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Stasera in tv: “Anime nere” su Rai 3

Rai 3 stasera propone “Anime nere”, film drammatico del 2014 diretto da Francesco Munzi e interpretato da Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane e Barbora Bobuľová

pubblicato 23 Settembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 05:32

 

Cast e personaggi

Marco Leonardi: Luigi
Peppino Mazzotta: Rocco
Fabrizio Ferracane: Luciano
Anna Ferruzzo: Antonia
Giuseppe Fumo: Leo
Barbora Bobuľová: Valeria
Aurora Quattrocchi: Rosa
Paola Lavini: madre di Lucia

 

La trama

In una terra dove il richiamo delle leggi del sangue e il sentimento della vendetta
possono ancora avere la meglio su tutto, prende vita la storia di una famiglia criminale calabrese. Una vicenda che inizia in Olanda, passando per Milano,
fino in Calabria, sulle vette dell’Aspromonte, dove tutto ha origine, e fine.

Anime Nere è la storia di tre fratelli, figli di pastori, vicini alla ‘ndrangheta, e della loro anima scissa. Luigi, il più giovane, è un trafficante internazionale di droga. Rocco, milanese adottivo, dalle apparenze borghesi, imprenditore grazie ai soldi sporchi del primo. Luciano, il più anziano,che coltiva per sé l’illusione patologica di una Calabria preindustriale, instaurando un malinconico e solitario dialogo con i morti. Leo, suo figlio ventenne, è la generazione perduta, senza identità. Dagli avi ha ereditato solo il rancore e il futuro è un treno che per lui sembra già passato. Per una lite banale compie un atto intimidatorio contro un bar protetto dal clan rivale. In qualsiasi altra terra, sarebbe solo una ragazzata. Non in Calabria, tantomeno in Aspromonte. È la scintilla che fa divampare l’incendio. Per Luciano è di nuovo il dramma che si riaffaccia dopo tanti anni dall’uccisione dle padre. In una dimensione sospesa tra l’aracaico e il moderno i personaggi si spingono fino agli archetipi della tragedia.

 

 

 

Note di regia

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Ho girato nel paese che la letteratura giudiziaria e giornalistica stigmatizza come uno dei luoghi più mafiosi d’Italia, uno dei centri nevralgici della ‘ndrangheta calabrese: Africo. Quando raccontavo che avrei voluto girare lì, tutti mi dissuadevano dal farlo: troppo difficile la materia, troppo inaccessibile, troppo pericoloso. Era un film impossibile. Ho chiesto allo scrittore di Anime Nere, da cui il film è liberamente tratto, Gioacchino Criaco, di aiutarmi. Sono arrivato in Calabria carico di pregiudizi e paure. Ho scoperto una realtà molto complessa e variegata. Ho visto la diffidenza trasformarsi in curiosità e le case aprirsi a noi. Ho mescolato i miei attori con gli africesi, che hanno recitato, lavorato con la troupe. Senza di loro questo film sarebbe stato più povero. Africo ha avuto una storia di criminalità molto dura che però può aiutare a comprendere tante cose del nostro paese. Da Africo si può vedere meglio l’Italia.Tutto ha avuto inizio con la lettura del romanzo: la vicenda di tre figli di pastori, Luigi, Luciano e Rocco che diventano trafficanti internazionali di droga, in giro per il mondo, ma che continuano a vivere seguendo i battiti del proprio sperduto paese calabrese dove tutto nasce e finisce. Non è un mistero che dall’Aspromonte, caprai ed ex caprai, ormai raffinatisi attraverso studi e viaggi, abbiano mosso e – le cronache insistono- muovano tuttora, tonnellate di cocaina grazie ad una sapiente tessitura di rapporti criminali costruita nei decenni, a partire dalle fortune messe su dai proventi dei sequestri di persona. La Bolivia e i borghi abbandonati, Milano e la finanza, le capre e l’Aspromonte, l’ arcaico e ed il moderno negli stessi personaggi, una materia ricchissima che mi lasciava immaginare la possibilità di un film mai visto. Pochi giorni dopo la lettura del romanzo, ero già in Calabria, con l’approccio e la curiosità di un documentarista o di un antropologo. Tra stesura della sceneggiatura, riscritture, casting per tutta la provincia di Reggio Calabria, sopralluoghi, accompagnati dalle difficoltà per il reperimento dei finanziamenti necessari, infine le agognate riprese, sono passati quasi tre anni. [Francesco Munzi]

 

Curiosità e colonna sonora

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  • Il film è liberamente tratto dell’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco.
  • Il film è stato presentato in concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove ha ricevuto 3 riconoscimenti: Premio Pasinetti al miglior film a Francesco Munzi, Premio Fondazione Mimmo Rotella a Luigi Musini e Premio Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati a Francesco Munzi.
  • Il film è stato candidato a 16 David di Donatello vincendo in 9 categorie: Miglior film, Miglior regista (Francesco Munzi), Migliore sceneggiatura (Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci con la collaborazione di Gioacchino Criaco), Miglior produttore (Cinemaundici e Babe Films con Rai Cinema), Migliore fotografia (Vladan Radovic), Miglior montaggio (Cristiano Travaglioli), Miglior colonna sonora (Giuliano Taviani), Migliore canzone originale (Giuliano Taviani per il brano “Anime nere”) e Miglior sonoro (Stefano Campus).
  • Il film è stato candidato a 7 Nastri d’Argento vincendo in 3 categorie: Migliore sceneggiatura (Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci con la collaborazione di Gioacchino Criaco), Miglior produttore (Cinemaundici e Babe Films con Rai Cinema) e Migliore montaggio (Cristiano Travaglioli).
  • Le musiche originali del film composte da Giuliano Taviani e Leo Rosi sono state premiate con due David di Donatello.
  • La colonna sonora include il brano “Anime Nere” scritto da Giuliano Taviani, interpretato da Massimo De Lorenzo e premiato con un David di Donatello per la Migliore canzone originale.

[quote layout=”big” cite=”Giuliano Taviani]Uno degli aspetti più coinvolgenti del mestiere di compositore per il cinema e’ quello di doversi ogni volta spogliare dei propri vecchi costumi per indossare quelli adatti al film su cui si sta lavorando, ma allo stesso tempo, riuscire a confermare la propria personalità’ e la propria poetica musicale. Ogni film e ogni regista sono un mondo a se’. Questo e’ il mio terzo lungometraggio con Francesco Munzi, ma la nostra collaborazione ha origine sin dai suoi primi cortometraggi. Posso dire che conosco ormai bene il mondo poetico di Francesco, e sono orgoglioso di farne parte. Al contrario delle commedie, in cui spesso si richiede un cospicuo uso delle musiche, le colonne dei film di Francesco sono estremamente severe, quasi al limite dell’ascetismo. Proprio per questo ogni intervento musicale deve caricarsi di una particolare emozionalità. In un mondo nero, in un mondo di sconfitti, di gente senza speranza, Francesco racconta le anime dei suoi personaggi. Con le loro scelte di fronte al destino, con le loro pulsioni vitali primordiali, storie che hanno a che fare con le tragedie greche. Anche per questo, per un compositore, essere la parte creativa delle musiche dei suoi film è un privilegio.[/quote]

 

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1. Anime nere – Giuliano Taviani
2. Calabria – Giuliano Taviani
3. Carro – Giuliano Taviani
4. San Leo – Giuliano Taviani
5. Tallura – Giuliano Taviani
6. Loony lounge – Leo Rosi
7. Love you in every life – Leo Rosi
8. Out of love – Leo Rosi
9. You’ll be mine – Leo Rosi