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Bad Moms – Mamme molto cattive: recensione in anteprima

Commedia leggera ma che non manca di offrire qualche spunto interessante, senza rinunciare per un secondo alla propria connaturata vocazione all’intrattenimento spensierato. Bad Moms funziona grazie anche alle sue esuberanti protagoniste, Kathryn Hahn in particolar modo

pubblicato 5 Ottobre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 05:13

Amy (Mila Kunis) è una di quelle mamme alle quali davvero non si può chiedere di più; malgrado si faccia in quattro però, cercando di bilanciare famiglia e lavoro, la perfezione alla quale sotto sotto aspira resta una chimera. La vediamo allora inanellare tutta una serie di episodi maldestri, sempre di corsa, incapace di godersi anche solo una delle dimensioni entro cui opera: in famiglia il marito è un mezzo fannullone, i figli la inceneriscono con lo sguardo, al lavoro si occupa di tutto ma è attorniata da millennials che davvero non capiscono il suo stakanovismo, giudicato un residuo della generazione precedente.

Sia chiaro, Bad Moms è in tutto e per tutto una commedia d’intrattenimento, ed i 170 milioni al box office sono lì a testimoniare quanto l’ermetismo di opere con ben altre ambizioni le sia estraneo. Ed in tal senso funziona, è scritto con criterio, fa sorridere laddove non ridere in svariati passaggi, senza nemmeno strafare, al netto del turpiloquio, ricorrente e affascinante, oltre che le inevitabili allusioni sessuali, motore di alcune svolte non da poco peraltro. Epperò il film di Jon Lucas e Scott Moore riesce al tempo stesso a coniugare la sua connaturata leggerezza con qualcosa di più, che in realtà è qualcosa di meno: il meno consistendo nella capacità di non strafare.

Amy infatti, dopo l’ennesima giornata massacrante su tutti i fronti, dopo aver tra l’altro scoperto che da mesi il marito si fa le seghe in webcam sempre con la stessa ragazza, decide di lasciarsi andare: inutile risalire la corrente quando questa va al di là delle tue forze. Per noi è invece inutile star lì a soppesare la credibilità di una madre che di punto in bianco decide di non preparare la colazione ai figli, di non andare a lavoro, di fare la stupida in giro; fa sorridere la cosa, e tanto basta. L’incontro che scompagina la sua esistenza è però quello con Kiki (Kristin Bell) e Carla (Kathryn Hahn), le due madri freaks che bazzicano la scuola dei figli, un ambiente ovattato e rigidamente retto da Gwendolyn (Christina Applegate), classica stronza piena di soldi che per compensare la noia si dà una missione per cui nessuno l’ha chiamata, in questo caso il coordinamento delle attività scolastiche a tutto tondo.

Perché Bad Moms staziona anche da quelle parti lì, cioè il ritratto di una sincera ancorché stramba solidarietà femminile, sebbene declinata alla maternità, comune denominatore di queste mamme a cui l’idea di essere tali piace ma «mollami», non sopportando più la pressione di dover da sole reggere tutto. Però no, non c’è nulla di politicamente scorretto, anche perché si sarebbe ripercosso come una forzatura, un’altra, in un contesto dove c’è già abbastanza di “costruito”. Le tre donne cominciano a frequentarsi ma il vero ago della bilancia è Carla, il personaggio più riuscito: lei è già una «cattiva mamma», cosa che ostenta rumorosamente, abbordando i padri che portano i propri figli a scuola, vestendosi in maniera appariscente e tenendo in generale un atteggiamento piuttosto anti-conformista rispetto a quello molto più inquadrato praticamente di tutte le altre mamme. E poi, manco a dirlo, è felicemente divorziata da così tanto tempo che non t’immagini nemmeno sia stata sposata.

Come si può intuire Bad Moms fa leva più che sulla realtà di certi ecosistemi sul luogo comune, su meccanismi che forse oramai sono superati ma su cui ancora è possibile ironizzare e farlo ottenendo un buon riscontro. Rispettando quasi sempre i tempi comici, concedendosi qua e là degli exploit pop che in fin dei conti ci stanno. Il titolo dice parecchio sul tono ed il sarcasmo di fondo, definendo «cattive» mamme che semplicemente vogliono il proprio spazio, stufe di doversi conformare ad un ideale irraggiungibile, senza per questo rifiutare la maternità, comunque centrale nel loro percorso.

Perché questo sono tutte le protagoniste del film, donne e mamme, non solo una di queste due definizioni. Certo, il finale telefonato ed oltremodo didascalico, vagamente moralistico, riporta coi piedi per terra, ma c’era d’aspettarselo. Una chiusa che in altri casi potrebbe pure essere considerata uno scivolone, se non fosse che Bad Moms non promette niente di più ma, anzi, pur dichiarando in partenza il proprio programma, riesce ad inserire qua e là qualche elemento interessante. Ad ogni modo non lo si veda come una sorta di Una notte da leoni o Project X riadattato, sebbene il filone grossomodo sia quello ed ai produttori non sia dispiaciuto giocare sull’equivoco in sede di promozione; restereste delusi. Fermo restando, come già evidenziato, che si tratta di una commedia che funziona, per nulla scriteriata come si sarebbe portati a supporre, a torto o meno.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”6″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Carla” value=”5″ layout=”left”]

Bad Moms – Mamme molto cattive (Bad Moms, USA, 2016) di Jon Lucas e Scott Moore. Con Mila Kunis, Kristen Bell, Kathryn Hahn, Jay Hernandez, Annie Mumolo, Jada Pinkett Smith, Christina Applegate, Emjay Anthony, Oona Laurence, David Walton, Kesha, Ann Mahoney e Lilly Singh. Nelle nostre sale da mercoledì 12 ottobre.