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Independent Spirit Awards 2017, vincitori: trionfa Moonlight in un palmares di qualità

Independent Spirit Awards 2017: Moonlight si porta a casa tutti i premi che poteva, lasciando a mani vuote American Honey. Un palmares di qualità, in cui vincono anche Isabelle Huppert, Casey Affleck, e Vi presento Toni Erdmann: ma non scambiate gli Spirit Awards per l’anticamera degli Oscar!

pubblicato 26 Febbraio 2017 aggiornato 30 Luglio 2020 01:25

No, gli Independent Spirit Awards non sono il preambolo della notte degli Oscar (qui le nostre previsioni e preferenze). Certo: c’è stato un periodo in cui i vincitori sono combaciati (l’annata più assurda fu quella della vittoria de Il Lato Positivo). Non dovrebbero neanche essere una specie di anticamera, anche se il posizionamento così a ridosso con la cerimonia dell’Academy ha per forza di cose rimescolato un po’ il senso di questi premi.

Per prima cosa, c’è una bella differenza tra le migliaia di professionisti che votano per gli Oscar e chi vota per gli Spirit Awards, ovvero i membri delle no-profit Film Independent (che produce i premi) e IFP (che produce i Gotham, i primi premi della Oscar race e i ‘concorrenti’ degli Spirit Awards). Vero: ci sono state quelle annate in cui gli Oscar principali e gli Spirit Awards principali erano gli stessi. Ma sembra che quell’epoca buia sia un po’ passata.

Altra bella differenza, perché a vedere certi premi si può pensare che domani con gli Oscar ci possa essere una replica. I vincitori più forti e ‘anti-Oscar’ di questi Spirit Awards non erano in competizione con i loro diretti avversari: Casey Affleck non ha dovuto vedersela con Denzel Washington, Isabelle Huppert con Emma Stone, e Vi presento Toni Erdmann contro Il Cliente.

Lo stesso si può dire del trionfatore degli Independent Spirit Awards, Moonlight. Il film di Barry Jenkins, che ha vinto ogni premio possibile (6 premi su 5 nomination, più il premio al cast precedentemente assegnato), non se l’è dovuta vedere con La La Land. Infatti il film di Chazelle, che a suo modo è ‘indipendente’, non era candidabile per gli Spirit Awards a causa del suo budget da 0M che superano abbondantemente il limite massimo di 0M.

Ne esce fuori che il film che più ha segnato il cinema indipendente americano nell’ultimo anno ha vinto, meritatamente. Prodotto con soli .5M (e non 5 come troppe testate riportano), Moonlight ha avuto un percorso incredibile, che questi premi chiudono virtualmente in bellezza. Va da sé che anche A24 ha da gioire, nonostante il diretto avversario del film di Jenkins, American Honey, se ne sia andato a mani vuote.

A24 ha di che gioire anche per le vittorie di The Witch, che si porta a casa i premi per il miglior debutto e la miglior prima sceneggiatura. Anche il percorso del film di Robert Eggers è da vero indipendente. La sua casa di distribuzione ha deciso di prendersi i suoi tempi per distribuirlo (più di un anno dopo la premiere al Sundance): ci aveva visto lungo, vista l’attenzione avuta ben più di due anni dopo a questi Spirit Awards e un box office domestico che parla da solo (più di 5M incassati in suolo americano).

Sorprendente e meritata la vittoria di Molly Shannon per Other People, e altrettanto sorprendente la vittoria di Ben Foster per Hell or High Water. I due hanno battuto i favoriti Lily Gladstone e Lucas Hedges. Nessuna sorpresa per la vittoria di O.J.: Made in America. Per chi scrive è uno dei prodotti più interessanti nell’anno, sia chiaro, e le sue quasi 8 ore sono tutte giustificate. Ma se si voleva davvero premiare lo ‘spirito d’indipendenza’ era da preferire Cameraperson. Unica piccola macchietta in un palmares di livello.

Miglior Film

“Moonlight”

Miglior Regista

Barry Jenkins, “Moonlight”

Miglior Opera Prima

“The Witch”

Miglior Attrice Protagonista

Isabelle Huppert, “Elle”

Miglior Attore Protagonista

Casey Affleck, “Manchester by the Sea”

Miglior Attrice Non Protagonista

Molly Shannon, “Other People”

Miglior Attore Non Protagonista

Ben Foster, “Hell or High Water”

Miglior Sceneggiatura

Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney, “Moonlight”

Miglior Prima Sceneggiatura

Robert Eggers, “The Witch”

Miglior Fotografia

James Laxton, “Moonlight”

Miglior Montaggio

Joi McMillon and Nat Sanders, “Moonlight”

John Cassavetes Award

“Spa Night”

Robert Altman Award

“Moonlight”

Miglior Documentario

“O.J.: Made in America”

Miglior Film Straniero

“Vi presento Toni Erdmann” (Germany / Romania)

Piaget Producers Award

Jordana Mollick

Kiehl’s Someone to Watch Award

Anna Rose Holmer, “The Fits”

22nd Truer Than Fiction Award

Nanfu Wang, “Hooligan Sparrow”

Premio Oscar