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Venezia 2016, Indivisibili di Edoardo De Angelis: Recensione in Anteprima

Applausi a scena aperta alla Mostra del CInema di Venezia per la visionaria favola di periferia di Edoardo De Angelis. Indivisibili.

pubblicato 4 Settembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 06:08

Due anni dopo Perez, nel 2014 presentato fuori Concorso, il 38enne Edoardo De Angelis è tornato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia grazie a Indivisibili, 3° lungometraggio in questo caso inserito all’interno delle Giornate degli Autori. Un progetto atteso e accolto da lunghi applausi al termine della proiezione ufficiale, con straordinarie protagoniste le gemelle Fontana, ex concorrenti di un talent show musicale oramai diventate attrici a tutti gli effetti.

Gemelle nella vita reale e gemelle anche sul grande schermo, ma siamesi. E qui sta la particolarità del film di De Angelis, perché Dasy e Viola (palese e da rimarcare l’omaggio alle gemelle di Freaks di Tod Browning: Daisy e Violet Hilton) sono attaccate all’altezza del bacino. Nate l’una appiccicata all’altra. Indivisibili, per l’appunto, come il titolo della canzone più famosa presente nel loro ricco repertorio di stampo partenopeo.

Le due, trainate da un padre-agente con il vizietto per il gioco d’azzardo e da una madre dipendente da alcool e cannabis, si muovono con padronanza tra feste di matrimonio, comunioni, prediciottesimi e serenate, tanto dall’essere delle vere e proprie star della provincia campana. Tutti le cercano, le ammirano e vogliono ‘toccarle’, proprio lì dove c’è un lembo di pelle e carne a tenerle unite. Perché porta fortuna, dicono gli altri. Neanche fossero sante da venerare. A cambiare le carte in tavola l’arrivo di un manager di successo, che promette loro una carriera ‘alla Anna Tatangelo’, e soprattutto di un medico chirurgo, che svela una verità a loro sempre taciuta: non sono affatto indivisibili. Possono separarsi tramite intervento dopo un’intera vita passata fisicamente unite, ma facendolo, neanche a dirlo, spezzeranno l’incantesimo di un legame fino a quel momento viscerale.

Un disperato ritratto contemporaneo. Uno spaccato sociale che vede due belle e talentuose adolescenti di appena 18 anni sfruttate facendo leva su una clamorosa menzogna. Dietro la loro voce, cristallina e da coltivare, è infatti cresciuta negli anni una corte dei miracoli che succhia denaro ed energie, alimentando un’oscena bugia per salvare faccia e conto in banca.

De Angelis, 5 anni fa esordiente in sala con il sottovalutato Mozzarella Stories, osserva da vicino un Paese allo sfascio e di disperati, tra nani, preti-impresari che vendono indulgenze, padri-padroni, prostitute, malavitosi e viscidi approfittatori. Un freak show che vede le due gemelle spettatrici, più che protagoniste a cui scattare foto ricordo, perché i veri mostri da circo ruotano indisturbati attorno a loro.

Lirico in certi frangenti ma nella maggior parte dei casi splendidamente reale nei crudi contenuti raccontati e rappresentati, il visionario De Angelis avrebbe probabilmente meritato il più ambito Concorso veneziano. Quello che ha il Leone d’Oro come agognato traguardo finale. Merito di un’opera che trasuda fascino e malinconia, orrore e dolcezza. Un atipico coming of age, perché le due gemelle siamesi saranno costrette a ‘crescere’, che prende il via da una separazione. Una dolorosa separazione per maturare definitivamente, qui raccontata con grazia all’interno di una favola contemporanea che guarda alla vita quotidiana di provincia.

Accompagnato dal bellissimo tema musicale di Enzo Avitabile, Indivisibili oscilla volutamente tra sogno e realtà, tra Garrone, Kusturica e Fellini, pennellando con eleganza il simbiotico e quasi cronenberghiano rapporto tra le incredibili Marianna Fontana e Angela Fontana. Tanto uguali eppure così diverse, con la prima cattolicissima, perennemente affamata, timida e felice nella propria vita ‘siamese’, e la seconda sognatrice, caparbia, sessualmente curiosa e desiderosa di dividersi dalla sorella per iniziare a vivere un’esistenza finalmente ‘normale’. Definirle brave, onestamente parlando, è un eufemismo, vista la forza e la credibilità con cui trascinano la pellicola. Al loro fianco attori scelti con cura per i ruoli poi interpretati, ovvero Peppe Servillo, Antonia Truppo (recente David di Donatello grazie a Jeeg Robot), Massimiliano Rossi e Tony Laudadio, con il fidato Ferran Paredes Rubio, da sempre al fianco di De Angelis, autore della splendida fotografia. Una fiaba neomelodica che attrae ondeggiando pericolosamente tra kitsch estremo e sublime, confermando ulteriormente il momento d’oro di un cinema italiano che guarda finalmente ai generi, provando a diversificare la propria produzione con coraggio ed elevata qualità.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]

Indivisibili (Ita, drammatico, 2016) di Edoardo De Angelis; con Marianna Fontana, Angela Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Toni Laudadio, Marco Mario De Notaris, Gaetano Bruno, Gianfranco Gallo, Peppe Servillo, Antonio Pennarella – uscita giovedì 29 settembre 2016.