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The Zero Theorem – Tutto è vanità: le recensioni Straniere

I critici commentano così il film di Terry Gilliam

di carla
pubblicato 12 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 09:17

E’ nelle nostre sale dal 7 luglio The Zero Theorem – Tutto è vanità diretto da Terry Gilliam e interpretato da Matt Damon, Christoph Waltz, Ben Whishaw, Tilda Swinton, David Thewlis, Melanie Thierry, Lucas Hedges, Sanjeev Bhaskar, George Remes. Dopo la nostra recensione, ecco i commenti dei critici Stranieri. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 51% di voti positivi.

Ty Burr – Boston Globe: Anche quando si ripete, Terry Gilliam è unico nel suo genere.

Barbara Vandenburgh – Arizona Republic: è pieno di energia, marchio maniacale di Gilliam, ma la messa a fuoco e l’esecuzione sono così morbide che l’energia finisce per deragliare il film invece che tonificarlo. Voto: 3/5

Matt Zoller Seitz – RogerEbert.com: Ogni personaggio rimane ostinatamente e elusivamente astratto. Voto: 2.5 / 4

Tomas Hachard – NPR: Per la maggior parte, gli occhi di Gilliam annegano la performance degli attori, e in questo caso l’effetto è viziato da una familiarità distinta per il suo mondo immaginario.

Joe Neumaier – New York Daily News: Se siete inclini a cadere nelle fantasie inebrianti di Terry Gilliam, questo film non vi deluderà. Ma può lasciare un sentimento di vaga insoddisfazione. Voto: 3/5

Kyle Smith – New York Post: un altro progetto la cui narrazione viene inghiottita nel suo design. Voto: 1.5 / 4

Peter Howell – Toronto Star: Come al solito con i film di Gilliam, è più piacevole da vedere che da analizzare. Voto: 2/4

Todd Gilchrist – TheWrap: pieno di caratteristiche stilistiche di Gilliam – le realtà su più livelli, la prepotente tecnologia, la paranoia istituzionale e, naturalmente, il romanticismo eccentrico – sembra un viaggio personale nelle sue convinzioni, in quanto fissa il divario tra ragione e fede.

Leslie Felperin – Variety: Finisce per dissolversi in un groviglio di battute poco divertenti e in idee cotte a metà.

Jason Bailey – Flavorwire: Anche se non corrisponde ai suoi capolavori precedenti, Gilliam riesce spesso a ritrovare lo spirito antiautoritario e la vorticosa qualità dei suoi migliori lavori.

Rob Lowman – Los Angeles Daily News: ci sono alcuni folli voli di fantasia ma non è mai abbastanza. Voto: 2/4

John Wirt – Advocate (Baton Rouge, LA): finisce in un vicolo cieco che ci fa chiedere: è tutto qui? Voto: 2/4

Todd Jorgenson – Cinemalogue.com: Christoph Waltz è avvincente come sempre, ma non è proprio chiaro quello che il regista sta cercando di dire, il suo messaggio esistenziale si perde in questo esercizio irregolare.

Betty Jo Tucker – ReelTalk Movie Reviews: i costumi colorati e la scenografia, oltre ad alcuni effetti speciali entusiasmanti ci regalano alcune scene notevoli, ma anche gran parte del film sembra ripetitivo e confusionario.