di chi prova ad analizzare il film, e dandosi da normale spettatore, resta comunque quel piacevole tepore che la tenerezza di fondo riesce a generare.

Mia madre fa l’attrice è una lettera d’amore, e come tutte le lettere d’amore, amore vero, non è alla portata di tutti; Balsamo smorza costantemente, non vuole che il suo lavoro si risolva in un posticcio trionfo del sentimentalismo, proprio perché di sentimenti ce ne sono, non il contrario. Un piccolo regalo, alla mamma, certo, ma anche a sé stesso. Perché se Silvana è la protagonista, come certamente è, può esserlo in virtù di chi l’accompagna, non come regista ma come figlio. Lui, Mario, cerca di stare quanto più possibile in disparte; ma hai voglia a scomparire dietro le gambe della mamma per timidezza; il non più giovanissimo Balsamo lo sa e tocca esporsi quanto basta per far capire a noi chi è la mamma.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”6″ layout=”left”]

Mia madre fa l’attrice (Italia, 2015), di Mario Balsamo. Con Silvana Stefanini e Mario Balsamo. Nelle nostre sale da giovedì 25 agosto.

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