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Che vuoi che sia di Edoardo Leo: Recensione in anteprima

Edoardo Leo realizza la sua miglior commedia da regista con Che vuoi che sia, dal 9 novembre al cinema.

pubblicato 4 Novembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 04:22

Sei anni fa sorprendentemente regista con il delizioso Diciotto anni dopo, Edoardo Leo ha da allora girato 15 film, 3 dei quali da lui anche diretti e sceggiati, ovvero Buongiorno Papà, Noi e la Giulia e Che Vuoi che Sia, in uscita il prossimo 9 novembre con distribuzione Warner. Un progetto, quest’ultimo, sceneggiato ad 8 mani e in grado di confermare, casomai ce ne fosse ancora bisogno, l’inesauribile vena di scrittura di un 44enne che ha finalmente trovato la quadratura del cerchio. Ancor più di Noi e la Giulia, vincitore di due Nastri, due David, un Globo d’Oro e due Ciak d’Oro, Che vuoi che sia guarda infatti alla commedia di qualità, con fare mai banale e visibilmente legato alla quotidianità che stiamo vivendo.

Claudio e Anna sono innamorati ma hanno pochi, pochissimi soldi in tasca. Precaria della scuola da 800 euro al mese lei, laurea in ingegneria elettronica con pc da aggiustare nel negozietto dello zio lui. Da tempo i due rimandano il sogno di formare una famiglia, perché non saprebbero proprio come crescere quel tanto atteso figlio. Tutto potrebbe cambiare dinanzi ad una geniale idea avuta da Claudio legata ad un’innovativa app, per la cui realizzazione servono però 20.000 euro, da rastrellare on line tramite il crowdfunding. Peccato che i giorni passino e il contatore faccia fatica a crescere, perché il ‘popolo di Internet’, si sa, va pazzo solo e soltanto per due cose: le minchiate e il sesso. Complice una ricca sbornia, una sera Claudio e Anna pubblicano un video sulla pagina del crowdfunding annunciando al mondo che gireranno un porno amatoriale, nel caso cui in cui il traguardo dei 20.000 euro venisse raggiunto. Una provocazione bella e buona che incredibilmente diventa virale, tramutando i due poveracci in casi mediatici nazionali. Inevitabili le conseguenze private e professionali, mentre il contatore crescere raggiungendo l’astronomica cifra di 250.000 euro. Soldi che potrebbero bastare per comprar casa, lanciare l’app e dare il via ad una famiglia. Quindi che fare, accettare o meno l’indecente proposta. Ha davvero un prezzo l’intimità di coppia?

Se lo scorso anno fu Perfetti Sconosciuti a sottolineare la sempre più ingombrante presenza dei telefonini all’interno delle nostre vite, con Che vuoi che sia Leo guarda direttamente al mondo del web, creatore di mostri che quotidianamente riempiono pagine di giornali e talk show. Una visione drammaticamente e amaramente divertente, quella con cura sceneggiata da Leo, Alessandro Aronadio, Marco Bonini e Renato Sannio, probabilmente ‘ispirati’ dalla serie Black Mirror nel pennellare i lineamenti di un’Italia social in cui la condivisione con dei totali sconosciuti sembrerebbe esser diventata ‘tutto’. Una ‘gogna mediatica’, quella alimentata giorno dopo giorno dal web, qui riproposta in chiave farsesca, ferocemente esilarante ma anche dolorosamente inquietante, accendendo i riflettori su una società che non guarda più all’istruzione, al merito e ai titoli di studio bensì ai numero di like Facebook, Instagram e Twitter. La dignità di ognuno di noi, fa notare Leo, è spesso appesa ad un ‘mi piace’.

Claudio e Anna, interpretata da una bravissima Anna Foglietta, non sono altro che due 40enni disposti persino a svendere la propria intimità, pur di ruscire a tirarsi fuori dalle sabbie mobili di una crisi sociale che ha divorato un’intera generazione. Ma non per fare ‘soldi facili’ con cui smettere di lavorare, tutt’altro, bensì per porre della basi con cui potersi costruire un lavoro, nonché il proprio futuro. Una decisione estrema, quella di accettare o meno la realizzazione di un sex tape alla modica cifra di 250.000 euro, che li travolgerà in poche settimane, trasformandoli in star del web, in influencer ammirati, odiati, invidiati e criticati, tra selfie pagati a peso d’oro con un determinato prodotto in bella vista e serate in discoteca, mentre amici e famigliari si dividono sul da farsi. Leo, che con ferocia prende di petto una realtà ahinoi veritiera, sfrutta così nel migliore dei modi lo strumento della commedia per criticare il sistema, evidentemente malato e andato fuori dai giri dopo l’avvento della rete che tutto stritola e beatifica, mentre il lavoro langue e il crollo delle nascite si fa sempre più preoccupante. Perché far figli costa.

Al fianco dei due protagonisti, innamorati anomali in quanto legati da una spiccata ironia che li vede costantemente sulla stessa linea d’onda, spazio a grandi caratteristi e a impeccabili personaggi secondari. Su tutti un travolgente Rocco Papaleo, che con dolore vive sulla propria pelle la maledetta ‘modernità’ che ha coinvolto persino la moglie 50enne, e un esilarante Massimo Wertmüller, padre romanaccio di Leo con donna rumena incinta che da subito, dinanzi all’ipotesi ‘porno’, manifesta tutte le proprie perplessità. Perché i figli si son sempre fatti, da che mondo e mondo, e anche senza la facilitazione delle tasche piene, ma cavalcando con orgoglio e schiena dritta l’antico motto ‘in qualche modo faremo‘.

Leo, che è enormemente cresciuto anche come regista, esagera probabilmente nel numero di finali, che si susseguono negli ultimi 15 minuti con fare esagerato, chiudendo però nel più cinico, frustrante e devastante dei modi, che di fatto conferma quanto detto dal mai dimenticato Umberto Eco:

[quote layout=”big”]”I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. “Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.[/quote]

[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]

Che vuoi che sia (Commedia, Ita, 2016) di Edoardo Leo; con Edoardo Leo, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Marina Massironi, Massimo Wertmüller, Bebo Storti – uscita mercoledì 9 novembre 2016.